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LA VIRTU' DEL DUBBIO
Non è il solito demagogico libretto fatto ad hoc per supercervelloni ma una chiacchierata sul lungo filone della costituzione e del vivere civile.
Non perdetelo. E' veramente una chicca!
Post n°2 pubblicato il 02 Novembre 2010 da Italia1861
Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro... quale lavoro? Quale repubblica? Quale democrazia? Pare demagogico e pieno di luoghi comuni questo discorrere senza un filo ma guardiamoci in giro. Come non pensare che quando il lavoro non c'è o non appaga l'uomo cade uno dei pilastri sui quale si regge la democrazia? Mi pare molto strano che in tema di cambiamenti di leggi costituzionali, perché è ridotta a questo la nostra costituzione che da fondamento della Repubblca stessa è diventata un insieme di leggi costituzionali, non si sia ancora pensato di abolire o quanto meno modificare questo articolo. Potremmo modificarlo cosi: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sulle legittime aspirazioni di tutti ad un lavoro stabile e sicuro. Suona un po' come: L'italia è fondata su di un lavoro fantasma ma in fondo le parole possono sempre cammuffare bene la realtà e talvolta questo è il miglior modo per non far sentire la pesantezza dei fatti. La sovranità appartiene al popolo? Non si dovrebbero fare battutaccie da nessuna parte politica ma quel "popolo" in fondo alla frase pare sempre di più un "popolo delle libertà", piuttosto che il popolo reale. Se la sovranità appartiene al popolo come mai il popolo è sempre scontento? Come mai non lo si ascolta mai, disattendendo anche tal'uni referendum. strumento principe nella mani del popolo stesso, per esercitare la propria volontà? C'è qualcosa che non va... una leggera nota stonata che pervade questo articolo. Ma sicuramente quando i padri della Costituizione lo scrissero non scrissero popolo intendendo solo alcuni cittadini ma scrissero popolo intendendolo come POPOLO della Repubblica, comprendendo anche noi. Manca la pluralità che solo l'alto può salvaguardare, ma manca anche il senso del POPOLO che solo la gente può far crescere. Mara |
Post n°1 pubblicato il 02 Novembre 2010 da Italia1861
Alla vigilia di un anniversario cosi importante mi chiedo quanti di noi hanno letto almeno una sola volta nella loro vita la costituzione italiana o sappiano almeno un articolo che non sia il famoso art. 3 di cui tanto si discute in questi giorni. Mi piacerebbe cominciare un piccolo cammino del tutto personale e senza pretese attraverso questo librettino tanto dimenticato quanto proclamato. Questo mi è venuto in mente da qualche giorno e ho consolidato la mia convinzione proprio stasera, quando ho telefonato al call center della regione Lombardia per fissare un appuntamento. La Signorina dall'altra parte del microfono mi ha chiesto: " Ha problemi se il Dottore non è italiano ma extracomunitario?". Al momento ho pensato ad uno scherzo. Se è un medico che problemi dovevo avere? O stavamo parlando di uno sciamano o di uno stregone zulu? "No... " ho risposto con un tono incredulo e lei si è subito giustificata: "Ma sa.. faccio questa domanda perché molti non hanno piacere ad avere a che fare con un medico extracomunitario.". Il mio primo ginecologo era arabo, figuriamoci se io avevo problemi... ma questo piccolo fatto mi ha fatto venire in mente una domanda: "Gli italiani sono razzi solo fuori dai campi di calcio... quando sono dentro ad uno stadio l'importante è che la loro squadra vinca poco importa se ha segnare sono gli stranieri...". Ma... fino a che punto diciamo che una persona è straniera? Fino al punto che ci fa comodo o... sempre... o solo se sulla carta d'identità spunta una paternità di origine italiana? Non tutti si chiamano Balottelli... e non tutti possono tirare calci perfetti ad un pallone... forse fra non molto ci saranno più italiani "colorati" che "bianchetti"... e allora? Ci farà ancora "senso" farci visitare da un medico "extracomunitario" magari che parla con inflessione bergamasca? Forse un ripasso alla costituzione ci renderà un po' meno "bianchetti" e un po' più colorati seppur uguali. Mara |
L'ITALIA IN BIANCO E NERO
Era un'Italia povera, un Italia del dopo guerra,
un Italia colorata di bianco e rosso,
dove i cuori si accedendevano e i cervelli si spegnevano.
Un Italia con il cuore in mano e tanta voglia di rinascita.
Un Italia che deve ritornare per non morire soffocati dall'inedia del falso arrivo.
Mara
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FRATELLI D'ITALIA
l'Italia s'è desta, Noi fummo da secoli Uniamoci, amiamoci, Dall'Alpi a Sicilia Son giunchi che piegano
fratelli d'Italia,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma,
che schiava di Roma
Iddio la creò.
calpesti, derisi,
perché non siam popolo,
perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò.
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.