Creato da snoopymarconi il 01/02/2012
Laboratorio di scrittura della classe 1° E del Liceo Linguistico Marconi di Pescara
 

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Il cacciatore di aquiloni

Post n°363 pubblicato il 16 Settembre 2013 da Roberto_98
 

 

Questo romanzo è stato scritto da Khaled Hosseini, americano di origine afgana. Il libro parla della storia di Amir, un ragazzino pashtun che vive con il padre di cui non si conosce il nome e di Hassan che insieme al padre Alì presta servizio nella casa del padre di Amir, che si fa chiamare dal figlio Baba. Il rapporto tra padre e figlio è molto difficile. Infatti sembra che Baba "accusa" suo figlio di aver "portato via" sua moglie, morta di parto. Si nota anche una forte preferenza su Hassan. Infatti paga a sue spese l'operazione chirurgica per sistemargli il labbro leporino. L'amicizia tra i due ragazzini è comunque un sentimento molto forte. I due crescono assieme nella città Kabul e il loro più grande desiderio è partecipare e vincere la caccia di aquiloni del quartiere. Idue però sono maltrattati da due ragazzi capeggiati da Assef, detto il mangia orecchie. Lui è animato da odio razziale per l'etnia di Hassan. I due amici avevano già incontrato una volta questo gruppetto e la prima volta erano riusciti a scappare grazie ad una prontezza di Hassan con la fionda. Durante la gara di caccia degli aquiloni, che Amir riesce a vincere, il suo amico, va a caccia dell'ultimo aquilone e riesce a prenderlo, ma Assef e il suo gruppo, vedendolo solo, si vendicano di lui violentandolo e Amir assiste alla scena senza intervenire perché paralizzato dalla paura. Amir riesce poi a riportare l'aquilone a suo padre che si dimostra fiero di lui. Successivamente tronca i rapporti di amicizia con Hassan  non sentire la colpa di non averlo aiutato. Lo accusa perfino di aver rubato i sui regali di compleanno e così Hassan e suo padre sono costretti ad andarsene. Nel 1981 avviene l'invasione dell'ex Unione Sovietica. A causa di questo avvenimento, Amir e suo padre sono costretti a fuggire dall'Afghanistan clandestinamente  arrivando a rifugiarsi in California. Arrivati a San Francisco, fanno i venditori al mercatino delle pulci dove Amir, diventato adulto, si innamora di una ragazza di nome Soraya, figlia dell'ex generale afghano Taheri. Amir, molto portato per la narrativa, si laurea in Lettere, mentre il padre si ammala di cancro ai polmoni. L'ultimo gesto di affetto di Baba sarà aiutare il figlio a sposare Soraya. Negli anni '90 Amir riesce a pubblicare diversi libri, mentre falliscono tutti i suoi tentativi di avere figli.
Nel 2001, dopo l'attentato al World Trade Centre di NY, Amir viene richiamato da Rahim Khan telefonandolo da Pakistan dicendo ad Amir che c'è qualcosa che può fare per Hassan. Amir, per rimediare al senso di colpa che lo addolora da anni accetta e viaggia fino al Peshawar ad incontrare il vecchio amico che gli dice che Hassan si è fatto una famiglia e che ha avuto un figlio, Sorhab. Quest'ultimo è finito in un orfanotrofio e  suoi genitori sono stati uccisi per strada dai Talebani, che disprezzano l'etnia hazara. Amir però scopre anche che Hassan è nato da una relazione tra Baba e la moglie di Alì, Sanaubar, e che quindi è suo fratellastro, mentre Ali era sterile. Con l'aiuto di Farid, amico di Rahim Khan, Amir  si mette alla ricerca di suo nipote e scopre che un talebano diverse volte ha portato via bambini e bambine, che quasi mai sono tornati. Finalmente riesce a rintracciare il ragazzino che però è tenuto prigioniero da Assef, ora nelle vesti di un capo talebano, che con il suo vecchio pegno di ferro, mette in fin di vita il suo "vecchio rivale". Sorhab, con una fionda, salva Amir centrando l'occhio di Assef, quindi riescono a scappare, con Farid che li porta in ospedale. Qui i due raccontano le proprie vitee di come le hanno trascorse. A Islamabad Amir cerca di ottenere l'adozione di Sohrab all'ambasciata americana, ma, non potendone documentare la morte dei genitori, capisce che l'unico modo è far passare il bambino per un orfanotrofio. Lo comunica al bambino che, sconvolto dall'idea di entrare in una nuova "casa degli orrori", tenta il suicidio. I medici lo salvano per miracol e allafine Amir riesce a portare il piccolo in California ma Sorhab si sente tradito dalle parole dette da suo zio in Peshawar. In America non parla mai con i suoi "nuovi genitori" anche se
Amir riesce a strappargli un sorriso quando va ad una "caccia" agli aquiloni.

