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nonna Camilla

Post n°67 pubblicato il 24 Ottobre 2013 da Z76cavalli1cavaliere
Foto di Z76cavalli1cavaliere

Nel 1992 , il 22 ottobre , moriva mia nonna Camilla.

Avrebbe compiuto gli anni 5 giorni dopo ma una malattia che la consumava da tempo , ce l'ha portata via in una grigia mattina d'autunno.

Sono passati tanti anni ed ancora , se ci penso , riesco a sentire la sua voce un po' stridula che canta melodie di un passato remoto , di fatti di Chiesa , quella chiesa vera , fatta di preti che si rimboccano le maniche e che in una Basilicata medioevale e rurale , erano parte della vita del paese , una parte da protagonista.

Ricordo le sue favole in dialetto che ci raccontava a richiesta e che ci facevano piangere dalle risate e che pagherei per poterne riascoltare qualcuna e rivederla mentre ride lei stessa mentre racconta di fantasmi e spiriti presi a bastonate da un intrepido eroe che , costretto dalla miseria e dalla fame , sfida case infestate e vince contro l'invidia delle persone e l'infedeltā della moglie.

Pagherei per annusare quel profumo di pasta fatta in casa alla domenica , mentre io , col mio Alan Ford appena comperato all'edicola di Piazza Vecchia , attraverso la chiesa e salgo al terzo piano di via Arena al civico 12 per la consueta visita settimanale e lei , con la tv in bianco e nero sintonizzata sulla Messa , prepara il pranzo per lei e per nonno Alessandro che č sempre in ritardo , a detta sua.....e intanto fa scaldare a bagnomaria , una bottiglietta di vetro , una volta contenente succo di frutta , ora riempita con un po' di vino allungato con acqua.

Mi pare di sentire ancora quelle parole un po' storpiate , a lei estranee , sentite al tiggė o lette sul giornale , quelle notizie che mi riportava come quel fatto di cronaca che vedeva protagonista Pietro Maso e lei che non si dava pace , non potendo capire un simile , efferato atto.

E come non ricordare quel pezzo di carta che ancora custodisco , dove di proprio pugno scrive una colonnina da portare al giornale quando sarebbe mancata , con tutti i parenti che la piangono.

Nonnina , mi manchi e ora che saresti ultracentenaria , forse ti avrebbe ascoltato tua figlia , mia madre , se tu avresti cercato di convincerla di come si sta comportando.

Riposa in pace e salutami il nonno , sempre in ritardo , sempre in giro a bighellonare.

Vi voglio bene

 
 
 
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