CAPITOLO 8
Il mattino seguente al week end, mentre
andavo con Marisa per la spesa settimanale
in un supermercato molto grande, le raccontai
del week end. Ogni cosa. Lei e Stefania
sapevano ogni singola scena da me vissuta.
Mi rimproveravano, mi incoraggiavano.
Conclusi con il comportamento di Xavier
a sera prima, dopo il bacio di Rodrigo.
- davvero strano quel giovanotto...ma
dimmi, ti piace proprio?-
- sono irrimediabilmente pazza di lui.
Ieri sera, in auto, aveva una ciocca
sulla fronte, la barba un pò lunga,
quegli occhi neri roventi quanto catrame
...una camicia attillata semiaperta e
un'aria così vulnerabile! No...basta...
mi sciolgo qua- sentii il desiderio invadermi.
Pensai comunque che voleva sapere
se mi piaceva fisicamente ed era
decisamente il mio tipo ideale.
- a parte essere un maschio alla
settimana potenza?-
- ha un buon carattere, spiccata ironia,
è molto dolce. Esuberante e ottimista.
Insomma anche il carattere mi piace...-
Fu facile descrivere il suo carattere.
Con il mio lavoro nell'osservare bene
la gente, interpretare il loro
comportamento per i miei personaggi,
avevo compreso il temperamento di Xavier,
certo, a grandi linee ma lui era un uomo
estroverso ed era piuttosto facile leggere
nel suo animo, che era quasi un libro aperto.
Quasi, perché ancora non mi era chiara la
sua gelosia.
- che segno zodiacale è ?-
- acquario. E' nato ai primi di febbraio-
- mhm tu bilancia, sarebbe perfetto.
Entrambi segni d'aria....-
Quindi eravamo anche troppo simili o
forse era meglio esser già così in sintonia?
Marisa aveva passione per l'astrologia.
Non era il tipo che guardava l'oroscopo
tutti i giorni, ma guardava queste
caratteristiche dei segni.
- purtroppo dubito che vorrà rivedermi-
- mai disperarsi. Vedrai che avrete modo
di vedervi-
Quel pomeriggio, mentre ero alle prese
con un capitolo, venne Consuelo con due
biglietti in mano.
- andiamo sabato sera?-- c'è? -
- le tue squadre preferite. Il Catalan e
il Barcellona -
- oddio...che sfida da batticuore. No-
- come no?-
Già, non l'avevo ancora aggiornata del
mio fine settimana. Non ero pronta di
rivederlo Xavier. Ero troppo imbarazzata
della scena con Rodrigo. Rivederlo e non
potergli dire che cosa provo per lui, era
doloroso, non ero adatta a lui e volevo
lasciarlo libero, non imponendogli la mia
presenza.
La misi al corrente dei fatti.
- appunto, motivo in più di esser lì,
magari riesci a parlargli, digli che c'è
stato un malinteso-
- no, e poi perché si è infuriato visto
che sono solo un'amica per lui?-
- appunto. Dai andiamo-
- e va bene...guarda tifo per il Barcellona! -
- infatti. Tu sei blaugrana-
Io sorrisi nervosamente.
- ci vediamo, devo andare a cucire un'
orlo di un abito per la mia nipotina Giorgia.
Consuelo viveva con sua cognata rimasta
vedova con una bambina.
Così quel sabato sera, ci recammo al derby.
Non c'era forte rivalità come fra l'Espanyol
e il Barcellona.
Quindi la serata si presagiva piacevole.
Se voleva parlarmi ero lì. Inoltre lui
aveva il mio numero di cellulare visto
che avevo dato il mio biglietto da visita
a sua madre.
Dovevo pensare a godermi la partita.
Avevamo un posto fra le prime file e in
curva quindi la visione era ottima.
Entrarono i giocatori in campo e vidi
Xavier. Io indossavo la maglia del suo
omonimo con il numero 6.
Xavier si voltò e mi vide. Storse la bocca
e da quel momento m'ignorò.
Sospirai e iniziai a inneggiare ai blaugrana.
- così non lo conquisti-
- Lo so. Ma visto come si comporta- e
scrollai le spalle.
La partita fu dominata dai Blaugrana
che vinsero largamente.
Del resto avevano stravinto anche con
la più celebre e storica rivale di Madrid.
Tornammo a casa, cantando l'inno
della squadra.
Due giorni dopo, aspettavo una giornalista,
ma mi fu comunicato poi che la giornalista
aveva un contrattempo. Vidi così Marina
sola. Titubante se farlo, mi avvicinai a lei.
