Forse....La luce

un piccolo traguardo...

Finalmente un altro esame è andato, non ci posso credere... ok, devo fare anche l'orale per dire di averlo superato al 100%, ma dal momento che lo scritto mi sembrava uno scoglio che non avrei superato, per me è già una piccola vittoria! Quando mi sono svegliata, mercoledì, e ho aperto le persiane nella mia cameretta, ho visto che c'era la neve e non mi sembrava un buon segno...più che altro mi veniva da pensare che io di solito non esco mai, e se questo succede, addirittura vien giù la neve...da riderci su... Avevo il pensiero che ci sarebbero stati altri problemi, ma finchè sono arrivata all'università ed ho mangiato il mio panino striminzito, è andato tutto bene, a parte l'ansia che mi stringeva alla gola! Poi ho incontrato una mia cara amica e compagna di facoltà e siamo state insieme fino al momento dell'esame che si teneva alle 15 in facoltà di matematica, quindi vicino da noi. Mi sono fatta un sacco di risate con lei, come non succedeva da tempo, e ho riscoperto il piacere di stare in compagnia con una persona che stimo e a cui voglio bene, perchè per me c'è sempre stata, al contrario di altre persone sfruttatrici, che mi cercano solo per avere aiuto negli esami... abbiamo parlato di una passione che ci accomuna, cioè la lettura, ma soprattutto di un genere di lettura che ho scoperto da poco e di cui sono diventata una fan accanita: i manga! Ma quanto mi piacciono...sono una droga, non ne riesco a fare a meno, e, visto che ho scoperto da pochissimo questo genere, attualmente sto leggendo "Vampire Knight", "La Sposa di Habaek" e al più presto vorrei anche iniziare "Death Note"...oltre alla trama, ai disegni splendidi, ai personaggi molto profondi e ben delineati, e oltre al fatto che la lettura procede dalla fine all'inizio e da destra verso sinistra, devo dire che mi colpisce molto la poeticità che è racchiusa nelle frasi dei protagonisti, nelle brevi interruzioni del racconto...insomma, me ne sono innamorata e sono contenta, perchè leggerli mi riempie davvero di tanto... Tornando al giorno dell'esame, l'esame ha avuto inizio alle 15, ero agitatissima e pensavo al peggio, come è tipico di me, alla fine, invece, mi sono resa conto che ero in grado di fare quei tre problemi e li ho fatti tutti, ma il peggio doveva ancora venire... L'ho già scritto che, quando esco io, succede il finimondo per davvero... sta di fatto che sono arrivata a casa quasi alle 22, dalle 18 che stavo in stazione, perchè ci sono stati problemi con i treni, e di conseguenza con tutte le nostre corse! E visto che mi era successa la stessa cosa anche allo scritto dell'esame precedente, mi è venuto da pensare: "Ho addosso qualche maledizione?!?"... cmq alla fine, infreddolita fin dentro le ossa, sono arrivata a casa, mi sono presa un the e sono crollata a dormire, lasciando la stanza in un disordine pietoso... Devo dire che ne è valsa la pena di sacrificarmi un po', l'obiettivo perseguito, almeno uno, l'ho raggiunto...e adesso sotto a studiare per l'orale...

fuori strada...

Che pizza quando tutti i miei buoni propositi vengono meno... lo studio è fermo, la dieta di nuovo sta andando male, e tutto questo per una settimana di nervoso concentrato e di rabbia repressa... Mentre mamma faceva avanti e indietro dall'ospedale io stavo qui in casa sola e dovevo badare a tutto, soprattutto dovevo pensare a mio nipote finchè pure mia sorella tornava dal lavoro e lo riprendeva con sé... Così mi sono buttata sul cibo perchè, alla fine, è l'unica consolazione che ho, non fa tanto bene per il mio corpo, visto e considerato che poi, mangiando male, non c'è giorno che non soffra di mal di stomaco. Poi, dovendo pensare ad altro, ho cominciato anche ad avere meno tempo per lo studio e, alla fine, ho pensato che tanto non serve che studio. Il mio traguardo è irraggiungibile, poi ho capito che agli occhi di alcune persone, studio solo perchè altrimenti non avrei nient'altro da fare...non c'è lavoro, non c'è nessun'altra occupazione...allora è più semplice vedermi in questa ottica! Ma se io, all'improvviso, decidessi di dare una svolta radicale e tornare ad un punto del mio passato in cui dovevo prendere strade diverse, allora cosa succederebbe? Visto che sono stata deviata allora, sicuramente adesso non riceverei un "trattamento" diverso, e poi può anche essere che sarebbe peggio di ora, chi lo sa? E poi ogni lasciata è persa, e indietro non si può tornare... La mia vita è totalmente crollata nel 2004, anche l'oroscopo lo dice...sembra una cavolata, e ci sono rimasta di stucco io per prima, eppure ho letto proprio così e, in realtà, è andata così....per me il 2004 è stato un anno di strapiombo e, lentamente, la mia vecchia me è scomparsa,lasciandomi vuota, fredda, sola e spaesata perchè non so più che via prendere e anche se lo so, non posso farlo,ma solo chiudere gli occhi e proseguire... Non erano certezze quello che avevo, solo un po' più di grinta, di voglia di fare, desiderio di andare avanti per me, poi è bastato poco per soccombere ad un destino che io non avevo deciso, perchè io ne sono convinta, il destino è scritto da qualche parte, ma non sempre riusciamo a cogliere la giusta via per seguirlo, quindi ci sono queste parti della vita in cui si è fuori strada...speriamo che un giorno riuscirò a rimettermi in carreggiata...in qualche modo, so che ci riuscirò, o almeno spero...

fuori dai canoni...

