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Post n°124 pubblicato il 29 Agosto 2010 da Heidegger79
Ero molto curioso l’altra sera quando ho avuto la possibilità di partecipare alla proiezione di questa opera prima, nominata ai David di Donatello, a una rassegna cinematografica a Roma, con relativo dibattito dopo la proiezione moderato da Nanni Moretti. Pellicola a due facce, questa. Da una parte, un talento visivo assolutamente notevole e poco comune nel panorama nostrano. Nonostante un’evidente mancanza di mezzi, le idee sono tante e molte deliziose. Pensate (anche se i paragoni in questi casi sono sempre complicati) a un misto tra il Richard Lester più spensierato, il primo Jean-Pierre Jeunet (quello che lavorava con Caro) e magari un pizzico di Svankmajer nelle parti di animazione. Dove però il lavoro di Marco Chiarini torna purtroppo nella media italica, è nella storia. Come spesso capita a un certo cinema d’autore, non si capisce bene dove si voglia andare a parare. Film di formazione? Fiaba delicata e visionaria? Rapporto padre-figlio? O storia del primo amore? La carne al fuoco è tanta, purtroppo non sempre gestita perfettamente. Peccato anche per il doppiaggio, a tratti decisamente poco convincente. Comunque, un nome da tenere d’occhio… P.S. Fenomeno interessante durante il dibattito: fa le domande Moretti, tutti fermi sulle loro poltrone; appena dà la parola al pubblico, la gente scappa… |
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