Riprendiamo oggi, 28 Agosto 2011, il nostro percorso verso una sanità che dia risposte adeguate ai bisogni dei cittadini.

 

Incontri nei Comuni

Il piano socio sanitario 2012-2014 è in discussione. Ci conviene rimanere all'erta. I tramacciari sono all'opera.

 

RACCOLTA FIRME

Firme totali raccolte

        8975

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

PER CONTATTARCI

Chiunque voglia partecipare all'attività del comitato invii una e-mail a jachie@libero.it, o ci contatti durante gli incontri nei comuni.
 

Il futuro della sanità del Piovese: relazione per i sindaci a cura del  Comitato dei cittadini della saccisiaca ( Co. De. Ss.)

 15 settembre 2011   

             Noi del Co.De.Ss. abbiamo la percezione che, nonostante le rassicurazioni della Direzione, la realizzazione del nuovo Piano Sanitario Regionale, di imminente pubblicazione, possa rappresentare lo strumento di “razionalizzazione” per impoverire ulteriormente l'assistenza sanitaria garantita dall'ospedale e dai servizi territoriali.

            Consci del rischio che le nostre strutture sanitarie stanno correndo e convinti che questa sia una delle ultime occasioni che ci sono concesse, prima che vengano prese decisioni penalizzanti e irrevocabili, abbiamo deciso di organizzare questa riunione proseguendo il programma concordato nel  2006, quando si è iniziato a sensibilizzare la popolazione e a raccogliere le firme (9.000 in totale) per separare la saccisica  dall'ASL 14 di Chioggia e farla diventare parte integrante dell'ASL 16.

 

 

 

Nostro  obiettivo finale è:

 

“la difesa e la riqualificazione delle nostre strutture sanitarie per  assicurare ai cittadini del piovese un' assistenza sanitaria  adeguata ai bisogni e prossima alla propria ubicazione”.         

 

            Nella speranza di aggregare le Amministrazioni Comunali, le forze politiche e sociali del nostro territorio  abbiamo deciso  di:

- analizzare e discutere congiuntamente la situazione,

- identificare e far conoscere i rischi incombenti, causati, ma non solo, dalla continua contrazione delle risorse,

- definire un programma di intervento condiviso.

Siamo convinti che questa sia la miglior strategia per garantire un futuro di sviluppo e di riqualificazione alle nostre strutture.

Ciascun attore poi, singolo o gruppo, secondo il ruolo e la competenza, si impegnerà a sviluppare l'azione concordata nelle opportune sedi istituzionali politiche e tecniche.

 

 

Sono trascorsi oramai  quasi due anni dal nostro ingresso nell'ASL 16, ma nonostante le promesse di potenziamento delle nostre strutture e i complimenti per la professionalità dei nostri operatori sia da parte del Direttore Generale Fortunato Rao che  dell'assessore alla Sanità Luca Coletto ( l'ultima durante il pubblico dibattito del 24 marzo da noi organizzato ) ricordiamo che non è mai stato presentato un progetto di riorganizzazione delle nostre strutture sanitarie che preveda anche un reale calendario operativo.

A tutt'oggi:

-  non è chiaro quale sia il progetto di sviluppo e potenziamento dell'Ospedale di Piove di Sacco

-  non si conosce il programma di integrazione con l'ospedale S. Antonio

-  manca un chiaro e puntuale programma di integrazione dei servizi territoriali del Piovese con il resto dell'ASL 16.........

 

Fino ad ora tante promesse senza impegni precisi, come si evince anche dalla  relazione pubblicata dall'ASL16:

 

 

La continuità tra ospedale-territorio:

l’esperienza dell’azienda ULSS 16 di Padova

in cui si legge:

“ …... Ciascun presidio, oltre ad assicurare l’assistenza ospedaliera di base all’utenza più prossima alla propria ubicazione, deve essere improntato a sostenere anche un proprio preciso e peculiare ambito di competenza e perfezionamento: importante risulta lo sviluppo della complementarietà tra i servizi dei due presidi ospedalieri al fine di fornire all’utenza di tutto il territorio dell’ULSS 16 una risposta completa  …....”

Concetti condivisibili e auspicabili, ma che,  a quanto sembra, non vengono applicati alla struttura piovese.

