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Creato da cinzia63 il 14/02/2006
Sulle labbra e nel pensiero...
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La mia donna...
La mia donna è la tempesta che non vedi,
il vento che non muove.
La mia donna è un vulcano
che dicono spento.
La mia donna è un oceano nel secchio,
un cielo negl' occhi
La mia donna è l'alba e il tramonto,
il sole di mezzoggiorno in agosto.
La mia donna è il velluto della mia sedia,
la seta sulla mia pelle, la lana nel mio inverno
La mia donna è il sorriso di un vecchio,
il pianto del bimbo, la carezza del tempo.
La mia donna è soggetto,
oggetto e verbo, è testo e poesia.
La mia donna è concetto,
pensiero e sogno, rabbia e passione.
La mia donna è un colore,
la luce nel buio, la mia ossessione.
La mia donna è stupenda,
sorregge quest'uomo, che stanco l'attende.
Tu...
Io che non so scrivere d'amore, che non riuscivo a credere o immaginare che potesse esistere anche solo un frammento insignificante di quello che provo, ecco, io che sono sempre stato cinico con il mondo, buffone con me stesso, estroverso ma guardingo, io che ho preso a calci la mia vita, che ho sofferto e soffro, che sfido il mondo a parole e con lo sguardo, io mi sono arenato. Sono finito dentro un sogno che non avevo mai sognato, ci sono finito come un naufrago che non ha più voglia di salpare. Amo questo mare per quello che mi ha dato, per la dolcezza indescrivibile che provo quardando questa nuova alba che riflette sulle onde la sua luce, che si spande. Ogni mattina. Ed ogni mattina è più bella e densa. Ogni mattina è diversa e senza ombre.
Auguri anima mia.
Auguri a te che mi hai dato molto più di quello che hai chiesto. Auguri all'amore che hai dentro e che vedo, materia, ogni istante. Auguri a te che mi fai muovere il cuore e l'anima. Auguri ai tuoi occhi che sanno parlare e spiegarmi cose che non sapevo. Auguri ai tuoi capelli che sono nuvole e profumo, cornice e quadro al tempo stesso. Auguri ai tuoi fianchi e al tuo corpo dolce che non cammina ma danza in me. Auguri alla tua anima, così grande e dolce, così semplice e viva, così inspiegabilmente vicina alla mia.
Auguri amore.
Quelle parole che cerchiamo da una vita, quelle che dovremmo inventare, quelle che non esistono ma sappiamo, quelle parole dette sulle labbra, senza suono, ma che fanno rumore dentro..... quelle vorrei dirti. Amore mio, ti amo, ti amo oltre ogni cosa, oltre ogni umana parola, oltre ogni possibile umano sentimento. Auguri anima mia, auguri per quello che riesci a trasmettere, a dare, ad assorbire e spandere. Auguri per la tua, la nostra vita. Auguri amore, sulle labbra e sul cuore, e che questi chilometri che, troppo spesso, ci separano diventino solo un alito............. che respiriamo assieme. Ti adoro.
Per te...
”Ti ho incontrata a cavallo di un sogno.
Quando stavo per non crederci più.
L'abbraccio è stato un turbine,
il bacio un uragano.
Mi hai stretto a te ed ho sentito il cuore.
Il seno contro il mio petto e le tue braccia,
i capelli e gli occhi.
Poi un viaggio di pensieri,
un abbraccio e un bacio.
Poi il sogno e la realtà si son confusi.
L'alba ci ha accolti ancora abbracciati,
con la voglia di ricominciare... “
Bacio e Sogni...
E su un foglio di macchie d’inchiostro
curve lente e dolci di matita,
mi srotolo l’anima e ancora una volta,
scelgo un temporale per farti l’amore,
e fra gocce, battiti e il vibrare dei sensi
mi diventi cielo, aria, vento,
diventi un bacio dimenticato sulla bocca..
__________________________________
Fra i respiri e il sottovoce,
ti terrei dentro di me per sempre,
ti aprirei l’arco della schiena,
appoggiandoti appena al mio sentire
e spingerei in un bacio e nei fianchi,
la mia voglia contro di te.
