Creato da: comitato11marzo il 14/06/2006
Blog ufficiale del "Comitato Antifascista 11 Marzo"

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

pingadgl0noncreadegustovinoalex_sailcinese330
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Messaggio #3Sul dibattito a sinistra »

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 01 Luglio 2006 da comitato11marzo

ANCHE A MILANO L'ANTIFASCISMO NON SI ARRESTA
Manifestazione molto partecipata quella di sabato 17 a Milano, nonostante
il terrorismo mediatico condotto nei giorni precedenti dai TG regionali e
dai giornali che, nelle cronache locali, paventavano saccheggi e
devastazioni per depotenziare il significato politico del corteo ed
isolarlo dal contesto cittadino. Invece in piazza siamo scesi in così tanti
che anche gli stessi media sono stati costretti a registrare dalle
cinquemila alle seimila presenze (ma sicuramente eravamo di più). Una
presenza ampia e variegata che è difficile riassumere per sigle e
organizzazioni, contrassegnata da tanti striscioni e tante bandiere, rosse
e rossonere. In testa i genitori degli arrestati l'11 marzo con alcuni
esponenti di Rifondazione, poi i vari centri sociali milanesi promotori
dell'iniziativa, noi anarchici e via via le altre realtà cittadine e
nazionali, gli studenti antifascisti, diversi camion con musica amplificata.
Significativa la presenza anarchica dietro lo striscione 'Da Torino a
Milano: fermare l'alta velocità della repressione', alcune centinaia di
compagne e compagni che con slogan, comizi volanti e canti anarchici hanno
contrassegnato la loro partecipazione. Ampia anche la diffusione di Umanità
Nova e del volantino preparato per l'occasione.
Imponente lo schieramento delle forze del disordine statale sia in coda al
corteo che nelle strade laterali, diversi i negozi chiusi nella
centralissima Via Torino, ma anche curiosità da parte dei tanti passanti in
centro per gli acquisti del sabato.
La stampa ha dovuto registrare di malavoglia la volontà comunicativa di
tutto il corteo e non potendosi attaccare ad alcunché, ha amplificato a
dismisura alcune scritte sui muri e sulle vetrine, la chiusura di qualche
serranda, dimostrando tutto il suo livore nei confronti dei manifestanti.
Anche la scritta murale - Liberiamoci dal carcere - tracciata sul recinto
del carcere di San Vittore con la quale si è voluto concludere il corteo è
diventata oggetto di indagine con minaccia di denuncia per danneggiamenti.
Non c'è da stupirsi: ognuno fa il suo mestiere, sporco quanto basta.
Quello che conta è che si sia riusciti a manifestare con forza per la
liberazione degli antifascisti detenuti, partendo dal cuore di una città
ancora troppo poco sensibile alle esigenze di libertà e di socialità dei
settori di fatto marginalizzati e che si sia riusciti a portare la nostra
solidarietà ai detenuti che dalle sbarre del carcere hanno risposto come
potevano ai saluti.
Non solo, la riuscita della manifestazione, dopo innumerevoli riunioni di
confronto e di chiarificazione tra le varie componenti del 'movimento'
milanese, può rappresentare un nuovo punto di partenza per una pratica di
relazioni intrecciate, basate sul riconoscimento reciproco e non sulle
forzature, in grado di dare nuova linfa e nuova energia alla pratica
sociale, l'unica in grado di costruire le condizioni di ribaltamento,
collettivo, dell'esistente.
Di seguito il volantino distribuito per l'occasione:

A Milano l'11 marzo 2006 un corteo indetto per protestare contro il raduno
fascista di Fiamma Tricolore si conclude con scontri con la polizia: 45 le
persone fermate. Di queste, 34 vedono il loro arresto confermato. A
tutt'oggi 25 persone rimangono in carcere mentre il numero finale di
indagati è pari a 29; intanto procedono le indagini per individuare altre
persone attraverso la visione di centinaia di foto e di filmati .Per loro
l'accusa è di concorso in devastazione, incendio e resistenza a pubblico
ufficiale.
Sempre a Milano il 4 maggio due giovani studenti vengono arrestati e altri
tre denunciati dopo uno scontro con un gruppo fascista di Legione
studentesca, nel quale uno studente di destra riporta ferite medicate al
pronto soccorso. Per loro l'accusa è di lesioni personali dovuta a motivi
'abbietti' ("l'odio politico"). Attualmente sono agli arresti domiciliari.

