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Francesco Micheli

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IL SOGNO DI CLOUDY: LA MAGIA DELLA NOTTE DI NATALE

Post n°26 pubblicato il 24 Dicembre 2015 da framicheli1977
 


IL SOGNO DI CLOUDY: LA MAGIA DELLA NOTTE DI NATALE

Caro Babbo Natale,
sono Cloudy, una piccola pallina rossa con un minuscolo cristallo bianco sul cuore. Ti scrivo questa lettera mentre fuori nevica.
E' un paesaggio incantevole, davvero. Case, strade, alberi, viali. Un'unica veste, un'unica magia. E se tu guardi dentro, hai l'anima pervasa da mille colori. Mille, uno più bello dell'altro.
E' un attimo, un istante. E il calore di quei fiocchi ti avvolge senza neanche che tu te ne accorga. Che spettacolo.
Non riesco proprio a immaginare un Natale senza la neve. Soprattutto tu, che vieni dal Polo Nord, con quella slitta che sembra un miracolo della natura. Ed ora ch'è giunto dicembre, finalmente ci siamo. E' arrivata la festa più bella dell'anno. E' il 24 ed è sera. Sono gasata. Anzi, gasatissima!
E' la mia prima volta e non sto più nella pelle. Ho atteso per undici lunghissimi mesi in uno scatolone di cartone, al freddo e senza luce, e per giunta in un buco di ripostiglio. Fortuna che ero con tutti i miei amici. Se penso che per tutto questo tempo eravamo ammassati l'uno sull'altro.. Mamma mia ... Non si respirava..
Ma ora siamo qui, più vivi che mai.  E quest'anno ci sono anch'io, pronta per essere appesa
su quell'abete altissimo decorato con cura dalla Signora Collins. Devo ammettere, addobbato con assoluta meticolosità e con geometrica precisione: palline rosse, gialle, verdi, allietate da angioletti, fiocchi dorati e persino fatine bianche. Io sono in mezzo a Rudi e Rose, due stelline new entry
con una coda piena di brillantini, e tra Judy e Whisky, due renne molto esuberanti che ogni anno
non perdono occasione di prendersi.. per le corna. Ma il fiore all'occhiello di quell'albero
è certamente il puntale: ritto, superbo, imperioso, vero motivo d'orgoglio per il marito della signora. Infatti è compito suo ergerlo per completare l'opera, e nessuno può contraddirlo.
Pronti?
Uno due tre!
Là!
Meraviglioso! Stupendo!
Un tripudio di luci riempie di vita la dimora dei Collins, persino gli angoli più angusti
e più nascosti. Eh sì. Una magia bella e buona. Proprio come accade fuori, per le strade, sui tetti delle case, sui viali alberati imbiancati da quel soffice tappeto perlato. Un'esplosione istantanea di colori, un miscuglio radioso di lampadine che spuntano ovunque, addirittura  dai campanili, dai comignoli innevati e dai bordi orlati delle finestre. Sono dappertutto! Come dappertutto aleggia un'atmosfera di gioia infinita nei cuori di coloro che si apprestano a portare a casa l'ultimo dono
o l'ultima genialata culinaria, per poter illuminare, anche solo per un momento,
gli occhi di un proprio caro, o di un amico, di un bambino, o anche soltanto di un conoscente che chiede conforto.
Perché la luce del Natale non è una luce qualsiasi, ma è la luce del cuore, del sorriso, del perdono, della speranza. E' un sogno dipinto nel cielo che porta amore per le strade e nelle case, davanti al fuoco di un camino, tra il silenzio di un abbraccio perduto e la gioia di un ritorno insperato. E' il grido straziato e anelato di una velata liberazione. E' una premurosa carezza, figlia di una desiderata consolazione. E' l'allegria dell'anima davanti a una tavola imbandita e piena di ogni ben di Dio.
E' la dolcezza dei bambini che con il loro ditino intingono nei piatti e nelle ciotole, nell'avventuroso tentativo di assaggiare le specialità preparate dalle mamme, dalle nonne e . perché no, anche dalle zie.
Ma soprattutto è  per loro e per tutti  la trepida e irrinunciabile attesa dei doni sotto l'albero.
E' il 24 notte. E inebriate da profumi intensi che invadono tutto il paese ricoperto da un morbido grembo bianco, s'odono festose le dolci melodie delle campane. Tutto è pronto ormai.
Davanti a me vedo passare e ripassare tanta gente: Babbo Natale, aiutami a renderla felice.
Auguri anche a te! Che il sogno abbia inizio!
Tua Cloudy.


 

 
 
 
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