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Rinite allergica

Post n°42 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da maria.allia
 

La rinite allergica è una patologia in costante aumento in quasi tutto il mondo. Si stima che il 10-30% della popolazione generale soffra di rinite allergica, nei bambini addirittura questa percentuale salirebbe al 40%.
Secondo L’Organizzazione Mondiale della Sanità l’affezione colpisce il 25% della popolazione generale.
Secondo quanto riportato nel memorandum SIAIC (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica) sulle riniti, la percentuale di rinopatici sta salendo nei giovani fino ad arrivare al 24.2% fra gli universitari.

La rinite allergica è dovuta ad una infiammazione allergica della mucosa nasale scatenata dall’esposizione all’allergene. Il processo infiammatorio vede coinvolte varie cellule, in particolare mastociti, eosinofili e basofili la cui attivazione porta al rilascio di mediatori e citochine che sono responsabili delle alterazioni fisiopatologiche come l'attivazione dei nervi sensoriali, l'essudazione plasmatica, la congestione dei sinusoidi venosi, e quindi dei sintomi.
La rinite allergica può essere stagionale, se compare in alcuni periodi dell’anno; perenne se i sintomi sono presenti durante tutto l’anno.

  • La rinite stagionale è causata da pollini e muffe che compaiono nell’atmosfera in particolari periodi dell’anno.
  • La rinite perenne invece è legata all’esposizione ad allergeni presenti nell’ambiente domestico e/o lavorativo tutto l’anno, quali Acari della polvere domestica, Acari delle derrate alimentari, Micofiti, Derivati epidermici di alcuni animali, Derivati di insetti

    in casi di rinite allergica può essere utilissimo l'utilizzo dell'olio di Ribes nero in capsule. Per un uso pediatrico consigliano di assumere 2 capsule tutti i giorni durante o subito dopo i pasti. Questo livello di assunzione può essere portata avanti anche per lunghi periodi ma oltre le 3-4 settimane è preferibile chiedere consiglio al pediatra.

    Le capsule possono essere anche spremute direttamente nel cibo in modo da facilitarne l'assunzione per i più piccini.

    Solo nei casi acuti la posologia pediatrica può salire fino a 4-6 capsule al giorno per un massimo di 2-3 giorni riducendo l'assunzione in relazione al beneficio raggiunto.

    Pensando invece a un prodotto più spiccatamente omeopatico  consigliano l'utilizzo di una composizione mista come Pollensì della Boiron. In questa preparazione sono uniti insieme 7 pollini differenti (Gramigna, Nocciolo, Betulla, Paritaria, Artemisia, Ambrosia, Erba mazzolina) tutti alla 30 CH. La posologia classica prevede l'assunzione di 5 granuli la mattina ogni giorno fin dai primi segni di allergia e per tutto il periodo in cui perdurano i sintomi.

    Le cause primitive rinosinusali consistono in alterazioni anatomiche e funzionali, così come in alterazioni del passaggio d’aria, della capacità di smaltire le secrezioni, dell’ecositema immunitario associato alla mucosa nasale.

    L’adeguata correzione di queste alterazioni sta alla base del nuovo approccio terapeutico conservativo (decongestione / riduzione dei turbinati nasali con radiofrequenza ed eliminazione ambulatoriale dei polipi nasali mediante tecnologia laser).

    Le variazioni anatomiche, anche di lieve entità, sono in grado di determinare alterazioni di funzione, producendo ostacolo alla ventilazione e al drenaggio e di innescare una cascata di fenomeni che si articola come un circolo vizioso portando a variazione l’ecosistema locale e ad infiammazione cronica.

    La funzionalità delle fosse nasali, fortemente condizionata dallo stato di apertura dei punti di comunicazione fra naso e seni paranasali, è una condizione fondamentale per il benessere respiratorio.

    I polipi nasali sono un grave fattore che interferisce sulla funzionalità del naso, bloccando il sistema di drenaggio e ventilazione delle cavità paranasali, e favorendo lo sviluppo di altre malattie (asma bronchiale).

    D’altronde anche temporanee alterazioni funzionali sono in grado di determinare variazioni nella struttura anatomica delle cavità nasali, inducendo un’eventuale soppressione o riduzione della ventilazione e del drenaggio nasale (per esempio un raffreddore a lenta guarigione).

    In corso di rinite acuta si osserva una riduzione delle cellule di rivestimento della mucosa nasale, con conseguente difficoltoso drenaggio verso l’esterno e ristagno di secrezioni catarrali fino alla gola, inducendo un’ulteriore alterazione dell’ecosistema nasale e offrendo migliori condizioni per la sopravvivenza di virus e batteri. La risposta immunitaria viene così alimentata ed aumenta anche il rischio di cronicizzazione o dell’insorgenza dei meccanismi di iperreattività nasale.

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