Il governo Berlusconi che ha portato i postfascisti di Alleanza Nazionale
al potere, ha rappresentato il punto più alto, dal 25 aprile 1945, della
ripresa d'azione politica dell'estrema destra. Apparentemente sconfitto
dall'insurrezione armata della Resistenza, il fascismo, sotto varie vesti,
non ha mai smesso di operare dall'immediato dopoguerra ad oggi: lo
testimonia la lunga scia di sangue e di violenza che ha attraversato questo
paese. La realtà odierna è contrassegnata da un suo rafforzamento che non è
tanto dovuto dalla crescente intensità di attentati, provocazioni,
aggressioni culminate con l'assassinio di Dax e diversi tentativi
d'omicidio, quanto dal diffondersi di un clima generale di intolleranza,
razzismo e sessismo che ha modificato i rapporti sociali, i comportamenti
collettivi e le dimensioni individuali, basato sul disprezzo e l'odio per
il 'diverso' (il povero, l'immigrato, lo zingaro, l'ebreo, l'islamico,
ecc.) e che ripropone il fascismo come sbocco 'naturale'di una mentalità
autoritaria e di una strutturazione gerarchica della vita sociale.
Ciò che deve preoccupare tutti è l'esistenza di una vasta rete di alleanze
di fatto, che va dalle destre istituzionali ad ampi settori dell'apparato
statale, fino ai gruppuscoli dell'estremismo più becero. Infatti, al di là
dei linguaggi, identici sono gli obiettivi di entrambi: i migranti, i
comunisti, gli anarchici, i diversi, i centri sociali, i sindacati di
base…, a dimostrazione che quanto fanno praticamente i nazifascisti rientra
pienamente nella campagna d'ordine sicuritaria agitata dalla stampa di
destra ('Libero', 'La Padania', 'Il Giornale', ecc) e sostenuta dai Pera di
turno e dai 'moderati'che vorrebbero più polizia e più repressione insieme
a quell'apparato statale che, tramite giudici e poliziotti, arresta,
denuncia e persegue penalmente i militanti antifascisti, criminalizzando le
manifestazioni di piazza con il principio della responsabilità collettiva e
dilatando l'applicazione degli articoli sull'associazione sovversiva.
Quello stesso apparato che, tra le file delle forze di repressione interna
ed esterna, arruola e mantiene in servizio individui dichiaratamente
fascisti , come si è visto a Napoli e a Genova nel 2001, e come chiaramente
si evidenzia dai risultati elettorali tra le truppe italiane di stanza in
Iraq ed Afghanistan.

Per questo la pratica antifascista si trova a doversi misurare con un
avversario che va ben oltre le contingenze di una necessaria autodifesa nei
confronti di una manovalanza violenta ed aggressiva di bande di esaltati,
nella consapevolezza che l'antifascismo di regime, istituzionale ed
inoffensivo, nel celebrare retoricamente i combattenti ed i caduti, ha in
realtà affossato le vere ragioni della loro lotta, della loro ribellione,
che erano lotta e ribellione all'autorità dello Stato-padrone. Non basta
inchiodare i fascisti alle loro responsabilità storiche ed attuali, ma
occorre anche sollevare il velo sull'ipocrisia dell'antifascismo di regime
che sul sangue e i sacrifici dei resistenti ha collaborato al grande patto
di ricostruzione capitalistica nazionale che ha ridato fiato ai propri mostri.

Per essere reale l'antifascismo deve tornare ad intrecciarsi alla critica
radicale dell'esistente ed alla prospettiva rivoluzionaria di una società
senza gerarchie né sfruttatori, sconfiggendo sul terreno della pratica
sociale - autogestionaria, solidale, antirazzista, antisessista - ogni
tentativo di criminalizzazione della nostra vita e di attacco alle libertà
individuali e collettive.

Dopo aver partecipato alla manifestazione di Torino del 10 giugno che,
indetta dagli anarchici, ha visto sfilare migliaia di antifascisti, siamo
di nuovo in piazza il 17 giugno a Milano per sostenere con forza che:

L'ANTIFASCISMO NON SI ARRESTA! LIBERTA' IMMEDIATA
PER GLI ANTIFASCISTI DETENUTI!

FEDERAZIONE ANARCHICA MILANESE
CIRCOLO ZABRISKIE POINT - NOVARA
CIRCOLO DEI MALFATTORI - MILANO GRUPPO
LIBERTARIO L'ERBA- CASATENOVO
COLLETTIVO SPAZI LIBERATI- MILANO UNDERGROUND SPAZIO
ANARCHICO - BERGAMO
COLLETTIVO LIBERTARIO NOVATESE




 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963