Lettere del ragno

La sesta profezia


 Racconto quasi senza epilogo..L' L'officiante e la sesta profezia. L’alta figura salì lentamente i sei gradini che conducevano all’altare dell’ antica chiesa solitaria. Tutt’intorno i marmi, benché consunti dal tempo, conservavano  la loro  solennità. O per lo meno così pareva,  nell’ ombra che ovattava  le sei colonne, l’ornamentazione barocca  e le scarse luci dei sei ceri.Volto verso i suoi fedeli, l’uomo intonò un inno cupo. Aspri e duri erano i suoni della sua lingua mentre cantava... Poi tornò a girarsi verso l’altare. Le spalle, voltate, di nuovo   furono un sipario tra  il celebrante e i presenti: come se l’officiante volesse sottolineare la propria autorità, da un lato, e dall’altro la sudditanza degli adepti. Non per niente le spalle erano imbottite con protesi vistose: per conferire alla pallida figura  un tono ieratico e solenne.Le spalle, voltate, nascondevano anche le parole recitate sottovoce  dall’officiante: questa volta parole di una lingua remota e perduta, non condivisa da tutti, incomprensibile ai più, ma ricca di mistero. E quindi di suggestione….E nascosti ai fedeli erano i tratti del  suo viso. Cos’avrebbero pensato se avessero visto la sua espressione lasciva, il suo bavoso sorriso, o lo sbrilluccichio dei suoi occhi – evidenziati dal trucco con un alone scuro…? D’altronde, come poteva non sorridere di soddisfazione, sapendo che  il numero dei suoi seguaci aumentava a dismisura e che tutti rivestivano ruoli chiave nell’economia, nella politica, nell’informazione, nella cultura… ?  Chi andava ad assistere a queste cerimonie,rimaneva attratto dall’idea di potere che trasudava dalla sua figura ; e il potere  implicitamente pareva la promessa di un dono da condividere. Sarebbero diventati tutti padroni del mondo. Perché erano avidi, potenti  ed avevano come maestro e guida una delle Forze dell’universo.Lui. Il maestro celebrante. Il depositario dei riti più antichi. Lui, capace di dividere nell’odio coloro che non riusciva ad attirare a sé, alla sua personalità di accentratore… Lui, che godeva nel mettere in difficoltà i semplici e gli ignari, confondendoli con i suoi dogmatismi…  O con l’ingannevole teatro dei suoi paramenti preziosi, numerosi e scelti con cura.Così la sua figura era, in ogni modo e con ogni accortezza,sempre al centro di una scena, su un trono incontestabile… E’ pur vero che a volte la sua vera natura lasciava scoprire inavvertitamente  qualche lembo di sé. E non si trattava solo dei suoi piedi caprini che sfuggivano al nascondiglio della lunga veste. No. C’era anche il suo passato, nelle parentesi in cui aveva apertamente e attivamente combattuto per le forze del Male , e c’era il suo presente, in cui denigrava la scienza, rifiutava i diversi e i difensori della libertà, ammettendo per contro, alla sua corte, i fautori di spregi…C’erano  stati anche i falliti tentativi  di dar vita ad un erede: tutte congiure inutili e crudeli contro donne innocenti…,diremmo noi, o stupide e ingenue come Rosemary, a sentire il suo parere.... Dopo di che lui aveva volto lo sguardo verso altri soggetti di interesse, e altre forme di piacere e di dominio…. Il suo dominio… Così,  senza quasi parere, si andava compiendo la sesta profezia di Fatima…