COCCI DI VETRO

Ladro di stelle


Odo sommessa la tua lontananza, leggo tra l’erba una foglia riarsa, seguo angosciato il vento che avanza, brucio la terra indietro scomparsa.Impreca se taccio il canto corale, insinua se parlo la folla in preghiera, abbraccio cencioso la notte ferale, ne rubo le stelle a mo’ di bandiera.  Se brucio il bastone dei vecchi consigli, poi rapido il vento rapisce le membra, protende gli artiglie la cenere antica ritorna, colpiscele mani di fiamma assolte di fretta da maschere stolte nel vetro scolpite: sotto il sorriso una lacrima stretta nell’occhio che vede le colpe impunite.