 

Buona parte dei nostri dirigenti sanitari sono convinti  che il nostro territorio e le nostre strutture sanitarie occupino un ruolo secondario rispetto a quelle cittadine e siano quasi oggetto di conquista più che area di sviluppo e di supporto per la sanità provinciale.

L'Ospedale di Piove che con  enormi difficoltà e senso di abnegazione da parte degli operatori continua ad erogare servizi sanitari qualificati, economici e graditi alla popolazione, ha urgente necessità di potenziamento per essere di supporto alle sedi centrali che non riuscirebbero altrimenti a soddisfare i bisogni di salute di un bacino di utenza  di 120.000 residenti.

 

 

I FATTI:

 -  grosso Pronto Soccorso, per ridurre ospedale?

In un'ottica di razionalizzazione l'Ospedale di Piove di Sacco dovrebbe diventare parte integrante  del servizio sanitario provinciale con pari dignità degli altri ospedali di rete, quali sono Monselice, Camposampiero, Cittadella, è nostro timore che invece venga ridotto ad un centro di primo soccorso supportato da un day surgery e da pochi reparti di dimensioni limitate, mentre i principali servizi di ricovero vengano centralizzati a Padova.

A tale riguardo si deve evitare il rischio che il pur necessario potenziamento del Pronto Soccorso diventi l'unico intervento realizzato da questa Amministrazione, escludendo gli altri interventi urgenti, necessari per  consolidare e potenziare i reparti e i servizi sanitari di base.

 

 

da troppo tempo manca il Direttore Medico Ospedaliero (D.M.O.)

Il D.M.O. è la figura di integrazione insostituibile per i Dirigenti ospedalieri ed è il vero punto di riferimento per l'ospedale in quanto:

-  ne persegue gli obiettivi, in accordo con i primari,

- lo collega con la direzione strategica aziendale 

- lo rappresenta nelle sedi istituzionali.

La mancanza del DMO, che deve essere un medico specializzato nell'organizzazione dei servizi sanitari a cui vengono affidati precisi obiettivi di sviluppo e riqualificazione, e non può essere invece un primario facente funzioni, condiziona il ruolo istituzionale dell'Ospedale che altrimenti viene declassato ad un'insieme di reparti più che una solida struttura sanitaria i cui legami sono consolidati da un programma condiviso che ne rafforzi lo  spirito di appartenenza degli operatori.

 

 

- mancano numerosi dirigenti sanitari e amministrativi dell'ospedale e dei servizi territoriali

E' ad oggi impossibile definire con precisione l'entità del bisogno da momento che non si conoscono gli obiettivi dei servizi sanitari attivi, né il programma di integrazione delle strutture sanitarie della Saccisica con le altre struttura sanitarie dell'ASL, in particolare col S. Antonio.

 - da tempo non vengono banditi concorsi per i posti vacanti delle nostre strutture

a differenza di quanto avviene nelle altre ASL.

Principali carenze di personale ospedaliero:

  

 

 

 

1) da troppo tempo il concorso per  il Primariato di ostetricia è in attesa di espletamento;  sono vacanti i posti di alcuni dirigenti medici e di alcune ostetriche con la conseguenza che i parti dai 700 degli anni precedenti, si sono ridotti a circa 450  ( l'obiettivo per confermare il reparto è di 1.000 parti/anno ).

2) manca  Primario di Pediatria e alcuni dirigenti medici, attualmente sostituiti da sanitari gettonati.

 

 

3) il Primario di Rianimazione, pensionato lo scorso anno, non è stato sostituito

4) non sono stati assunti gli oltre 35 infermieri che dalla fine 2009 sono andati in pensione o in mobilità.

5) mancano numerosi operatori amministrativi

 

Principali carenze dei servizi territoriali:

 

1) Da anni Distretto socio-sanitario è senza  Direttore

Il Distretto socio-sanitario, struttura indispensabile per l'organizzazione sociosanitaria del territorio, da due anni è privo del Direttore.