Questo è un libro commovente ed è l'unico di questo genere che mi è veramente piaciuto.  Racconta in modo estremamente realistico la realtà della situazione in Afghanistan e in Pakistan ma soprattutto racconta di come un fatto possa farti crescere un senso di colpa che ti perseguita per anni.

 
 
 

Il bacio dell`angelo caduto

Post n°362 pubblicato il 16 Settembre 2013 da alessiadg97
 
Foto di snoopymarconi

Coldwater,Maine USA. Qui vive Nora,una ragazza seriamente interessata allo studio e per nulla ai ragazzi. Alle lezioni di Biologia conosce Patch,il suo nuovo compagno di banco. Ma Patch è un"cattivo ragazzo"ed è pericoloso,anche se è bellissimo e lussurioso. Nora cerca di resistere al suo flirtare schietto,ma gradualmente...il rapporto tra i due prende una certa direzione. Le cose,però sono molto lontane dall`essere normali. Anche perchè insieme a Patch compaiono altri personaggi e cominciano a succedere fatti terribili. Nora non sa di chi fidarsi;inoltre percepisce che c`è qualcosa di strano in Patch.E infatti Patch ha uno scopo. E il piano per raggiungerlo è Nora.Perchè Patch è un angelo caduto. E vuole qualcosa di preciso e terribile. Ma più il rapporto con Nora va avanti,più diventa difficile attuare il piano per ottenerlo. E Nora si ritrova catapultata in una storia incredibile che ha per protagonisti angeli caduti,nephilim e poteri soprannaturali e una lotta che dura da tantissimo tempo. E scoprirà che anche lei ha qualcosa di molto particolare...

 
 
 

Siddharta

Post n°361 pubblicato il 16 Settembre 2013 da alessiadg97
 
Foto di snoopymarconi

Siddharta è un ragazzo indiano che ha bisogno di trovare la sua strada e si incammina nell`India del sesto secolo insieme al suo amico Govinda. Questo libro non è solo un insegnamento morale ma una lezione di vita su come giudicare per essere giudicati;su come cercare la conoscenza e su come,anche il più puro degli uomini si può trovare nel peccato. questo libro racchiude il senso di tutta la vita,cioè non seguire nessuna dottrina o strada,ma affrontarsi per scoprire se stessi.

 
 
 

Libro a piacere: Il Seggio Vacante

Post n°360 pubblicato il 15 Settembre 2013 da gaiaaaa97
 
Foto di snoopymarconi

 

Il seggio vacante è un romanzo scritto da J. K. Rowling, scrittrice britannica resa nota dalla celebre serie dei libri di Harry Potter.
Ho deciso di leggere questo libro perché ero curiosa di vedere cosa avrebbe potuto scrivere la Rowling dopo Harry Potter e devo dire che non sono rimasta per niente delusa: il libro si distacca completamente dal precedente stile letterario della scrittrice che infatti in questo libro si dedica alla reale società inglese.
Nel libro vengono presentati diversi personaggi e diverse situazioni all'interno della piccola cittadina inglese di Pagford. 
Il romanzo si apre con la morte di Barry Fairbrother, consigliere comunale, il cui decesso oltre a scaturire uno scandalo e numerosi pettegolezzi all'interno della vita cittadina, scaturisce anche una corsa all'accaparramento del posto del suo posto all'interno del consiglio comunale. Dopo vari scandali e corruzioni all'interno delle elezioni, viene eletto consigliere Miles Mollison, uomo conservatore e preoccupato del giudizio delle persone.
In contemporanea alle vicende comunali si svolgono anche fatti riguardanti la vita adolescenziale. La maggior parte dei ragazzi ha problemi con i genitori come Andrew, maltrattato dal padre, Sukhvinder, ragazza dislessica con problemi nei confronti della sua famiglia e dei suoi compagni, la quale trova aiuto nella figura di Gaia, ragazza di Londra trasferitasi a Pagford a causa della decisione della mamma di vivere vicino al suo nuovo compagno, Gavin. Inoltre si susseguono le vicende della vita di Kristal Weedon la cui madre, tossicodipendente e prostituta, non cura l'educazione della figlia e del piccolo Robby, fratello molto affezionato a Kristal. Robby muore poi a causa di una distrazione della sorella, annegato in un fiume. 

