cinzia guidetti

Musica, eventi, recensioni, notizie...di tutto un po', ma sempre in ambito musicale...

 

TAG

 

 

REGOLE

Ogni articolo riportato sul blog è stato scritto da me se non diversamente indicato. Ogni abuso sarà punito.

 

NOTIZIE DAL WEB

I messaggi sotto il Tag "Notizie dal web" sono, se non diversamente specificato, copiati dal web. Si tratta di notizie da giornali o quant'altro che ritengo interessanti e riporto sul mio blog. Di tutti cito la fonte. Questo per chiarire qualsiasi equivoco che potrebbe crearsi.

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

FACEBOOK

 
 

I MIEI LINK PREFERITI - RIVISTE E AFFINI

ULTIME VISITE AL BLOG

Yngwie85DeboraDiCuoriMariuncellorafrelessio.amangiatitomattemattLUCAdrummer86ossurfPulvis_esmazza.virgilioGloria_TrapaniziryabbapoawertF.Disanto1982
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 

AREA PERSONALE

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

WEATHER REPORT

Live at Stadthalle Offenbach
29 Settembre 1978
Black Market e Scarlet Woman

 

JONI MITCHELL E JACO PASTORIUS

 

JACO PASTORIUS

Jaco Pastorius (with Weather Report) - Portrait Of Tracy
Live At Montreux Jazz Festival, July 18, 1976

 

WAYNE SHORTER QUARTET

 

PATTI SMITH - HORSES

 

SITAR ANOUSHKA SHANKAR

 
 

BOB DYLAN - MR. TAMBOURINE MAN

 
 

JEFF HEALEY

Per ricordare Jeff Healey scomparso il 2 marzo 2008.

 

 

« FONDAZIONE SIENA JAZZ: D...SUMMER FESTIVAL »

WAYNE SHORTER

Post n°223 pubblicato il 11 Marzo 2009 da cinzia_guidetti
 

Il sassofonista e compositore americano Wayne Shorter ha suonato con grandi nomi della musica jazz come il trombettista Miles Davis e il pianista Herbie Hancock, e ha fondato insieme al tastierista Joe Zawinul e al bassista Vitous Miroslav i Weather Report, il gruppo caposcuola della fusion.

Vanta una carriera di oltre cinquant’anni, ed è ancora attivo con tournée in tutto il mondo con uno dei quartetti più quotati del jazz attuale: il Wayne Shorter Quartet.

 Wayne Shorter nasce a Newark nel New Jersey il 25 agosto del 1933. A sedici anni comincia a studiare il clarinetto, strumento che in seguito decide di sostituire con il sassofono tenore. Nel 1952 si iscrive ai corsi di musica  della New York University, e nel 1956 terminata l’università entra nella band del pianista Horace Silver nella quale aveva già suonato al Birdland di New York tre anni prima. Chiamato alle armi è costretto ad abbandonare il gruppo in cui milita saltuariamente nei fine settimana liberi.

Nel 1959, terminato il servizio militare entra a far parte dell’orchestra di Maynard Ferguson dove conosce il tastierista Joe Zawinul; vi rimane fino al novembre dello stesso anno, quando si unisce ai Jazz Messangers di Art Blakley. Quando entra nei Jazz Messangers Shorter ha ventisei anni, e il suo stile al sax tenore è considerato una sintesi dei due più avanzati tenoristi dell’hard-bop: John Coltrane e Sonny Rollins. Nel periodo in cui rimane con i Jazz Messangers, Shorter registra venti dischi che documentano la sua costante evoluzione. Sempre in questo periodo registra anche il suo primo disco a suo nome, “Introducing Wayne Shorter”. Nel 1961, dopo che il trombettista Lee Morgan lascia i Jazz Messangers, Shorter gli subentra e diventa il nuovo direttore musicale del gruppo.

Nell’aprile del 1964 registra “Night dreamer”, il suo primo disco con la casa discografica Blue Note; ne seguiranno altri nove, fino al 1970.

Nell’estate dello stesso anno, dopo le molte pressioni del trombettista Miles Davis, Shorter lascia i Jazz Messangers e si unisce al quintetto di Miles, accanto al pianista Herbie Hancock, il contrabbassista Ron Carter, e il batterista Tony Williams. In questo gruppo per i primi cinque dischi Shorter è il principale compositore.

Nel 1968 l’annuale referendum indetto dalla rivista specializzata Downbeat lo incorona come migliore compositore nella categoria nuovi talenti, e due anni dopo lo premia come miglior sassofonista soprano dell’anno: acclamato sia dalla critica che dai lettori.