Fumo...
Dentro di te si asciuga la mia essenza,
come una lacrima che il deserto nasconde.
Ti guardo e soffoco l’immagine dentro,
mi perdo di te,
e di quelle parole che non serve dire,
che sono chiuse in un cenno che ne fa suono.
Temporale...
... poi ti avrei preso per mano
e ti avrei portato un poco più in là,
dentro quell’attimo di silenzio in più
ti avrei contato i battiti e rubato il respiro
poi, ti avrei portato via del tutto,
avrei scelto un posto
che fosse cielo, aria e vento,
avrei scelto un temporale...
Parentesi...
(E’ con gli occhi negli occhi,
che mi hai chiuso il viso fra le mani,
come una parentesi di dita, di sogni aperti e labbra,
così mi hai sciolto in un bacio il respiro e l’emozione...
E’ con gli occhi negli occhi,
che ti ho sentito entrarmi dentro,
mi hai mosso quel bacio nel ventre e sulle labbra,
ti sei fatto dentro di me sangue e voglia.
Ti ho sentito vibrare nei fianchi e nelle tempie,
nei polsi e nell’anima...)
Scheggia di cielo...
“Tornai...
Per sentire in bocca
l’ultimo sorso della notte,
per rovesciare il pudore dell’alba
nei brividi che curvano la schiena,
per tremarmi la pelle al toccar dell’onda,
per l’emozione viva dentro
e per te...
che tanto sanno dire battiti e parole,
quanto i silenzi che graffiano
il cielo negli occhi...”
Io e me...
“Ed invece di sfiorarmi
e' sempre così lontana da me
l'ora dei sogni
e mi sorprendo ancora,
ma quella sottile catena di parole
mi tiene legata qui,
come fosse un mondo dei balocchi,
ed io una sciocca ragazzina
che non tien botta all'incanto..."
Ovunque...
“... e goccia dopo goccia
ti arriverei fino all’anima.
Mi infilerei nelle pieghe,
fino a liberare il mio respiro
dentro di te...
ti starei fra gli occhi e le ciglia
nel fermo immobile dell’aria
fino a sentire il tuo tremore
farsi vita dentro di me...”
Orizzonte...
“... hai aspettato,
che chiudessi gli occhi,
sul pudore del chiedere,
e che m’infrangessi
al di la della tua bocca
a sentirti più dell’intento.
E ti ho aspettato anch’io,
perchè la tua anima
respira dentro di me
ancor prima delle tue labbra...”
Pelle e battiti...
“Dentro di me,
ho sentito muoversi
l’arco teso della schiena,
l’intimo appartenere
dei miei fianchi alle tue mani,
ho sentito
la tua bocca camminarmi
e scendere fra i miei si.
Di te
ho sentito l’ansimo della pelle
farsi più forte ancora
del mio respiro...”
Cuore...
“Ascolto questo cuore,
che non è il mio,
che non batte al mio ritmo.
Batte con me,
in me,
per me.
Accordo ancora.
Ora il battito è uno.
Mai è stato così facile far musica.
Adoro questo ritmo
che mi rende lieve,
che offusca ogni altro pensiero...”
Era una vita che facevo valige senza in realtà partire mai, e pensavo che i viaggi fossero sempre tutti uguali, che fosse del tutto indifferente partire o arrivare, che fosse tutto lì, quasi immobile, un lungo eterno camminare, come un’illusione, ovunque uguale e senza senso. Ogni volta era lo stesso, gli stessi vestiti portati per niente, soltanto sgualciti e stanchi, inutili come il tempo trascorso, ingialliti come i ricordi che non vuoi più portare da nessuna parte...
“... poi un giorno,
ho buttato via tutto,
e sono partita per davvero,
la mia ultima valigia
pesava più di tutte,
me la sono portata
per quattrocento lunghi passi,
quattrocento lenti respiri,
ad ogni battito
ero sempre più convinta,
ad aspettarmi c’era qualcosa,
che valeva più di tutto,
ad aspettarmi, c’eri tu...”
