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Vale ancora la pena di vivere nel "Bel Paese"?


 Alluvioni, frane, terremoti si susseguono a ritmo costante. Si ripete: ”Mai più” fino al prossimo disastro. Non bastasse, il circo mediatico sfodera il meglio di sé come spiega molto bene il Fatto Quotidiano di Sabato 27 a pagina 6. Meno male che esistono ancora bravi direttori come Enrico Mentana capaci di fermare i loro inviati se sconfinano nella cronaca del dolore quando diventa inopportunoForse dalla tragedia di Cogne questo tipo di informazione viene sempre più cavalcata qui da noi con una certa insistenza e, francamente, fa scappare la voglia di seguire i media italiani. France24, a mio avviso, mi pare molto meglio. Forse ci vorrebbero più inchieste e meno cronaca del dolore.Purtroppo esiste una parte del “Bel Paese” che lo sciacallo lo svolge come mestiere: da chi entra nelle case distrutte di notte a chi ride per il terremoto del 2009 pensando al denaro inerente la ricostruzione. Intanto già inizia il gran ballo dello scaricabarile tra Regione, sindaci, costruttori edili.Del resto, se il grandissimo Tiziano Terzani non si fece scrupoli nell'andarsene per 30 anni visto anche il trattamento ricevuto dal mondo dell'informazione quando bussò alla porta di tante redazioni forse la società italiana, incluso il mondo dell'informazione, non pare molto invitante.