Nel 1969 decide di lasciare il quintetto di Miles, anche se continuerà a incidere per Davis fino al 1970. Un anno dopo fonda lo storico gruppo Weather Report che guiderà per quindici anni insieme al tastierista Joe Zawinul.

Nel 1974 incide uno dei due album da solista del periodo dei Weather Report: “Native Dancer”; al suo fianco il pianista Herbie Hancock e il chitarrista e cantante brasiliano Milton Nascimento.

Nel 1977, per iniziativa della casa discografica Columbia, e sotto la guida di Herbie Hancock si ricostituisce lo storico quintetto di Miles Davis con Freddie Hubbard alla tromba, Ron Carter,  Tony Williams e chiaramente Shorter al sax. Il gruppo prende il nome di V.S.O.P.- The Quintet, e nel giro di pochi mesi pubblica due album doppi registrati dal vivo. Questo è anche l’anno di “Heavy weather” che consacrerà i Weather Report in tutto il mondo; la formazione è all’apice e i concerti registrano il tutto esaurito.

Nel 1986 Shorter appare accanto a Dexter Gordon nel film di Bertrand Tavernier ‘Round midnight, e suona nel disco che farà da colonna sonora alla pellicola. Nel dicembre dello stesso anno, dopo quindici anni di attività, Shorter termina la sua avventura con i Weather Report.

Nel 1988 pubblica per la casa discografica Columbia l’album “Joy Rider”, e insieme a Carlos Santana guida un gruppo di jazz-rock latino con il quale compie numerose tournée internazionali.

Nel 2002, dopo quasi cinquant’anni di attività e collaborazioni con i maggior musicisti della scena mondiale, Shorter riesce a formare un suo quartetto chiamando nuovi e talentuosi musicisti della scena jazz che sono cresciuti ascoltando la sua musica; Danilo Perez al pianoforte, Jonh Patitucci al contrabbasso e Bryan Blade alla batteria. Il gruppo, che prende il nome di Wayne Shorter Quartet debutta a giugno dello stesso anno allo Spoleto Festival di Charleston nel Sud Carolina. Con loro attualmente sta facendo tournée in tutto il mondo toccando spesso anche il nostro paese.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: cinzia_guidetti
Data di creazione: 07/03/2008
 

STO LEGGENDO...

 

 

STO ASCOLTANDO...

 

 

LA FRASE...

Joni Mitchell parlando di Nefertiti di Wayne Shorter

E' un brano musicale molto insolito, perché è come una serigrafia. Attaccano all'unisono, e poi ciascuno di loro diventa sempre più individuabile, come in una serigrafia offset. Tony è sull'orlo dell'esplosione, è il solista. Il pezzo ha una forma molto semplice, quasi come una canzone folk. Strofa, strofa, strofa, senza neanche un ritornello o un bridge. Come se fossero dei moduli che si ripetono. E' una forma insolita per il jazz...ricordo che qualcuno disse: - senti che forma ha, è così strana -. E io pensai che era soltanto una semplice forma folk, ma guarda cosa succede, non ti aspetti che i musicisti attacchino gli assoli: la melodia è sufficiente, ma nel frattempo il batterista è come impazzito. Evoca questa immagine di una notte newyorkese: un tipo sta arrivando da Chinatown ed è ubriaco e prende a calci i bidoni dell'immondizia e urla camminando verso nord. C'è una rabbia che cresce nella batteria. E tutto questo lo rende uno spledido pezzo.

Tratto da "Wayne Shorter. Il filosofo col sax" di M. Mercer

 

LIVE NEFERTITI

Stanley Clarke, Wayne Shorter, Michel Petrucciani

 