Eri lì, alla fine dell’odore della ruggine, e quel momento negli occhi è riuscito a contenere tutto quello che non si può capire, tutto il rumore del silenzio frantumato, lo scintillio della gioia, nodi e farfalle, un gesto d’amore. Tutto quell’infinito in un istante soltanto, ed era quello il momento di tornare a casa mano nella mano, l’epilogo di ogni sogno, la fine dell’inutile. Era quello l’inizio. E se il nostro “adesso” è tutta quest’immensità di amore e gioia che sento, allora io, per davvero...
non l’avevo conosciuta mai...
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E’ di nuovo nell’aria il profumo dei mandarini e dello zucchero filato, ancora scende lieve dal cielo in fiocchi la neve, ancora si accendono le luci che arrivano fino in cielo. E’ ancora Natale. Se fosse così sempre mai più nessuno sarebbe triste, nessuno sarebbe cattivo, nessuno farebbe un passo nel dolore. Ogni giorno dovrebbe essere come a natale, profumato e luminoso, colorato d’azzurro, caldo e intimo, soffuso di luce, meraviglioso e sereno, come ogni giorno che mi regali tu...
“... grazie amore mio
per ognuno dei nostri giorni,
per la gioia e il cielo sereno,
per il profumo di vaniglia,
per i tuoi occhi, per le mani, il respiro,
per tutto l’amore che mi dai,
perché ogni giorno con te,
brilla dentro ai miei occhi.
Buon natale vita mia...
... persempre...”
Un pensiero alle mie due stelle in cielo mi si stringe nel cuore, e poi Buon Natale alle poche persone care che passeggiano nel mio quaderno degli scarabocchi e nella mia vita, io vi amo, amo di voi le parole, amo i pensieri, amo i momenti felici, amo anche quelli bagnati da pioggia o lacrime o sudore, amo di voi il viso, le mani, amo la mente, i vostri sogni, amo le vostre case, i vostri figli, amo quei momenti che dividiamo, amo le vostre vite, i vostri disegni, i vostri racconti, amo di voi i colori, le sfumature, i toni, amo la vostra voce, amo le cose che avete messo nella mia casa, amo la vostra presenza.
... dal cuore, Buon Natale...
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Ogni persona che cammina per qualche tratto dentro alla nostra vita, lascia qualcosa di sé, un segno, un attimo, una sfumatura di colore. Qualcuno di questi segni brucia, come fosse ferita e sale, qualche altro invece, lascia un colore azzurro chiaro, una scintilla nel cuore, un immenso senso di sereno, un profumo di buono e la curva perfetta di un sorriso...
“... ecco,
questo è quello che mi hai lasciato tu,
quel tuo sorriso sempre,
il bene, la dolcezza, la gioia,
nonostante le salite, le buche, la fatica
sei stata sempre al di sopra del dolore,
sei stata al di sopra di tutto.
E hai anche saputo confortare me,
io non ho avuto il tempo...
qualcuno direbbe che si è spenta una stella,
secondo me invece, si è accesa adesso
quella più bella...”
Nella foto che ho scelto ci sono due stelle e non è un caso, sono diventate due le mie stelle del cielo, i miei due sorrisi più belli, quando la incontrerai la riconoscerai, avete scelto lo stesso mese, lo stesso punto dove arrivare, in quell’immenso che sempre sarà dello stesso vostro colore. E c’è un posto dove sarai e sarete per lo stesso infinito tempo, nel mio cuore e nei miei pensieri, per sempre. Ti abbraccio miaLien e ti sorrido in questo mio pensiero per te...
come avresti voluto tu...
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Niente riesce a imprigionare le anime, ne il tempo ne la distanza, ne lo spazio, nemmeno le catene d’argento, ne niente di tutto il resto. Nemmeno le mani o le dita intrecciate, nemmeno i fianchi o la pelle, soltanto l’amore vero sa farlo. Noi non siamo solo accanto, noi ci siamo comunque, ci siamo sempre, l’uno per l’altra, dentro. In ogni attimo, anche in un gesto dolce e delicato come questo, che scende a pelle come un pensiero, come una presenza, come quel sentirsi denso, addosso, dentro, avere il desiderio intimo, come gli occhi che non sanno guardare altri occhi, come le mani che non sanno toccare altra pelle, come i battiti quando si accendono in un suono soltanto...
