Viaggi per il mondo
Racconti di viaggio tra Europa, Africa ed Asia e non solo
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3.5. Generazione di fenomeni
In questo tour asiatico ho incontrato tanti viaggiatori e tante viaggiatrici indipendenti sotto i 30 anni. Purtroppo di giovani italiani neanche l’ombra. Una valanga di tedeschi, inglesi, scandinavi, americani e qualche francese. Come al solito gli altri viaggiatori stentavano a credere che ci fosse un’ italiano che viaggiasse in modo indipendente e che parlasse un’inglese decente. Un miracolo. Qualche viaggiatore, evidentemente interessato a conoscere giovani fanciulle italiane, voleva capire come mai non avesse incrociato una ragazza italiana nonostante viaggiasse da diversi mesi. In Africa era difficile incontrare ragazze sole non essendo facile e sicuro girare, ma in Asia non ci sono questi problemi. Quando provavo a spiegare che non rientra nella nostra mentalità girare il mondo da soli in quanto preferiamo il viaggio organizzato
dall’agenzia oltre a parlare un’inglese piuttosto scadente, questi ragazzi non riuscivano a credermi, avendo un’idea degli italiani molto più positiva della realtà. Considerandoci un popolo simpatico e socievole non si capacitavano del fatto che non avessimo la voglia di girare il mondo. Infatti oggi è molto facile girare da soli oppure in piccoli gruppi senza l’aiuto di un’agenzia che ti organizzi il percorso, i pernottamenti, i mezzi per spostarsi. Sia internet che guide di viaggio molto pratiche e poco costose quali Routard e Lonely Planet offrono la possibilità di organizzarsi da soli e, tra l’altro, spendendo molto poco. In generale provo sempre ammirazione per questi ventenni che prendono e stanno in giro 6-12 mesi dall’altra parte del mondo. Non mi piacciono molto quando incontro alcuni di loro che, per motivi di nazionalità o d’età, si degnano con grande sforzo a salutarti. Ovviamente sarebbe ben diverso se fossi un prestante ragazzo mediterraneo di 20-25 anni. Non essendo bello e giovane alcune volte questi giovani viaggiatori sono piuttosto chiusi e non riesci a scambiare quelle due chiacchiere. Con persone più grandi è molto più facile socializzare e scambiarsi opinioni sulle esperienze di viaggio avute in passato. Alcuni viaggiatori di nazionalità tedesca, austriaca ed inglese mi è parso che selezionino le persone con cui socializzare in base alla nazionalità dell’interlocutore. Una brutta sensazione che purtroppo ho percepito in più di un’ occasione e che mi ha messo sempre di cattivo umore.
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