Si va di conseguenza perdendo l'insostituibile lavoro sviluppato in oltre venti anni di attività per programmare e garantire, in accordo con la Direzione Strategica:

- l'organizzazione dei servizi territoriali,

- il coordinamento dei medici di famiglia,

- il collegamento tra territorio e ospedale ( dimissioni protette , ricoveri programmati ) e dei servizi sanitari con i servizi sociali del comune.

 

2) I servizi territoriali sono stati depauperati di operatori e di importanza 

oltre che privati dei precedenti protocolli operativi, non validi nell'ASL 16.

3) Non sono stati assegnati gli incarichi di:

-  Direttore del Centro per la salute mentale ( C.S.M.) e il Servizio per le tossico dipendenze (SERT);

 

4) Sono ridotti gli operatori e gli orari di servizio:  

- nell'Area Handicap, nell'Area Materno-infantile, compreso il Consultorio Familiare, in cui manca la figura fondamentale, del ginecologo,

- il nucleo per le cure palliative è privo di psicologo.

5) Analoga sorte è toccata al  Dipartimento di Prevenzione, allo SPISAL, al Distretto Veterinario.

 

Proposta

A supporto di quanto affermato e per valutare in modo completo la situazione si propone  che i Sindaci chiedano alla Regione, in primis, e alla Direzione Strategica:

 il programma di sviluppo  della sanità del piovese, ripetutamente promesso e mai definito nei dettagli e calendarizzato,

è necessario in particolare acquisire:

 il reale   programma di integrazione dell' Ospedale di Piove  col S.Antonio.

 

 

Per quanto riguarda la valutazione della reale efficacia dei servizi sanitari del piovese, si ritiene indispensabile conoscere:

- gli obiettivi perseguiti nel corso di primi due anni di attività 

- gli obiettivi programmati, i finanziamenti stanziati per raggiungerli e l'organico previsto

- i fondi stanziati dalla regione per garantire l'assistenza sanitaria nel piovese e le reali cifre impegnate  dall'ASl 16.

 

 

 

 

Ancora i dati relativi :

- ai ricoveri attuali, confrontati con quelli del 2009 e del 2010

Il confronto ha valore per comprendere  anche  l'efficienza e il gradimento dei singoli reparti o la necessità di potenziamento.

- le fughe verso altri ospedali del Padovano

- l'accesso dei residenti ai servizi e alle prestazioni specialistiche private, erogate e preventivate per i prossimi anni

- il numero di cittadini in carico ai  dai servizi territoriali

 

Dall'analisi della documentazione raccolta  si programmeranno le azioni concordate e condivise per  difendere il ruolo primario che l'ospedale e i servizi territoriali hanno fino ad ora assicurato per tutelare i cittadini della saccisica dal  punto di vista sanitario, sociale e occupazionale.

 

 
Creato da: jachie il 25/03/2007
Comitato della Sanità Saccense

 

 

NON VOTATE PIU' QUESTI POLITICI

Post n°21 pubblicato il 14 Ottobre 2013 da jachie
Foto di jachie

 

Il 26 settembre, su una proposta della Giunta Regionale, la V commissione ha dato parere favorevole alle nuove schede ospedaliere che di fatto affossano l'ospedale di Piove di Sacco. Non contenti del danno provocato a questo territorio cercano di prenderci in giro facendoci credere che non è successo niente. Queste scelte sono state fatte non seguendo una logica di razionalizzazione ma per favorire altri interessi. E' giunto il momento che questo territorio si svegli e denunci l'assoluta inconsistenza di una classe dirigente che invece di unire il Veneto crea cittadini di serie A e cittadini di serie B. Si dimenticano che anche quest'ultimi hanno il diritto di voto per cui se non ci vogliono NON UN VOTO DI QUESTO TERRITORIO DOVRA' ANDARE A QUESTI POLITICI E A QUEI PARTITI CHE HANNO DECISO CHE QUESTO TERRITORIO NON HA GLI STESSI DIRITTI DI ALTRI TERRITORI. Vi dimostreremo come questo sia accaduto. Per il momento vi ricordiamo i nomi dei politici che ci hanno penalizzato e che non dovremo votare nelleelezioni regionali del 2015 .

