« L’Essere I | Ognuno ottiene una stella » |
Notte inoltrata, silente... non fosse per qualche gatto e l'eco di feste lontane. Dalle casse i led zeppelin si buttano nella lunga cavalcata di "moby dick" e presto arriva il lungo, sublime, tormentato, assolo di john bonham chiudo gli occhi moby dick... la batteria che si infrange sulle onde, con rabbia crescente, a strappi, colpi sordi, vibrati... e la balena è sempre lì... il suono riproduce l'estenuante lotta che si srotola nei territori dell'anima. ha qualcosa di sovrannaturale quell'assolo, come un ciclo di respiri e battiti che non sono umani, eppure vengono da lì. la balena bianca che tutti portiamo dentro, che bonham affrontava a mani nude, sulla pelle dei tamburi, avendo perso nella foga dello scontro le bacchette. |
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