Lettere del ragno

Redshoes & KKK


 Redshoes & KKK.. Il mondo, si sa, non è tutto uguale: c’è chi scende e c’è chi sale, ci sono i belli ed anche i brutti,c’è chi ha i soldi e chi non ne ha… Pure in base alle scarpe si possono operare distinzioni.Karen è tra quelli che non hanno le scarpe. Sì, come Cenerentola che non ha le scarpe e il vestito per il ballo, o come gli alpini del canto montanaro, ‘che non han scarpe per camminar’. Non che Karen sia del tutto svantaggiata, intendiamoci. Va in giro scalza tutto il giorno,è vero, e la pelle, sulla pianta dei piedi, si sta indurendo q.b.  Ma è vero anche che andare scalza le permette di ‘sentire’ la frescura dell’erba e lo sprofondare lieve della sabbia, di far schizzare l’acquafango di una pozza, o semplicemente di godere del contatto tra nudità e qualsiasi cosa. Andare a piedi nudi è seguire la natura e la naturalezza,  l’istinto e la corporeità. Quando il ciabattino  le regala  il suo primo  paio di scarpette, fatte di pezza, e quando la ricca signora le regala quelle belle bellissime di pelle, karen continua ad applicare ai piedi nelle scarpe ciò che aveva imparato dai piedi senza scarpe.. Cioè segue l’istinto, ancora una volta si lascia andare. Si lascia andare al piacere del ballo, ai passi di danza che le vengono spontanei con quelle magnifiche scarpette : prima non si era mai mossa o giravoltata al ritmo di una musica… Si sente libera e felice. Ma in epoche dove la mentalità   gira attorno al concetto  di obbedienza  e di dovere, è facile veder condannare il piacere del ballo. Anzi la musica e le scarpette, peggio ancora se sono rosse, diventano strumenti del demonio. E negli occhi e nelle teste della gente nasce il pregiudizio, seguito dal giudizio ficcanaso e  dal giudizio di condanna… Si condanna la non sottomissione alle regole: Karen in chiesa pensa solo alle sue scarpette e non alla preghiera, karen non è accanto al letto della vecchia signora malata…Scarpe, ballo ed istinto – dunque -  portano Karen lontano dagli schemi, e la fanno entrare invece in  un suo proprio concetto di felicità e di realizzazione. Ovunque ci sia una fisarmonica o un violino che suona sull’aia, il ballo le mette le ali all’anima e alla fantasia, o le fa dimenticare povertà e solitudine. A differenza di quelli che privilegiano l’anima  razionale dimenticando o soffocando naturalezza e istinto, karen continua a seguire la sua voce interiore. E ignora il Komitato per la Konservazione dei Kostumibuoni, una sorta di ku klux klan:  che lì fuori, nella notte, le farà pagare - con la violenza – la sua libertà ed il suo piacere… Così che non possa più ballare…   Anche perché l’idea che la donna possa essere solo o Eva o Maria, il peccato o la verginità, è un’idea dura a morire… E Karen, con i piedi mozzati, non sarà mai, mai più schiava del peccato e dei sensi. A dire il vero, c’è un’altra ragazza, li nei dintorni, a cui tocca inaspettatamente in dono un paio di scarpe , ma con una sorte ben diversa… Anche lei non se la passa troppo bene in una casa dove  da mattina a sera lava, stira,   passa  e ripassa il mocio sui pavimenti. I suoi piedi sono scalzi e sentono con naturalezza il contatto fisico col legno, col marmo, col tepore del focolare, con la ghiaia del vialetto…I suoi piedi portano di rado gli zoccoli, solo per andare  nel pollaio. Ma è come se non le avesse quelle calzature , che non sono segno nè di potere nè di classe sociale: perché nella casa lei non è libera di niente. Nemmeno di andare al gran ballo di fine stagione. Un giorno trova, per magia,  chi le presta in segreto un abito, una mascherina e due scarpette da ballo.. Sì, anche qui c’è il ballo di mezzo e l’istintivo posarsi del braccio di lei sulla spalla del principe e il piacere del contatto con la sua guancia. Con naturalezza e con i sensi, come quando cammina a piedi scalzi. Fatto sta, però, che, una volta indossate le scarpette per il ballo, lei le regole le osserva, anche se solo per un pelo. Non torna forse a casa prima della mezzanotte o, comunque, allo scoccare dei dodici rintocchi? Il piacere del ballo viene frenato,  l’abbraccio del principe allontanato, l’abbandono sensuale  si scioglie e  le  belle promesse della serata vengono chiuse  nel cassetto dei sogni… Nessun Ku Klux Klan perciò, per lei, fuori dalla porta ad aspettarla per la giusta punizione. Nessuna Eva peccatrice nelle chiacchiere dei pettegoli o delle sue sorellastre e della matrigna che non si sono accorte di nulla. Anzi. Lei viene premiata per essere scappata via in tempo dai fremiti di madre natura. E in futuro indosserà le scarpe e un marito, a pieno diritto, alla luce del sole. Ed anche l’istinto indosserà, se saprà non farlo ingabbiare troppo….