LUCA ZAIA, Lega Nord;

REMO SENARGIOTTO, Pdl;

MASSIMO GIORGETTI,Pdl;

FRANCO MANZATO, Lega Nord;

ROBERTO CIAMBRETTI, Lega Nord;

LEONARDO PADRIN, Pdl;

CARLO ALBERTO TESSERIN, Pdl;

ELENA DONAZZAN, Pdl;

BASSI ANDREA, Lega Nord;

FINOZZI MARINO, Lega Nord;

LAZZARIN ARIANNA, Lega Nord;

MAURIZIO CONTE, Lega Nord;

DANIELE STIVAL, Pdl;

RENATO CHISSO, Pdl;

LUCA COLETTO, Lega Nord;

MARIALUISA COPPOLA, PDL.

Sul riguadro in alto li abbiamo messi anche in foto. Manca Zaia. Perchè non ci stava come non deve essere più presente nelle scelte elettorali dei cittadini del Piovese e dei comuni limitrofi.

 

NON UN VOTO A QUESTI SIGNORI CHE CI HANNO PENALIZZATO E NON HANNO RISPOSTO ALLE NOSTRE DOMANDE.

Una settimana prima del voto delle regionali del 2015, con l'aiuto dei cittadini, compreremo una pagina di un quotidiano e ricorderemo a tutti nomi, cognomi, formazioni politiche di quanti hanno deciso di dichiarare guerra a questo territorio.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Intervista di Ivano Manzato Al Presidente del Codess

