Il romanzo Siddharta narra di un giovane, chiamato appunto Siddharta, che viveva in India e aveva alle spalle una famiglia abbastanza benestante. Decide di scappare per trovare il suo Io interiore insieme al suo fedele amico Govinda. I due vanno a vivere con i "Samana", monaci che vivevano di poco e niente, e soprattutto é Govinda a rimanerne colpito poiché dopo essere andati a visitare il Buddha Gotama, decide di aggregarsi alla sua setta. Siddharta così rimane solo e giunge alle porte di una città dove incontra la bellissima Kamala. Lei svolge un lavoro moralmente poco elevato, ma i due si innamorano e Kamale insegna a Siddharta vari modi di guadagnare. Dapprima egli si mette in affari con Kamaswami da cui apprende tutto sul denaro e da cui impara l'arte della compravendita, successivamente però, capisce di aver vissuto male quegli anni e di essersi fatto sopraffare dalle cose terrene e decide di fuggire lasciando Kamala da sola e con un figlio in grembo. Il suo primo pensiero fu quello di suicidarsi buttandosi nel fiume ma fortunatamente incontrò un vecchio barcaiolo di nome Vasudeva che insegnò lui ad ascoltare il fiume. Il fiume per Siddharta fu la svolta, gli sussurò i più grandi insegnamenti che lui cercava da sempre per trovare il suo Io interiore. Un giorno come tanti, Vasudeva portò a Siddharta una donna che aveva sentito urlare con il suo bambino, egli riconobbe immediatamente Kamala e in quel bambino suo figlio, il quale aveva anche il suo stesso nome. La donna morì la stessa notte perchè era stata morsa da un serpente e così Siddharta decise di prendersi cura di suo figlio. Egli però era un ribelle, non aveva voglia di imparare nulla e scappò tornando in città, generando nel padre un grande dolore. Siddharta dapprima lo seguì ma poi riconobbe il figlio in se stesso che era fuggito da suo padre, così lo lasciò andare comprendendo il grande dolore che doveva aver provato la sua famiglia quando lui era scappato. Vasudeva che era gli era stato vicino fino a quel momento, comunica a Siddharta che sarebbe andato nel bosco, ma lui non rimane a lungo da solo. Incontra il vecchio amico Govinda, il quale gli chiede quale sia dopo tutto il percorso che aveva affrontato il segreto della sua felicità. Lui glielo rivela e Govinda si inchina a Siddharta come fosse un Santo.
A me questo libro non è piaciuto particolarmente, sia per il linguaggio difficile e non colloquiale, sia per i temi un po' noiosi e non adatti a mio parere a dei lettori di età adolescenziale ma a dei lettori più maturi.
Inviato da: esternoluce
il 29/12/2015 alle 16:47
Inviato da: ilaria.b97
il 20/09/2013 alle 08:49
Inviato da: ilaria.b97
il 20/09/2013 alle 08:43
Inviato da: ilaria.b97
il 20/09/2013 alle 08:41
Inviato da: liufty
il 20/09/2013 alle 08:41