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Tecniche per vivere meglio
Post n°23 pubblicato il 06 Dicembre 2009 da maria.allia
gli psicologi chiamano «inconscio» la meravigliosa regione in cui giace, come una miniera inesplorata, il grosso delle nostre ricchezze spirituali. Questo inconscio, da cui la nostra mente conscia appena affiora coi suoi strati più superficiali, si rivela più chiaro nei sogni. Chi non ha - in sogno - composto versi o musiche, tenuto discorsi o risolto problemi, o combinato dei progetti la cui potenza superava di gran lunga le normali capacità che si hanno da sveglio? Eppure tutto ciò derivava da voi, era dentro di voi, inserito nei vostri sensi, nel vostro cervello. Dunque voi siete potenzialmente assai più intelligenti di quanto supponete. Qual è allora il problema? Esso consiste in ciò: chiamare l'inconscio in aiuto del cosciente, far sì che l'inconscio lavori anch'esso per voi. Far sì che il sogno possa divenire realtà. Perché ciò avvenga è importante l'attitudine. Molti parlano di fortuna, ma la fortuna nasce dai nostri pensieri. Dalla maniera nella quale pensiamo, reagiamo, ci sentiamo nel mondo. Dal modo in cui siamo in grado di estrarre la potenza contenuta nel pozzo dell'inconscio. Questo è il vero segreto degli uomini di genio di tutti i tipi. «Io non lavoro; ascolto» diceva De Musset a chi gli chiedeva come lavorasse alle sue poesie. E Lamartine: «Non sono io che penso. Sono le mie idee che pensano per me». Quando le persone vengono a fare coaching spesso il loro pensiero è come una massa informe. Punta in più direzioni, a volte contraddittorie. Come possiamo attingere risorse dell'inconscio se non sappiamo cosa vogliamo? Nel coaching focalizziamo la mente su alcune domande centrali come: “che cosa voglio?”, “dove voglio arrivare?”. Il coaching nasce per creare campioni, ed ogni campione ha un allenatore valido dietro di lui. Molti invece hanno solo critici. Questo critico è la loro voce interna che dice: “non sei capace”, “non ce la farai mai!”. Come passare da una voce interiore di critica ad una voce interiore di coach e quindi motivante? Un primo strumento facile da usare sono le “affermazioni”. Con esse accediamo alla miniera del potere della parola. Essa crea delle realtà e focalizza la mente. Ogni affermazione è un potente catalizzatore di energia mentale.
Decidete ora che potete sviluppare voi stessi. Se pensate che potete imparare e migliorare allora avete fatto il primo passo per aprirvi al vero sviluppo ed alla crescita e per riaccedere a quello che è il vostro vero potere creativo. Marco Paret PNL
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