do voce a un amico,mediante il blog,prendendo appunti..della sua testimonianza..ne ho elaborato il mio articolo.
Qualche mese da interinale, un primo contratto a tempo determinato, una bella proroga di un anno e poi il miraggio dell’assunzione a tempo indeterminato: questo è il "calvario" che chiunque entri in questa azienda, a meno che non prenda questa esperienza come un passaggio temporaneo, deve percorrere per sperare di avere un posto di lavoro stabile con un salario che gli permetta di sopravvivere. Per alcuni di noi l’esito è stato positivo, per molti di noi, dopo circa due anni, si aprono di nuovo le porte della disoccupazione e della giostra delle agenzie interinali. Una pratica che questa azienda continua ad utilizzare costantemente, una pratica lesiva non solo delle condizioni di vita del lavoratore ma anche della sua dignitàEppure in azienda campeggiano grandi cartelloni dove si parla dell’importanza delle PERSONE, dell’empowerment professionale legato a quello aziendale, del sentirsi una "grande famiglia", oppure dove giganteggiano foto di JF Kennedy dal cui famoso motto "I Care" (mi prendo cura di te), si è tratto spunto per dare nome all’azienda del palazzinari romani Marchini e Caltagirone. Ecco come lor signori si prendono cura di noi: per chi rimane salari da fame, ritmi e tempi stressanti, tendiniti al metacarpo, orario multi periodale, pause spezzate a carico del lavoratore, niente ferie, niente ROL, niente permessi, il ricatto di passare da full time al part time. Per chi va via, dopo averli fatti arricchire e aumentare il fatturato (40 milioni di euro nel 2007), un bel foglio da firmare dove c’è scritto che ti confermano che alla tal data te ne devi andare e che ti devi ricordare di restituire il badge. Altro che "zoccolo duro" promesso dall’azienda!
Così, mentre a turno molti colleghi lasciano quest’azienda dopo anni di lavoro, nuove "classi" di interinali sono pronte ad essere buttate nel tritacarne aziendale. E i sindacati confederali, le nostre RSU cosa fanno? Dicono qualcosa? Dopo aver capitolato di fronte ai diktat aziendali sul multi periodale e lo spezzato, spacciando per una vittoria un peggioramento secco delle condizioni di lavoro (o pensiamo di accontentarci dei 69 cent. Di aumenti dei ticket per i full time?), dopo aver convocato le ultime assemblee all’insaputa della maggior parte dei lavoratori, con avvisi affissi il giorno prima e alla chetichella, questi signori continuano a latitare su una delle richieste che espressamente i lavoratori avevano fatto in corso di trattativa sul multi periodale: LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI.
Sfruttati e presi in giro dall’azienda, ignorati da CGIL-CISL-UIL, alcuni di questi colleghi hanno deciso di non piegare più la testa, di non subire le lacrime dei colleghi e delle colleghe che rimanevano, di non andare in depressione, MA DI REAGIRE!
UNA AZIENDA COME QUESTA NON PUO’ PERMETTERSI DI CONTINUARE A FARE DEI LAVORATORI DELLE PEDINE USA E GETTA!
Inviato da: chris86cc
il 26/01/2009 alle 18:38
Inviato da: pandora49
il 26/01/2009 alle 18:37
Inviato da: pandora49
il 24/12/2008 alle 12:28
Inviato da: pandora49
il 10/12/2008 alle 19:38
Inviato da: annamaria.passaro
il 10/12/2008 alle 19:34