“... eppure gli anelli
che portiamo alle dita,
sono cerchi di luce,
il segno di un amore stretto,
un sogno toccato con le dita,
una magia, un momento,
la fotografia di un attimo.
La gioia di averti,
di amarti, e di volerti,
e il tremore della pelle,
ancor più forte
di quando mi guardi...”
Restano davvero appiccicate al cuore certe cose, come i momenti, gli sguardi, le emozioni, l’intensità, quando ti accorgi che l’amore non è quel che vedi, ma è quel che senti, quando non semini distrattamente i brividi per la strada, quando tutto ti resta addosso come un vestito, un alone silenzioso che sfuma ai bordi, un gioco o un sorriso. Sei sotto la mia pelle, sei nel cielo ogni volta che c’è un temporale, sei nell’aria quando mi si ferma il respiro, sei nei miei sogni quando dormo, sei nell’anima quando facciamo l’amore, sei il sorriso di ogni mattino...
... appena apro gli occhi...
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Certe notti sono talmente scure e lente, che spalancano gli occhi e imbrogliano i pensieri. Ti guardo sciolto in un filo di luce, dormi al mio fianco e penso che anche al buio sei ogni colore della mia vita, penso che sei tutto quello che ho sempre sognato, che ho desiderato con l’anima, che ho cercato in ogni orizzonte. Penso a quanto ho camminato, sudato e pianto, penso a quel che ho sentito trovandoti, a quel che mi hai mosso guardandoti, al sorriso fino in fondo, a ciò che abbiamo riposto dentro di noi. Ed è tutto uguale, ritrovo tutto quanto. Scivolo via dalle lenzuola e dalla luna, per non svegliarti, perché il tuo sia un sogno davvero...
“... un sogno che respira,
che ti guarda e sorride,
che ha il rumore del vento,
che è un passo e poi un altro,
stupore e sorriso.
Non sai cos’è guardarti...
Sei un silenzio
aria, luce e anima,
l’odore della mia pelle,
battiti e fiato,sei fuoco,
sei voglia che brucia
nei fianchi...”
Se non fosse che dormi ti farei l’amore, lieve come una farfalla, senza quasi svegliarti, e sentiresti soltanto pelle che si muove e aria che si sposta, sentiresti le mani farsi carezze, il tendersi della schiena, il respiro sempre più accanto, forse il filo della mia voce dentro alla tua bocca. Sopra la tua pelle i fianchi schiusi, sotto la tua pelle il mio volerti, più forte ancora del silenzio, come un’eco...
... come un’onda...
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E' così che dovrebbe passare il tempo. Fra il blu e l'oro. Fra l'attesa di uno sguardo e l'attimo di una mano. E' così che sarebbe dovuto passare; così, fortunatamente, passerà. E' solo l'attimo di un respiro, il sentire che dormi, il vedere che ridi. Questo è il tempo che voglio.....e che vorrei darti. Questo è il giorno dell'inizio, della tua bellezza, della tua anima.....della mia vita. Auguri amore mio. Oggi e persempre, come questo tempo eterno quando non ci sei. Auguri amore mio....a queste ore che volano, ed è sempre mattina quando ti stringo.
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Non era forse mai stato il tempo, ma sono diventati d’incanto giorni di fili d’aria e d’argento, uno dentro l’altro, chiusi da nodi, incroci ed intrecci, fili stretti fatti di ogni nostra cosa, lampi di desideri e sogni, di braccia aperte e occhi chiusi, di noi. Giorni bianchi come fogli di carta, da inventare dipingere e dividere, giorni di passi lenti e stretti, di luce che stringe gli occhi, giorni che si sono rincorsi, presi, persi, sciolti, giorni che sono diventati notti, e poi albe, e poi giorni ancora. Accanto. E una notte, una soltanto si è distesa negli occhi, in rilievo, come scolpita da una magia, intensa, come tu l’hai resa...