Post n°20 pubblicato il 20 Aprile 2012 da jachie

IVANO - Signor Presidente, cosa ne pensa dei preoccupanti articoli che sono apparsi alcuni giorni fa sul Mattino di Padova che davano l’ospedale di Piove avviato alla chiusura? G. RUBIN - Certamente qualcuno in regione non ci ama. La cosa è evidente ormai da anni. Da lì è partita l’imbeccata al giornale quasi ad auspicare ciò che qualcuno spera. Subito dopo quell’infelice uscita abbiamo avuto rassicurazioni da parte di politici regionali della maggioranza, Leonardo Padrin e Arianna Lazzarini e un’ alzata di scudi a favore dell’Ospedale di Piove da parte di politici della minoranza, per cui siamo abbastanza sereni. E’ gente di parola e noi, nonostante i tempi difficili per la politica, diamo loro fiducia. IVANO – Non è la prima volta che appaiono articoli che diffondono pessimismo sul destino dell’ospedale della Saccisica. Cosa ne pensa lei di queste ricorrenti denigrazioni? G. RUBIN - In effetti, negli ultimi 20 anni è successo spesso. L’ex Sindaco di Chioggia, Fortunato Guarnieri, definì l’ospedale di Piove “una cattedrale nel deserto, Recentemente pure un giornalista milanese, Gianni Barbacetto, del “Fatto Quotidiano” ( gennaio 2011 ) ha scritto: “… l’ospedaletto di Piove di Sacco che, in un sistema funzionante e non demagogico (o clientelare?), sarebbe stato tranquillamente chiuso per razionalizzare il servizio ai cittadini ed evitare gli sprechi …”. Strani episodi di accanimento del tutto inspiegabili. Il citato articolo di Barbacetto, sul quale abbiamo richiesto inutilmente spiegazioni all’autore, è particolarmente stupefacente: se pensiamo che probabilmente il giornalista nemmeno sa non solo dove sia il nostro ospedale, ma neanche dove sia collocata Piove di Sacco. Ci siamo chiesti chi possa avergli messo in bocca le sue dichiarazioni. IVANO - C’è chi afferma che ci sia da anni una volontà politica di chiudere l’ospedale di Piove per dare spazio vitale all’ospedale di Chioggia, che pur essendo la settima città del Veneto, non ha hinterland ed il suo ospedale non è in grado di essere sostenuto economicamente dalla cittadinanza. G. RUBIN - Il Dott. Paolucci, consigliere regionale ai tempi della creazione della ASL 14, Chioggia - Piove, disse in un’assemblea pubblica che “l’ASL 14 era nata per soffocare in maniera sistematica l’ospedale di Piove e far emergere quello di Chioggia”. Quindi il progetto di cui lei parla, secondo Paolucci, era stato pensato fin dalla nascita dell’ASL nel 1995. Io non so se è così, tuttavia credo che se qualcuno ha pensato ad un piano del genere è del tutto fuori strada. Prima di tutto perché l’utenza del piovese non andrà mai all’ospedale di Chioggia e non perché non sia un buon ospedale o perché non ci sia personale capace, ma solo perché storicamente il flusso dei cittadini piovesi si muove abitualmente verso Padova, cioè in direttrice opposta. Bisogna inoltre considerare che in certi periodi dell’anno raggiungere Chioggia è difficile: la viabilità è congestionata come in tutte le località marittimo/turistiche. Questa difficoltà dei cittadini del Piovese ad integrarsi con le strutture sanitarie clodiensi è stata certificata dalla richiesta da parte dei cittadini di separazione dell’ASL 14 per confluire con le strutture padovane. In conclusione non so se esista il disegno che lei ha prospettato ma in ogni caso, anche se c’è, è sbagliato. La sua messa in atto porterebbe solo un sovraccarico alle strutture padovane, un grande disagio ai cittadini non risolverebbe affatto il problema di Chioggia. IVANO - non teme che nella nuova stesura del piano socio sanitario vengano messe in discussione le strutture del piovese? G. RUBIN - Secondo il piano socio–sanitario in elaborazione in regione, la disposizione in due livelli dell’assistenza ospedaliera dà totali garanzie all’ospedale di Piove di Sacco. All’Azienda ospedaliera toccherebbe infatti un ruolo regionale e territoriale delle attività medie e complesse e fungerebbe da hub, cioè da centro di riferimento, degli ospedali di secondo livello. Questi ultimi avrebbero un bacino di 200.000 abitanti e sarebbero “sedi di Pronto Soccorso e specialità di base e di media complessità, servizi di diagnosi e cura assicurati in “rete” con il precedente livello con quelli provinciali, costituendo centri spoke”. L’ASL 16 ha quasi 500.000 abitanti e quindi due ospedali spoke, noi e il Sant’Antonio, ci stiamo tranquillamente. Senza contare che, sempre nel piano socio-sanitario, è previsto che un ospedale possa essere disposto in più sedi e noi e il Sant’Antonio siamo complementari. È vero che l’ASL 16 risulta sovradimensionata per numero di posti letto (5,6‰ compresi i posti letto dell’Azienda Ospedaliera e dell’Istituto Oncologico Veneto contro una media di 3,9‰ regionale ) ma se consideriamo che ormai è in partenza la costruzione del nuovo ospedale di Padova e che ciò comporterà il passaggio da 1600 posti attuali a meno di 1000 si comprende bene che la percentuale attuale è destinata a ridimensionarsi. Naturalmente auspichiamo che il territorio venga potenziato