 

 
 
 

10 piccoli indiani

Post n°359 pubblicato il 12 Settembre 2013 da HugoAntonio
 

Otto persone (Vera Claythorne, il capitano Philip Lombard, il giudice Lawrence Wargrave, il dottor Edward Armstrong, William Blore, Emily Brent, il generale John Macarthur e il giovane Anthony Marston), che non si conoscono tra di loro, ricevono una lettera in cui vengono invitate a soggiornare per l'estate in una splendida villa di Nigger Island, un'isola non lontana dalle coste del Devon, in Inghilterra. Nonostante nessuno degli invitati conosca il padrone di casa, per curiosità o necessità tutti accettano.
Al loro arrivo nella lussuosa dimora, gli ospiti trovano ad attenderli solamente la servitù, costituita da un maggiordomo e una cuoca, che sono anche, fra loro, una coppia di coniugi; questi avvertono gli ospiti dell'assenza del padrone di casa, dovuta a non meglio precisati disguidi. I presenti sull'isola si trovano quindi ad essere dieci in tutto; inoltre gli ospiti notano, incorniciata sopra i camini delle rispettive camere da letto, una filastrocca per bambini che narra di "dieci piccoli indiani". La stessa sera dell'arrivo, mentre gli invitati si intrattengono in salotto dopo aver cenato, una voce registrata su un disco accusa tutti, ospiti e servitù, di essere assassini mai puniti dalla giustizia.
Poco dopo, il giovane Anthony Marston muore per avvelenamento da cianuro, le cui tracce vengono rilevate nel cocktail che stava bevendo. Sebbene sconcertati, gli altri ospiti considerano la sua morte come un suicidio, dovuto probabilmente allo shock per le rivelazioni provenienti dalla voce registrata. Gli abitanti dell'isola notano che al loro arrivo sul tavolo erano presenti dieci statuette di negretti e quando morì Marston, divennero misteriosamente nove.
Il mattino seguente, la cuoca viene trovata morta nel proprio letto. Nonostante il dottor Armstrong ritenga che si sia trattato di un decesso per cause naturali, tuttavia gli ospiti iniziano a sospettare che il misterioso anfitrione, U. N. Owen, sia in realtà un assassino nascosto sull'isola e si stia ispirando alla filastrocca dei dieci piccoli indiani per commettere i suoi delitti.
Blore, Lombard e Armstrong si mettono alla ricerca di Owen, perlustrando tutta la casa e l'isola, ma non ne individuano alcuna traccia. Più tardi, il generale Macarthur viene trovato morto sulla spiaggia, colpito alla testa con un oggetto contundente. Il giudice Wargrave conclude che, essendo i sette ospiti gli unici presenti sull'isola, l'assassino dev'essere per forza uno di loro. Dunque le statuette, nella notte, diminuiscono a sette.
Il mattino seguente, il cadavere del maggiordomo Rogers viene scoperto all'esterno della casa; il domestico è stato ucciso con un colpo d'accetta, che gli ha spaccato il cranio. Blore e Lombard iniziano a sospettare dell'anziana signorina Brent, e Armstrong ipotizza che la donna sia impazzita. Tuttavia, subito dopo colazione, la stessa Emily Brent viene trovata morta, avvelenata con un'iniezione di cianuro.
Su consiglio di Wargrave, i cinque superstiti ispezionano le camere, e Lombard nota che il revolver che aveva portato con sé è scomparso. Nel pomeriggio, il generatore di corrente elettrica resta inattivo perché non c'è più il maggiordomo ad occuparsene, e viene quindi a mancare la luce. I cinque, divenuti sempre più diffidenti e paranoici, decidono di passare tutto il tempo insieme nella stessa stanza, uscendo solo uno alla volta. Quando Vera sale nella sua camera, urta, al buio, contro un'alga appesa al soffitto e urla terrorizzata. Nel trambusto generale, Wargrave si separa dal resto del gruppo e viene ritrovato poco dopo morto, vestito come un giudice, con tanto di toga e parrucca, ucciso da un colpo di pistola alla testa. Le statuette dei negretti sulla tavola, sono ora quattro.
Quella notte, Lombard ritrova il revolver nella propria camera e scopre, insieme a Blore, che il dottor Armstrong è scomparso. Credendo che sia lui l'assassino, i due lo cercano per tutta l'isola, ma il medico sembra svanito nel nulla. Il mattino seguente, Blore, Lombard e Vera escono di casa. Quando Blore vi rientra per mangiare qualcosa, viene ucciso da un orologio di marmo a forma d'orso che lo colpisce alla testa. Vera e Lombard proseguono le ricerche di Armstrong, ormai convinti della sua colpevolezza, ma ne ritrovano il corpo in riva al mare, annegato dalla sera prima.
I due capiscono di essere rimasti soli sull'isola. Vera, convinta di essere spacciata, chiede a Lombard, come ultimo desiderio, di spostare il corpo di Armstrong ma, nel far ciò, gli sottrae il revolver e gli spara, uccidendolo. Credendo di essere salva, la ragazza rientra in casa e nota che c'è un'unica statuetta: la sua, ella la prende per poi lasciarla cadere rompendo anche l'ultimo negretto. La ragazza si reca nella sua camera, dove però trova un cappio appeso al soffitto, che sembra essere stato predisposto apposta per lei. Conscia del suo crimine e disperata per via degli allucinanti eventi che ha appena vissuto, Vera s'impicca, completando la catena dei decessi, tutti

 
 
 

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