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Mini racconti di Donatella
I MINI RACCONTI di Donatella, socia del Circolo
A) L'albero dell'infanzia a Pistoia
Ero stata cinque anni in America e quando tornai a casa quasi niente era cambiato. I miei genitori purtroppo erano invecchiati e furono molto felici di affidarmi tutti gli incarichi che fino ad allora avevano svolto da soli. Una mattina mia madre mi ordinò: "Telefona ad un boscaiolo: bisogna tagliare il pino del giardino; i suoi rami sporgono troppo sullo stradino laterale e se una pigna cadesse in testa a qualche passante potrebbe anche ucciderlo!" Proprio il pino...pensai! Il pino che avevo visto fin da piccola, che avevo sempre ammirato dalla terrazza, che ci dava i pinoli per fare il pesto alla genovese; il pino sul quale ogni giorno cinguettavano centinaia di uccellini trasmettendo allegria a tutta la città; il pino che era lì da quasi centocinquant'anni...io, proprio io avrei dovuto abbatterlo?!?! "Ma mamma-risposi-sai bene che ho vissuto tra gli indiani d'America, da cui ho appreso che anche le piante hanno un'anima...abbi pazienza, non mi sento proprio di uccidere il nostro pino." Lei rimase senza parole. Nel pomeriggio andai a leggere un libro sul terrazzo occhieggiando l'albero con commozione. Sola, davanti a lui mi sentii di parlargli: "Amico mio, com'è terribile la vita. Tu sei bellissimo, utilissimo; ci hai dato tanta gioia ed io devo abbatterti perché sei divenuto pericoloso per gli altri. Ma perché non provi a girarti dietro il giardino? Se i tuoi rami resteranno all'interno non ti dovrò più abbattere e non ci saranno più problemi. Io non voglio tagliarti!" Incredibile ma vero, alcune settimane dopo il pino aveva esaurito la mia richiesta. Mia madre si convinse ancora di più che io ero matta. Ma, ancora oggi, chiunque si trovi a transitare nel vicolo può stare tranquillo, perché il pino, vivo e vegeto nel giardino, ha tuttora i rami girati all'interno e nessuna pigna può cadere in testa ai passanti occasionali....! DONATELLA GUASTI
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