Viaggi per il mondo

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2.6. Osama Bin Laden fan clubIncontro Alì al mercato di Kisutu nel centro di Dar es Salaam. Mi colpiscono i suoi tratti arabi e la sua maglietta con il faccione di Bin Laden. Lo fermo e gli chiedo se conosce la storia di Bin Laden e lui, dopo avermi riso in faccia, mi dice molto candidamente che Bin Laden è un suo eroe. La mia faccia deve avere un’espressione molto eloquente perché mi guarda in modo sarcastico ma desideroso di spiegarmi quanto appena affermato. Ci sediamo sul bordo di una strada adiacente il mercato per parlare con calma. Mi spiega che, pur essendo dispiaciuto per i morti delle Torri Gemelle, quell’azione è stata eroica, uno schiaffo all’arroganza occidentale. Con un po’ d’ironia mi ricorda che per lui i morti sono “danni collaterali”, definizione spesso utilizzata in Occidente. Il tono che utilizza nell‘esporre le proprie idee non è aggressivo, casomai esaltato e trionfalistico ma non sento astio nei miei confronti. Gli chiedo cosa pensi dei turisti che vengono qua in Tanzania pensando di ricevere una risposta brusca e acida. Sorprendentemente mi risponde che i turisti sono benvenuti in quanto vengono a spendere qui i loro soldi ed aiutano l’economia della nazione. Non ama molto quegli occidentali che vengono qua come businessman in quanto producono ricchezza per se stessi, ma non per la popolazione locale. Cerco di provocarlo facendogli notare che non è bello considerare gli stranieri come macchine da soldi visto che gli occidentali sono persone e non banche che camminano. Mi risponde che con tutto quello che gli occidentali hanno depredato in Africa il minimo che loro possano fare è spremere l’occidentale e ricavarne tutto il denaro possibile. Poi, con gran tranquillità mi saluta, si alza e se ne va.