o tempora...

A proposito di libri... (e di cultura e di politica) Un libro è interessante non solo per i contenuti che veicola: libri per studiare, libri per crescere, libri per divertirsi, libri per pregare, libri per risolvere problemi... Un libro può suscitare interesse anche come oggetto: il libro in sé con le sue fattezze. Dai codici miniati al libro digitale, passando per gli incunaboli e per quello moderno, un libro è un universo da scoprire di civiltà e di lavoro. Sì, i libri sono come gli esseri umani: belli nella loro diversità e degni di rispetto per la storia di cui sono carichi. Un libro lasciato quale zeppa per un tavolino traballante è come una persona emarginata: ridotta a fare da sostegno all’indifferenza di una società precaria.

Il culto del libro come oggetto in sè è qualcosa di affascinante per me, certo che il libro non esaurisce il suo valore nel contenuto che trasmette, è il mezzo stesso che può avere valore, è anche vero però che quando poi si legge si vuole qualcosa che dica alle nostre menti e ai nostri cuori...la metafora del libro emarginato è bella, io però difficilmente ne emargino qualcuno.