Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai La Primavera! (P.Neruda)
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Post n°87 pubblicato il 23 Febbraio 2010 da cleopatraslux
Sognavo una mattina di primavera inoltrata con un caldo sole, ed una luce allegra. Sognavo una cerimonia meravigliosa, in un prato dal verde splendente sotto un incantevole cielo turchino. Sognavo una festa enorme, con un mare di amici e tanti invitati, venuti non perchè si deve ma perchè se ne ha voglia. Sognavo tavoli immensi, con tovaglie di candido lino e tante tante cose buone da mangiare come per una sagra di paese. Sognavo una grande altalena di legno e corda, per volare in alto. Sognavo di poter ballare scalza nel prato la pizzica e le tammorriate fino a notte fonda. Sognavo un cielo stellato, e gente che va via felice sotto i fuochi d'artificio. Sognavo un'emozione fortissima ed intensa, come quella di un primo bacio, che però fosse durata per sempre. Sognavo di amare e di essere amata dal mio uomo come fossi la cosa più bella ed importante al mondo per tutti i giorni che ci fosse dato di vivere. Sognavo una gioia profonda non sopita dalla routine o dai problemi quotidiani. Sognavo un compagno gioioso, un amante appassionatissimo, un padre attento, una presenza costante, ma non per controllo guida o giudizio, ma semplicemente perchè la vita in due sia meravigliosa. Sognavo un uomo agli occhi del quale apparire sempre bellissima, anche quando le rughe avrebbero segnato indelebili il mio viso, ed il mio corpo non sarebbe più stato quello di una ragazza... Sognavo un uomo meraviglioso, il mio principe azzurro, a cui dire di si sotto uno splendido cielo turchino.... x sempre come quel giorno... Sogni di bambina... una bambina che non sapeva che "x sempre" non esiste... |
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IO TE VURRIA VASà...BASTà...MANCà
“Io te vurria vasà”, sospira la canzone
ma prima e più di questo io ti vorrei bastare,
io te vurria abbastà,
come la gola al canto come il coltello al pane
come la fede al santo io ti vorrei bastare.
E nessun altro abbraccio potessi tu cercare
in nessun altro odore addormentare,
io ti vorrei bastare,
io te vurria abbastà.
“Io te vurria vasà”, insiste la canzone
ma per un po' di meno di questo io ti vorrei mancare
io te vurria mancà,
più del fiato in salita
più di neve a Natale
di benda su ferita
più di farina e sale.
E nessun altro abbraccio potessi tu cercare
in nessun altro odore addormentare,
io ti vorrei mancare
io te vurria mancà.
(Erri De Luca)
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