Per far sentire importante una persona non ci vuole molto, e quando l'affetto è sincero viene spontaneo, di questo ne sono certa. Non servono chiamate ad orari prestabiliti, quasi come se si svolgesse un lavoro e ci sia l'obbligo di timbrare un cartellino che attesti l'ora di entrata e di uscita. Non ci sono regali "obbligatori" per far fronte alle feste imminenti, perchè un pensierino, quello che conta, lo si può fare tutti i giorni, anche se si tratta di una parola detta con gratitudine e gioia o di qualcosa realizzato con le proprie mani e la propria inventiva. Non servono sms preparati e standardizzati e anche quelli solo ad orari prestabiliti, perchè le sorprese e gli sms inattesi sono quelli più apprezzati... Su questo penso di essere una persona che apprezza la semplicità, un po' come quando devi decidere quello che indossare, non conta quanto hai speso per comprare dei vestiti, ma conta come lo indossi... è anche vero che non tutti siamo nati con le stesse capacità o con lo stesso carattere, quindi c'è chi impara vivendole direttamente e chi le apprende dalle persone che ha accanto,ma di una cosa sono certa, se c'è un sentimento, in qualsiasi forma esso sia, più o meno forte, si è in grado di far capire alla persona quello che si sente in qualunque modo, ma sempre fuori dai canoni. Tutto questo solo per rendermi conto, per l'ennesima volta, e da sola, di non avere questa fortuna e che, in fondo, di un solo affetto riesco a capacitarmi, quello dei miei genitori e di poche, pochissime, altre persone...

istruzioni per l'uso...

Dovrei essere già da un paio di ore sui libri a studiare anche perchè l'esame è vicino, ma sono fusa ancor prima di cominciare, ho il solito mal di testa di ogni giorno e sono sola in casa. Papà è di nuovo in ospedale per gli esami che deve fare e stavolta l'ospedale non è neanche molto vicino, quindi in casa ci passo il mio tempo da sola ed in più, quando torna dall'asilo, devo pensare pure a mio nipote. Dentro mi sento sempre più vecchia, una persona di 100 anni che deve arrancare ogni giorno per sopravvivere, quasi come fosse l'ultimo giorno della propria vita. Invece avrei una vita da vivere... magari amicizie da coltivare, studi da fare sensatamente e con interesse, hobbies da coltivare con fermento ed eccitazione. Invece mi sento vuota, invece non riesco ad affrontare nulla che non sia la mia attuale condizione. Mi fa, in un certo senso, comodo, sono una casalinga disperata che non fa nulla per cambiare, ma ho solo paura. Ho mille paure...allora mi domando, se c'è un modo per affrontare le paure che non sia quello di affrontarle!? Troppo comodo anche questo...ma la vita è più semplice se la potessi affrontare semplicemente leggendone le istruzioni su di un manuale... e come dice, una cara amica, la cosa più stupida di questi manuali delle istruzioni, è che ci sia scritto come prima cosa di collegare la spina alla presa...ma secondo te servono le istruzioni per capire questo? no,ma quando cerchi istruzioni per tornare a vivere, mi sa che è proprio la prima cosa che si deve fare: collegare la spina alla presa, cioè collegarsi di nuovo alla vita là fuori e darsi da fare... fosse facile...

o sei in o sei out....

C'era una volta una me che adesso non c'è più... il tempo delle favole, delle certezze, è finito... non che le favole fossero delle certezze, ma riuscivo a trasporle nella mia vita e, in genere, da ciò ne conseguivano tanti insegnamenti e valori in cui credere: l'amore, la bontà, la fiducia, il credere in se stessi,ecc... tutto perduto nel ghiaccio del mio essere e sostituito da tanta rabbia e freddezza. Non che questo non mi abbia fatto male, non che mi faccia sentire più forte, la razionalità mi fa andare avanti e mi fa avere un'unica idea. Su questa terra ci sono, domani, o anche prima, forse non ci sarò più, e per vivere la vita ci vogliono certi requisiti, se ce l'hai, o se riesci a crearteli, bene, altrimenti sei out... Certe volte, nel mio piccolo, il cuore sembra che torni a sciogliersi, e soffre perchè vorrebbe tornare a credere, ma a cosa poi? a tutto quello che mi ha fatto stare male e diventare così? Crescere è questo, aprire gli occhi e capire che tutto quello in cui credevi e che cercavi non esiste, che la vita è dura, che non ci sono alternative. Stasera sono più catastrofica che mai.... giornata nera, nera, nera....