parole di un grande clown  Slava Polunin

Post n°8 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da leggereok

(OVVERO IL TEATRO CHE MI PIACE)"- E' un teatro rituale magico e festoso costruito sulla base delle immagini e dei movimenti, sui giochi e sulla fantasia;

- E' un teatro che nasce inesorabilmente dai sogni e dalle fiabe;

- E' un teatro ricco di speranze e sogni, di desideri e di nostalgie, di mancanze e disillusioni;

- E' un teatro in continuo mutamento che si nutre dell'improvvisazione spontanea nel rispetto scrupoloso della tradizione;

- E' un teatro che si colloca nel filone della sintesi multi-sfaccettata contemporanea, al confine tra vita e arte;

- E' un teatro che crea un'unione epica intimistica tra tragedia e commedia, assurdità e spontaneità, crudeltà e tenerezza;

- E' un teatro che sfugge a qualsiasi definizione, all'interpretazione unica della sue azioni e da qualsiasi tentativo di limitazione della sua libertà.

Slava Polunin
 
 
 il suo spettacolo : '' Slava snow show '' è uno dei più belli che abbia mai visto fra quelli di questo genere.

 
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MIGULIM   di Joao Guimaraes Rosa

Post n°7 pubblicato il 07 Ottobre 2008 da leggereok

'' E Miguelim guardò tutti, con tanta forza. Uscì fuori. Guardò le foreste scure in cima alla montagna, qui la casa, la siepe di fagioli selvatici e di sao-caetano; il cielo, il recinto del bestiame, il cortile; gli occhi rotondi e le alte vetrate del mattino. Guardò, più lontano, le bestie che pascolavano vicino alla palude, fiorita di ninfee, come un cotone. Il verde dei buritì, nella prima vereda.Il Mutùm era bello! Adesso lui lo sapeva.''

 mi rendo conto che questo frammento non possa davvero suscitare l'interesse che merita questo libro,ma se qualcuno , che come me apprezza la letteratura sudamericana  non lo avesse ancora letto...dovrebbe farlo.

 
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Hotel Supramonte  DE ANDRE'

Post n°6 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da leggereok


E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte falsa di giorno
poi scuse accuse e scuse senza ritorno
e ora viaggi vivi ridi o sei perduta
col suo ordine discreto dentro il cuore
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da perdere
e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete
passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
cosa importa se sono caduto se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
ma dove dov'è il tuo cuore, ma dove è finito il tuo cuore

      

poesia e musica ...De Andre'  è per me unico e irripetibile !

 
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facciamo l'abitudine al buio

Post n°5 pubblicato il 30 Settembre 2008 da leggereok

Facciamo l'abitudine al buio-

quando la luce si mette via-

come quando la vicina tiene la lampada

per illuminare l'addio-

un momento - incerti mettiamo il piede

per la novità dela notte -

poi - abituiamo gli occhi al buio -

e incontriamo la strada - dritti -

Così di maggiori -  oscurità -

quelle notti della mente -

quando nessuna luna svela un segno -

o stella - esce -  dentro -

I più arditi - vanno a tentoni -

e a volte picchiano un albero

proprio con la fronte -

ma imparando a vedere -

o cambia l'oscurità -

o qualcosa nella vista

si adatta alla mezzanotte -

e la vita cammina quasi dritta

  

Emily Dickinson

  

Quando la notte è quasi scorsa-

e l'alba si avvicina tanto

che possiamo toccare gli spazi-

è ora di lisciare i capelli-

e preparare le fossette-

e meravigliarci di esserci turbati

per quella vecchia- stinta mezzanotte -

che spaventò solo un'ora-

 

Emily Dickinson

 
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testo di un pastore cristiano

Post n°4 pubblicato il 26 Settembre 2008 da leggereok

prima di tutto vennero a prendere gli zingari
  e fui contento, perchè rubacchiavano.

 

Poi vennero a prendere gli omosesssuali
  e fui sollevato, perchè mi erano fastidiosi.

 

Poi vennero a prendere gli ebrei
  e stetti zitto, perchè mi erano antipatici.

 

Poi vennero a prendere gli immigrati
  ed io non dissi niente, perchè non ero immigrato.

 

Un giorno vennero a prendere me
  e non c'era nessuno a protestare.

 
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