“Dove il posto è più scuro
se alzi gli occhi
si capovolge il mondo.
Come occhi scintillanti
a volte piangono
e tracciano strade.
Cinque scie di luce
che cadono leste
nel nero che nero non è.
Cinque pensieri
Cinque ricordi
Cinque desideri
Cinque dita incrociate.”
Finito il cielo, c’era altro ancora, finito il cielo c’era ancora acqua, e poi terra e poi fuoco, e sopra all’infinito tu. Si fa immobile il respiro per il solo averti accanto, tremo per il guardarti e sentire un’emozione senza tempo. Per i giorni segnati dai pescatori, dalle reti, dai gabbiani, per tutte le voci, i rumori le note, per i castelli di sabbia, il filo dell’acqua, le grotte di luce, per il nostro tempo, per quello che sarà ancora più nostro. Per le risa e per il gioco, per le falci della luna ogni notte più piene, per l’essere liberi come un grido, per l’amore tenuto stretto nei fianchi, caldo e denso, per i battiti e la saliva. Per te amore...
... per la luna e per il miele...
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Seduta così, in equilibrio fra il bordo del letto e dei pensieri, una sigaretta che brucia l’aria, un punto preciso dove guardare, e una falce di luna dove appendere le parole, un angolo a cui dare un senso ai sogni, una piega fra le lenzuola a dare una ragione ai ricordi, un battito che si sente appena. E il vento che intreccia i suoni, musica e poesia in tratti alla rinfusa, coriandoli, e quel silenzio che ancora sa raccontarmi del profumo della tua pelle, del dolore che ho dimenticato, dell’orizzonte libero, dei tuoi occhi, e di te...
“... e io ci credo,
all’infinito che mi racconti,
alle canzoni che suoni,
ai respiri che mi lasci addosso,
credo agli gnomi, alle fate, alle streghe,
credo ai sogni, ai segni, ai fantasmi,
a quello che l’anima può contenere,
credo al tuo amore, che in me,
si fa essenza pura...”
E rimango ancora dentro di me, fluidi i pensieri in quel raggio di luce, chiaro e forte il battito, ferma la mano, la mia penna a volte non sa dire, non ha tutti i colori che hai tu, scrive e sfuma, lascia segni e sogni appesi ad un filo, ed io che cammino lenta fra i tuoi battiti, vorrei che il tempo si fermasse adesso, dentro ai tuoi occhi così...
adesso e persempre...
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La mamma è quella che ti insegna a rispettare il lavoro degli altri:
- Se dovete ammazzarvi, fatelo fuori di qui, che ho appena pulito!
La mamma è quella che ti insegna a pregare:
- Prega Dio che non ti sia caduto sul tappeto!
La mamma è quella che ti insegna a rispettare le tempistiche di lavoro:
- Se non pulisci la tua camera entro domenica, ti faccio pulire l'intera casa per un mese!
La mamma è quella che ti insegna la logica:
- Perché lo dico io, ecco perché!
La mamma è quella che ti insegna ad essere previdente:
- Assicurati di avere le mutande pulite, non sia mai fai un incidente e ti devono visitare!
La mamma è quella che ti insegna l'ironia:
- Prova a ridere e ti faccio piangere io!
La mamma è quella che ti insegna la teconica dell'osmosi:
- Chiudi la bocca e mangia!
La mamma è quella che ti insegna il contorsionismo:
- Guarda che sei sporco dietro, sul collo!
La mamma è quella che ti insegna la resistenza:
- Non ti alzi finché non hai finito quello che hai nel piatto!
La mamma è quella che ti insegna a non essere ipocrita:
- Te l'ho già detto mille volte di non farlo, non fare finta di niente!
La mamma è quella che ti insegna il ciclo della Natura:
- Come ti ho fatto, ti disfo!
La mamma è quella che ti insegna il comportamento da non tenere:
- Smettila di comportarti come tuo padre!
La mamma è quella che ti insegna cos'è l'invidia:
- Ci sono milioni di poveri bambini che non hanno genitori meravigliosi come noi!