con le risorse così “risparmiate”. IVANO - A guardare, magari superficialmente, il territorio assegnatogli in sede legislativa, l’ospedale di Piove potrebbe sembrare sovradimensionato. G. RUBIN - L’ospedale di Piove ha un ruolo storico che va molto oltre ai territori attribuiti in sede legislativa. Mi sembra giunto il momento di rendere ben chiari a tutti questa particolarità che è stata tenuta troppo in ombra. Certo è un fatto che la particolare disposizione geografica di Piove, a confine tra le province di Padova e Venezia, pone l’ospedale al servizio di Comuni come Campolongo e Cona, che pur essendo assegnati in altre ASL, fanno storicamente capo all’ospedale di Piove di Sacco. Recentemente è stata stipulata una nuova convenzione tra l'ULSS 13 di Dolo-Mirano e l'ULSS 16 di Padova, relativa al servizio di primo soccorso che prevede la rimodulazione del servizio di 118 a favore dei cittadini di Campolongo Maggiore, e secondo il quale, oltre ai “codici rossi”, anche i “codici gialli” verranno indirizzati verso il Pronto Soccorso di Piove di Sacco, decisamente più vicino a Campolongo. Inoltre altri paesi come Bovolenta, Candiana, Arre utilizzano le strutture della Saccisica. È evidente che il valore sociale dell’ospedale di Piove va ben oltre ai numeri messi sulla carta. Senza dimenticare che pure Chioggia ha dimensioni che potrebbe non essere in grado di dare garanzie in alcune specialità per cui la presenza dell’ospedale di Piove potrebbe coprire anche quelle disfunzioni. La ginecologia, ad esempio, potrebbe essere una di queste. IVANO - La ginecologia? Ma se una di quelle specialità messe in discussione? G. RUBIN - In modo improprio e molto approssimativo. Nei territori sopracitati e nei comuni a sud di Padova nascono ogni anno 1600 bambini. Consideriamo che anche la Clinica di Abano, situata in un distretto più piccolo del nostro, riesce ad arrivare ai mille parti. Ritengo quindi possibile anche per l’ospedale di Piove arrivare a tale obiettivo. Un punto nascita di IIo con un servizio di neonatologia adeguato. Chioggia, con i suoi 300 parti, non è in grado di avere un tale servizio perciò l’ospedale di Piove di Sacco potrebbe diventare il naturale sbocco di quel territorio per i parti di una certa complessità. IVANO – Ma economicamente tutto è compatibile con le ristrettezze attuali? G. RUBIN – Guardi tutto si può imputare all’ospedale di Piove ma non di essere un peso economico. Siamo andati via dall’ASL 14 di Chioggia e il bilancio di quella azienda è passato da un passivo di 16 milioni nel 2009 a un passivo di 26 milioni nel 2010. Siamo arrivati a Padova che aveva un passivo di bilancio di 59 milioni nel 2009 e il buco è sceso nel 2010 a 46 milioni. Non so se sia tutto merito nostro. Mi limito solo a riportare dei dati che perlomeno fanno sorgere qualche dubbio, non crede? IVANO – In effetti non si può dire che questi numeri non facciano riflettere. Ma concludendo: quale futuro prevede per il nostro ospedale? G. RUBIN – Vorrei poter rassicurare decisamente tutti i cittadini piovesi ma … ci sono ancora alcune zone d’ombra. Siamo contenti dei 17 milioni di euro autorizzati dalla Regione per la struttura Piovese. Saremo comunque più contenti che venisse autorizzata la copertura dei molti professionisti e personale che tuttora mancano alla sanità Saccense. Se è vero, come ha detto il Direttore Sanitario, Dott. Daniele Donato, che “Chioggia ha portato via tutto”, vorremmo che ciò non accadesse più. Mi auguro per tutti che il benessere dei cittadini sia ancora e sempre al primo posto anche nelle stanze dei bottoni e che i politici ed i tecnici incaricati di decidere usino quale unico criterio l’assoluto diritto dei cittadini ad avere garantito una assistenza sanitaria pubblica, efficiente ed efficace. Se la linea guida sarà questa nessuna bufera si abbatterà mai sul nostro ospedale, diversamente … IVANO – Cosa avete in programma e cosa intendete fare, allora, voi del Codess? G. RUBIN – Noi staremo allerta e vigileremo per garantire la buona salute del nostro ospedale. Fortunatamente non siamo soli: tutti i sindaci della saccisica sono allertati e si sono dimostrati attenti e disposti ad attivarsi per la salvaguardia della sanità pubblica piovese, inoltre collaboriamo da tempo con alcune associazioni di rappresentanza e/o di tutela di malati. Abbiamo in progetto una fiaccolata di sensibilizzazione per il prossimo mese che, ci auguriamo, vedrà la partecipazione numerosa della cittadinanza, ed una serie di altre iniziative ed incontri di sensibilizzazione e di sollecito alle autorità competenti. IVANO – Ha qualche appello particolare da fare? G. RUBIN – Chiediamo agli operatori e ai cittadini tutti, di rendersi protagonisti del proprio futuro, magari impegnandosi maggiormente di quanto fatto finora, ponendo attenzione a quello che sta avvenendo e mobilitandosi nelle molte forme possibili per garantirsi e garantire ai propri figli e nipoti la prosecuzione della prestigiosa storia dell’ospedale di Piove di Sacco.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Ci risiamo