- sola anche lei?-
- sì, un'amica ha dovuto disdire e
pranzare devo pur farlo-- anch'io avevo
appuntamento con una giornalista-
- pranziamo insieme?-
- volentieri-
A quanto sembrava, pareva non saper
niente.
Così ordinammo e parlammo di svariati
argomenti.
- come è andato il week end dagli Jimenez?-
- Bene...sì. Sono persone fantastiche-
- con mio figlio che rapporti hai?-
Al momento rimasi come gelata dalla sua
domanda, come se fra me Xavier fosse
accaduto chissà cosa. Ma decisi di esser
il più realistica possibile con lei. Forse
aveva intuito qualcosa e mi interrogai
su cosa le aveva detto lui?
- purtroppo mi considera solo un'amica.
Del resto, non posso farmi illusioni. Lui
è un bel ragazzo, giovane. Perchè
dovrebbe interessargli una donna di
quasi quarant'anni come me? Non
sono nè bella nè giovane. Non dovrei
nemmeno guardarlo. Proibito. Vietato.-
e feci una X con le dita.
- ma tu cosa provi per lui?-
Io la guardai. Oddio che domanda!
Era davvero tormentoso risponderle,
dirle che lo amavo? Lei e suo figlio
avevano un rapporto molto aperto,
lui le raccontava tutto. Lei era sua
madre, quindi dirle che io, una donna
matura, ero innamorata del suo figlio
più piccolo, poteva infuriarsi.
Trovarmi immorale.
- lo trovo fisicamente e caratterialmente
molto attraente-
- ti ho chiesto cosa provi per lui- mi
domandò dolcemente.
- vuol sapere se lo amo? Sì. lo amo!
Non dovrei. Ma lo amo-Visto che insisteva,
glielo dissi, ma con il cuore che mi
doleva. Lei ne fu quasi sollevata.
Possibile che lei approvasse una
possibile relazione?
- perche' non dovresti amarlo?..-
lei e' una madre. Cerco di mettermi
nei suoi panni. Davvero vorrei che
mio figlio avesse una relazione con
un una donna molto più vecchia?-
- perchè, no cara? Senti, Xavier è un
uomo, maturo e non un ragazzino.
Lo preferisco accanto a te...che a
quella sciocca di Elena-
Con orrore sentii le lacrime iniziare
a scorrere sulle mieguance. Ero
disperatamente innamorata di lui.
- mi scusi...-
Andai alla toilette per non mostrare
uno spettacolo penoso.
Il mio cuore mi batteva furiosamente.
Appena mi ripresi, raggiunsi Marina
cambiammo argomento. Fortunatamente.
Non mi piaceva parlare di Xavier e di
quello che stava accadendo. Mi
sembrava di manovrare di nuovo la sua
vita alle sue spalle e sapevo che ciò lo
mandava su tutte le furie.
Doveva avvenire in modo naturale,
spontaneo il nostro prossimo e possibile
incontro, e se non accadeva era un segno
del destino.
Lei capì che non era il caso di insistere e
ne fui molto sollevata.
Poi ricevetti la telefonata di Manuela
che mi comunicava che la giornalista
mi aspettava al negozio.
Salutai con calore Marina e andai via.
Stavo lavorando da alcune ore, quando
vidi il telefonino illuminarsi e poi ronzare.
Avevo inserito il modo silenzioso per non
esser troppo 'disturbata' Era lui.
Come sempre il mio cuore accelerò
il ritmo. Pensare a lui scatenava sempre
in me, emozioni violente, intrise di
passione, desiderio. Una passione
travolgente quanto un eruzione vulcanica.
No. Era inutile illudersi. Non c'era
futuro per noi. Non volevo che si legasse
a me, non volevo essere una palla di
cemento al piede per lui.
Non potevamo giocare con i nostri
sentimenti solo perché c'era una
possibilità, molto esigua peraltro,
che potesse funzionare fra noi. Ne
saremmo usciti ancor più malamente
che dalle nostre precedenti relazioni.
Visto che non rispondevo, mi mandò
un messaggio.
- PERCHE' NON VUOI PARLARMI?-
Io gli risposti che stavo lavorando.
Lui insistè che voleva vedermi, parlarmi.
Urgentemente. Io gli risposi che non
aveva senso. Non avevamo un futuro.
Lui non ribattè più.
Aveva compreso forse? Da un lato
ne fui sollevata dall'altro ci restai
malissimo. Era una lotta furibonda
dentro me fra razionalità e buon
senso e la passione e l'amore per lui.
Inghiottii il nodo in gola e tornai
a lavorare.
A LUNEDI 6 PER L'ULTIMO PEZZO.
NON MANCATE!
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il 24/02/2012 alle 20:04
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