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Agricoltura: Catania al consiglio informale dei ministri in Danimarca
(ASCA) - Roma, 6 giu - ''L'agricoltore e' il primo difensore
dell'ambiente e non un avversario o un elemento dannoso. La
prima politica ambientale che dobbiamo perseguire e' proprio
quella di mantenere l'agricoltore sul territorio e per farlo
dobbiamo assicurare una redditivita' adeguata all'impresa
agricola''. Con queste parole il Ministro delle politiche
agricole alimentari e forestali, Mario Catania, e'
intervenuto ieri al Consiglio informale che si e' tenuto a
Horsens, in Danimarca, sul primo tema proposto 'La green
economy e' un'opportunita' per l'agricoltura?'.
Il Consiglio, presieduto dai danesi, presentava una
formula innovativa quanto originale, che ha consentito ai
ministri dei 27 Paesi dell'Ue di confrontarsi in modo
serrato, dando vita a un dibattito molto vivo e animato dal
giovane giornalista Clement Kjersgaard della televisione
danese. Sono emersi temi importanti ed anche qualche novita',
come per esempio la rivendicazione della questione della
qualita' da parte di alcuni Paesi del Nord Europa che
tradizionalmente non considerano questo tema particolarmente
importante.
Altro punto su cui ha insistito il ministro Catania,
riferisce il ministero dell'Agricoltura, e' stato l'unicita'
che contraddistingue l'agricoltura rispetto agli altri
settori dell'economia rispondendo alla provocazione del
giornalista-moderatore che chiedeva che senso avesse
destinare fondi europei al settore primario in un momento di
forte crisi e non ad altri settori piu' moderni e
innovativi.
''Innanzitutto - ha proseguito il ministro - non e' vero
che l'agricoltura e' l'unico settore che riceve sostegno; a
livello nazionale gli Stati sono intervenuti ed intervengono
con aiuti anche sugli altri settori. Questo e' un luogo
comune che forse vale la pena di sfatare: dobbiamo avere ben
presente la peculiarita' e le diversita' del settore rispetto
a tutti gli altri. Si tratta di qualcosa che ha a che fare
profondamente con le nostre identita', una risorsa troppo
strategica per metterla a confronto di altre'', ha continuato
il ministro.
A margine del Consiglio sulla possibilita' di un mancato
accordo sulla riforma della Pac che penalizzi gli
agricoltori, il ministro ha detto: ''Mi rifiuto di pensare
che gli agricoltori possano pagare per le vischiosita' del
negoziato comunitario. Questo non avverra': o avremo la
riforma nei tempi previsti, e c'e' ancora lo spazio, oppure
ci saranno misure che salvaguarderanno gli agricoltori''.
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