Post n°19 pubblicato il 18 Settembre 2011 da jachie

Nel 2006, noi volontari del Co.De.Ss. impegnati nella difesa e nella riqualificazione delle nostre strutture sanitarie, siamo stati i primi a sensibilizzare la popolazione del piovese, sul rischio che correva il nostro Ospedale se avesse continuato a restare nell'ASL 14.

Nel 2010 siamo finalmente entrati nell'ASL 16 di Padova, ma ci accorgiamo che i nostri reparti ospedalieri vengono penalizzati e ridotti di importanza invece di essere potenziati e riqualificati, per rispondere all'utenza di 120.000 persone.      Segnaliamo che:

-       da tempo non vengono banditi concorsi per coprire i numerosissimi posti vacanti sia nell'Ospedale che nei servizi territoriali;

-       da troppi anni non vengono sostituite  le apparecchiature oramai vecchie ( Tac – apparecchiature cardiologiche, chirurgiche …....)

 

Chiediamo che il nostro ospedale e i nostri servizi sanitari siano adeguati a quelli del resto della provincia ( Monselice, Camposampiero, Cittadella, Padova)  perchè come gli altri cittadini della nostra provincia vogliamo essere curati in modo tempestivo e professionale nel nostro territorio.

Sollecitiamo la copertura dei posti vacanti e la sostituzione delle  apparecchiature obsolete

Chiediamo vengano pubblicati i bilanci per capire dove vanno a finire le nostre risorse.

Nei giorni scorsi abbiamo incontrato i sindaci della Saccisica e a loro abbiamo espresso le nostre preoccupazioni. Ci hanno assicurato un loro interessamento.

A voi cittadini chiediamo di aiutarci nelle iniziative che fra poco presenteremo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Comunicato Stampa

Post n°18 pubblicato il 02 Aprile 2008 da jachie
Foto di jachie

1.       Ultimamente molti partiti politici hanno preso posizione sulla vicenda della separazione della Saccisica dall’asl 14. Siamo naturalmente contenti di aver innescato ( anche attraverso  le 9000 firme raccolte) un processo di discussione sul significato che l’ospedale di Piove di Sacco ha nel nostro territorio. Riteniamo giusto però ribadire lo spirito statutario che ha contraddistinto fin dalla sua nascita il comitato: siamo un gruppo apartitico che porta avanti il progetto di separazione della Saccisica dall’attuale asl formata da due territori, uno padovano e l’altro veneziano,con problematiche molto complesse.

2.       Nell’estate scorsa è stata varata una commissione intercomunale allo scopo di dare , entro la fine di Ottobre 2007, un giudizio sull’ospedale Piove. Come comitato abbiamo sempre pensato, dati alla mano, che l’ospedale non era  “solo quattro mura”, definizione usata da alcune voci evidentemente interessate. Chiediamo quindi ufficialmente  alla commissione di rendere pubblici al più presto i dati del loro lavoro.

3.       Ci è capitato spesso di imbatterci in vicende che dipingono l’ospedale di Piove in maniera denigratoria o comunque diminuendone l’importanza. Riportiamo a tal proposito e consegniamo alla stampa documentazione di due  episodi . Uno che riguarda il tasso di utilizzazione relativo all’anno 2003  pubblicato dal Ministero della Sanità che risulta di  7 punti inferiore rispetto  ai dati aziendali in nostro possesso (77%  aziendale contro il  70% ministeriale). Il secondo, un articolo che illustra i risultati di una ricerca regionale che ha per tema le infezioni, in cui lo stabilimento ospedaliero è erroneamente trasformato nella maglia nera. Vorremmo capire chi e perché ha interesse a denigrare l’ospedale di Piove di Sacco.

4.       Come iniziative future stiamo preparando una serie di incontri per la fine di aprile che avranno per tema la possibile organizzazione di una eventuale prossima asl derivante dall’unione del nostro territorio con quello di Padova ed altre iniziative di sensibilizzazione della popolazione.