CONSIGLI PER LA LETTURA

JAZZ di Arrigo Polillo
Euro 15,00 Ed. Mondadori


Un grande classico della storia della musica afro-americana, jazz di Arrigo Polillo- ad un tempo testamento di pensiero e frutto di una grande passione e di lunghe riflessioni su questa musica straordinaria e i suoi protagonisti dalle storie tormentate e spesso disperate- è riproposto qui, in una sorta di continuità ideale, in una nuova edizione aggiornate da Franco Fayenz e arricchita da un saggio critico, "Il secolo del Jazz", sulle nuove linee di tendenza, i risultati più originali di questa creatività musicale, i protagonisti della musica jazz di fine secolo in tutto il mondo. La storia del jazz, che è anche la storia dei negri d'America e delle loro lotte per l'emancipazione, rivive, per i lettori appassionati di tutte le generazioni, nelle indimenticabili pagine di Polillo, dai mitici anni di New Orleans, Chiacago, New York all'orchestra di Duke Ellington, dal ragtime e dalla danza anni Trenta a ritmo di swing alla rivoluzione del bebop, del cool e dell'hard bop, fino al free rock e alla fusion. Ma la grande vitalità del jazz di fine secolo, sebbene meno vorticosa e genialmente sregolata, trova interpreti più colti e consapevoli della propria e delle altre civiltà musicali, anche nei loro tratti popolari e caratteri nazionali. La "musica totale", già intuita da Gaslini e Polillo, è sempre più per un "ascoltatore totale", colto e futuribile, che sappia trarre dall'unicità della musica il massimo di contenuto emozionale. Da Ornette Coleman a Gil Evans, Bill Evans, George Russell; Keith Jarrett, Cecil Taylor e la musica informale, Carla Bley, Don Byron, Cassandra Wilson, Henry Threadgill, Lester Bowie, il nuovo jazz è sempre più ricco di rapporti con la musica europea, tra avanguardia e ricerca di nuovi ritmi e armonie da parte di musicisti eccezionali.

Fonte: www.bol.it

 

CONSIGLI PER LA LETTURA

A LOVE SUPREME  di Ashley Kahn
Euro 29,00 Ed. Il Saggiatore 2004

Pochi album hanno avuto l'influenza, la risonanza e il successo durevole di "A love supreme", dimostrando che il jazz può essere una forma universale di esplorazione spirituale. Ashley Kahn ne ricostruisce con passione processi creativi e session musicali, includendo anche notizie biografiche e una descrizione del contesto culturale degli anni Sessanta e delle innovazioni rivoluzionarie che lo caratterizzarono. Questo album racchiude tutta la spiritualità dei gospel, unita alla più alta forma di sperimentazione musicale. Scritto con la collaborazione della famiglia di Coltrane, il libro attinge a oltre un centinaio di testimonianze, tra cui quelle di celebri musicisti, come il batterista Elvin Jones e il pianista McCoy Turner.

Fonte: www.ibs.it 

 

CONSIGLI PER LA LETTURA

I segreti del Jazz Stefano ZenniI segreti del jazz. Una guida all'ascolto. Con CD-ROM di Stefano Zenni Euro 25,00 Ed. Nuovi Equilibri

Un libro da leggere e ascoltare. Con più di 100 brani musicali in mp3 nel Cd Rom allegato, scelti tra i capolavori della storia del jazz, ecco la più completa guida integrata all'ascolto e alla comprensione delle musiche afroamericane.
Tutto quello che finora è parso il frutto di un impenetrabile estro artistico trova il proprio posto nel quadro dettagliato di questo libro: un viaggio che abbraccia la cultura e il linguaggio jazzistici e intanto getta luce sui meccanismi profondi del fare musica, dall'improvvisazione alle poliritmie, dal sound alle forme, raccontati con rigore analitico e in modo accessibile, e resi finalmente concreti attraverso gli ascolti. Una grande sintesi d'assieme, uno sguardo sulle profondità storiche ed espressive della musica, costellato dalla rivelazione di affascinanti finezze in centinaia di capolavori, tra cui le opere di Davis, Ellington, Parker, Mingus, Armstrong.

Fonte: www.ibs.it

 

CONSIGLI PER LA LETTURA

LA MUSICA DEI NERI AMERICANI. DAI CANTI DEGLI SCHIAVI AI PUBLIC ENEMY di Eileen Southern
Euro 45,00 Ed. Il Saggiatore 2007

Dalle suggestive testimonianze degli esploratori europei del Seicento in Africa alla tradizione orale dei clan tribali. L'evoluzione della musica nera degli schiavi nelle colonie nordamericane tra la Guerra d'indipendenza e quella di secessione: gli inni e i salmi nelle congregazioni religiose, le canzoni dei soldati e quelle contro la schiavitù, la musica urbana del primo Ottocento e i canti di lavoro nelle piantagioni che diedero origine agli spiritual; l'esplosione del ragtime e delle commedie musicali dopo la Grande guerra, le prime registrazioni discografiche, la nascita del blues e del jazz, l'intensa vita musicale di Harlem, la rivoluzione del bebop, ma anche cantanti, strumentisti e compositori che si sono cimentati con l'opera e la musica classica. E infine le influenze sul rock'n'roll, la storia della mitica Motown, il rhythm & blues e il pop. Ogni capitolo è preceduto da una cronologia degli eventi storici più importanti.

Fonte: www.ibs.it 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963