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Un uomo si mise a sedere in una stazione della metro a Washington DC ed iniziò a suonare il violino; era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti. Durante questo tempo, poichè era l'ora di punta, era stato calcolato che migliaia di persone sarebbero passate per la stazione, molte delle quali sulla strada per andare al lavoro.
Passarono 3 minuti ed un uomo di mezza età notò che c'era un musicista che suonava. Rallentò il passo e si fermò per alcuni secondi e poi si affrettò per non essere in ritardo sulla tabella di marcia.
Alcuni minuti dopo, il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna tirò il denaro nella cassettina e senza neanche fermarsi continuò a camminare. Pochi minuti dopo, qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma l'uomo guardò l'orologio e ricominciò a camminare.
Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni. Sua madre lo tirava, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista. Finalmente la madre lo tirò con decisione ed il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini. Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi.
Nei 45 minuti in cui il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un momento. Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Raccolse 32 dollari. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, ne' ci fu alcun riconoscimento.
Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei più grandi musicisti al mondo. Suonò uno dei pezzi più complessi mai scritti, con un violino del valore di 3,5 milioni di dollari.
Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100 dollari.
Questa è una storia vera. L'esecuzione di Joshua Bell in incognito nella stazione della metro fu organizzata dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone.
La domanda era: "In un ambiente comune ad un'ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?".
Ecco una domanda su cui riflettere mentre iniziamo un nuovo anno: "Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo?"
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Vetri e vento, ero ferma fra le ali immobili dei gabbiani e quel che resta del cielo, invasa dall’odore del mare, piena dei tuoi occhi e del rumore che fanno dentro ai miei. Ho contato le gocce e i granelli del sale, sciolto i nodi fra i capelli, ho corso nella sabbia tenendoti per mano, ci ho perso gli occhi e il respiro, mi sono riempita del tuo sorriso mentre mi guardavi, ero là, rannicchiata fra le onde e la sabbia, avevo le scarpe piene d’acqua e non mi sono mai sentita così felice. Ho accarezzato il mare con le dita, toccato un sogno, me lo hai regalato tu...
“... non so ancora come,
ma io dovevo andare là,
all’improvviso, senza sapere...
dovevo...
trascinarti in un punto preciso,
una promessa del tempo,
parole e sogni, un desiderio.
Un tronco disteso sulla sabbia,
non lo sapevamo, ma lui era là.
Aspettava silenzioso,
... era il nostro...”
Era come tutto scritto, disegnato con la matita, tatuato sulla schiena, una poesia con la rima di una sola nota, la nostra, tutti gli scalini del blu, tanti da non distinguere più dove finisce uno e comincia l’altro, in fondo al blu l’orizzonte libero, accanto a me tu. Ho camminato i tuoi passi, visto i tuoi occhi riflessi ovunque, sentito le tue mani stringere le mie ogni momento, mi hai fermato il tempo addosso. Sei stato immobile dentro la mia anima per un tempo infinito, eri li, emozione e meraviglia, lo sei ancora, lo sei sempre.....
e ogni giorno, di più ancora
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Stasera, voglio stare così’, fra la luce delle candele e quella dei tuoi occhi, con le mani strette nelle tue mani, con le parole assopite e un “ti amo” che trabocca dagli occhi. Voglio che sia così, non ci serve nient’altro che Noi, non c’è bisogno di musica, di luce, di cielo, non servono poesie, lune o diamanti, non serve nulla, questo giorno è già speciale, tu sei speciale amore mio, e lo sei dal primo respiro che mi hai regalato in una notte di luci...
“... e io ho il tuo battito
stretto dentro al mio cuore,
tu che hai mille suoni nell’anima,
che sei la mia gioia, l’incanto, e la pelle,
tu sei per me,
qualcosa che non si può spiegare, ma
di me hai tutto, come io ho tutto di te,
non c’è bisogno d’altro...
sussurro impregnata d’amore
e di te, che sei la mia vita.
Ti amo ogni giorno come non mai,
ti amo come mai pensavo si potesse,
ti amo da sempre e persempre...
Buon compleanno amore mio...”