Vorremmo comunque ricordare agli abitanti del nostro territorio che chi non indica alternative concrete alla attuale situazione e che giudica un eventuale passaggio con Padova pericoloso, sta solo confondendo le acque.  Ormai tutti, ma proprio tutti, si sono resi conto di quanto sia critica la corrente situazione e quando si è in difficoltà, la cosa peggiore è rimanere immobili. Noi riteniamo lo abbiamo dimostrato e lo dimostreremo ancora, che l’ospedale ha grandi potenzialità che solo l’inerzia e la distrazione di noi tutti ha, nel tempo, messo in discussione. Sarà comunque indispensabile la collaborazione di tutti, politici, cittadini e operatori del settore per affrontare le importanti sfide che ci aspettano

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 01 Marzo 2008 da jachie

 

Nell’articolo apparso ne’ “ Il Gazzettino  di Venezia” il 25 gennaio scorso, il Consigliere Regionale Lucio Tiozzo esprime delle valutazioni sull’attuale assetto dell’ASL 14 e termina con una forte dichiarazione d’intenti. Infatti afferma".. in Consiglio regionale daremo battaglia sul progetto di scorporo e conseguente cancellazione dell'Asl 14. Ricorreremo anche a forme di ostruzionismo se non vedremo risposte concrete alla richiesta che Chioggia esprime da decenni: una sanità normale, simile a quella del restante Veneto". Quindi nella partita tra il territorio lagunare e la Regione Lucio Tiozzo pone nel piatto per ottenere quello che lui identifica come giusti diritti, la “il nulla osta” per la distacco della Saccisica. Insomma siamo diventati merce di scambio, oggetto ad uso e consumo di una specifica parte dell’asl. Questa la dice lunga su come sia stata vissuta da qualche amministratore clodiense l’unione con il territorio padovano. Ricordo benissimo quando l’ex sindaco di Chioggia, dott. Fortunato Guarnieri definì l’ospedale di Piove di Sacco “cattedrale nel deserto” fregandose altamente del fatto che l’ospedale di Piove ha una attività e un bacino d’utenza doppi rispetto allo stabilimento ospedaliero clodiense. Affermazioni che dimostrano la prepotenza e l’arroganza di una mentalità che identifica il proprio territorio non con il centro dell’universo ma con l’universo stesso. Ma quello che più mi interessa di questa intervista è capire a chi si riferisce Lucio Tiozzo quando usa il “noi”. Escluso il plurale maiestatis, vorrei sapere chi sostiene la posizione del Consigliere clodiense. Lo vorrei sapere come cittadino della Saccisica perché per dare il mio voto devo conoscere chi mi tutela e chi no.

 

                                                                        Il Presidente del Comitato

                                                                           Giuseppe Rubin

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
« Precedenti Successivi »

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 

Statuto Del Comitato

            

                                                                                         

I cittadini della saccisica e comuni limitrofi, prendendo atto delle difficoltà crescenti dei servizi sanitari nel loro territorio, hanno deciso di costituire un comitato al fine tutelare e valorizzare il patrimonio creato in oltre sette secoli, e che recentemente, con scelte politiche inadeguate, è stato svalutato.

                                                                           

 

Art. 1 Nome del Comitato

Al nuovo soggetto viene imposto il nome di “Comitato della Sanità Saccense” (Co.de.S.S.).

 

 

Art. 2 Organismi del Comitato

1.       L’assemblea del comitato nomina un gruppo di coordinamento.

2.       Il gruppo di coordinamento nomina al suo interno un Presidente, un Vicepresidente e un Segretario.

3.       Il Presidente ha funzione di portavoce del Comitato e presiede le assemblee. In sua assenza sarà sostituito/a dal Vicepresidente.

4.       Il rinnovo delle cariche sociali avverrà con scadenza biennale.

 

 

Art. 3 Linee guide

1.       Il Comitato non ha fini di lucro.

2.       Il Comitato è aperto a tutti i cittadini della saccisica e dei paesi vicini che si preoccupano dell’andamento della Salute Pubblica e dei suoi servizi nel loro territorio.

3.       Il Comitato nasce dalla base ed è  apartitico.

 

Art. 4 Obiettivi

1.      Il Comitato chiede il ripristino della giusta attenzione al territorio della Saccisica nelle attività sanitarie, che sono fondamentali nella vita degli individui.

2.      Per raggiungere questo obiettivo il Comitato promuove delle azioni per dare un’informazione chiara, affinché la cittadinanza sviluppi la necessaria consapevolezza della gravità della situazione ed organizzi iniziative sul territorio della Saccisica e dei comuni limitrofi.

Il Comitato comunque promuove tutte le iniziative atte a migliorare la qualità della Sanità Pubblica, in collaborazione con gli operatori sanitari, istituzioni e associazioni presenti sul territorio
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963