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Si, ho sognato di poter volare, l’ho fatto tante volte, ho sognato di non toccar terra, di respirare come se nessuno m’avesse mai insegnato a farlo, ho sognato di avere negli occhi distese aperte di frumento e papaveri, di avere nell’anima ali tanto grandi da potersi alzare, ho sognato passi lunghi e respiri corti, ho sognato ogni giorno e ogni notte, chiedendomi quale sarebbe stata la meraviglia e lo stupore di una vita dannata.
“... ora lo so, sei tu.
che mi hai attraversata così forte
da bruciarmi gli occhi e l’anima,
che hai ripreso il mio tempo
per chiuderlo dentro di te.
Che a nulla sono mai valse mille tempeste
se non a rischiarare il cielo,
a rendere l’amore ancora più denso,
e a scindere l’effimero dal vero.
Eterni riflessi dell’anima,
di occhi negli occhi,
di te in me.
E di questo amore
senza macchia e senza paura...”
Non si può sapere dell’amore fino a che non arriva potente fino alla gola e si aggrappa all’anima, non lo sai fino a che non ti ferma il respiro e ti scende sferzato nell’arco della schiena, non lo sai fino a che non ti fa tremare in un abbraccio e ti strappa gli ansimi dall’anima, fino a che non ti veste come pelle e lo senti emozione viva che si muove nello stomaco. E’ difficile dirlo, come quando scendo fra le mie parole e penso che sono solo un’ombra di quel sentire, piccole grida, poche per contenere tutto, lievi tratti sfuocati di un quadro enorme che incanta. Non e’ a guardarlo che sai, non è a immaginarlo o a disegnarlo, ma è a starci dentro e annegare, che mai è trasudata dalla pelle una sensazione così forte e densa come lo stare bene comunque e ovunque, mai c’è stato pensiero così acceso o spinta così forte e chiara nei battiti, mai voglia di occhi, mani, pelle, anima e sangue nei fianchi, se non per te, che sei diventato in un respiro...
tutta la mia vita...
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Me le cammino così certe notti, scalza, con gli occhi spinti nel silenzio dell’aria e lo sguardo che si perde nel vuoto, come certi artisti quando cercano una rima ai colori, fuori dal niente e dentro a tutto, rimbalzo fra i tuoi sensi e i miei battiti come fossero una cosa soltanto, così ti sento, mi risali il sangue fino ai pensieri, qualcuno si scioglie, altri si annodano ancora più stretti, altri ancora non sanno dove andare. Forse, mi sono persa anche io, ma di me non manca nulla, solo il respiro in certi tratti, solo il battito in certi momenti, quando penso a te, quando penso a noi...
“... per quanto tempo sono stata
assopita sulla tua bocca,
tratteggiata nei tuoi occhi,
e silenziosa fra le tue dita,
per quanto tempo ho ascoltato,
il rumore del vento e delle parole,
i suoni dentro, le note,
i sensi le grida e l’anima,
per quanto tempo ancora
avrei dovuto cercarti,
se non mi avessi trovata tu...”
E ancora ti riconosco dall’odore che dimentichi sulla mia pelle, ti leggo i silenzi come fossero grida, ti ascolto i pensieri che escono dagli argini. Ancora ti voglio. In un respiro soltanto mi entri, mi rovesci la pelle e gli occhi, ti voglio ad ogni incrocio dei miei sensi, lucido e teso, bagnato e vivo, ti voglio così, ventre e lingua, accanto e addosso, ti voglio nell’aria, nel mio scrigno, fra le pieghe delle lenzuola, dentro l’angolo dei fianchi, fra le ciglia, gli occhi e il cielo e nel punto più intenso dell’anima. Dentro fino a toccarla. Si, ti voglio esattamente come e dove sei...
dentro di me sempre...
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Inviato da: perla88s
il 04/11/2021 alle 11:38
Inviato da: cassetta2
il 13/10/2020 alle 09:44
Inviato da: perla88s
il 20/06/2020 alle 09:58
Inviato da: scricciolo68lbr
il 24/10/2018 alle 02:45
Inviato da: saverio.ancona
il 29/09/2018 alle 11:41