Sono fatta di spine angosce e tormenti, vuote parole che pioggia riempie, sono petali secchi friabili ai venti, che un soffio li sparge e non rimane che niente. Chissà che diresti se mi vedessi davvero, con un cappello da sera e guanti di rete, che aspetto e raccolgo solo acqua piovana, avanzi di mondo di semi infecondi.
Sono fatta di niente di buchi di ventre, slargati da rami senza gemme di pesco, nel silenzio per strada tra le tenebre fitte, tintinno i miei cerchi cadenzati alle voglie. Sono fatta d’istinti di gatta in calore, che miagola ai tetti nel freddo di notte, di canti d’uccelli aggrumati sui fili, che bramano bocche come scoli all’aperto.
Rimani distante il resto non conta, non serve all’amore il colore degli occhi, spalanco le gambe per essere foce, come mare che accoglie i detriti dei fiumi. Rimani distante rimani stanotte, perché l’alba domani rifletta alla luce, che quello che offro è madre di terra, dove nasce tra i fiori una rosa d’inverno.
liberaeva
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Post n°2 pubblicato il 04 Ottobre 2009 da histoire1
histoire1
Aspettative asfissianti da chi mi disegna con la sottile mina... del giudizio incurante delle mie innumerevoli sfumature... Senza marcare nemmeno i contorni, in questo affanno il cuore... si consuma ...si stropiccia, si logora... China tento di raccogliere frammenti d'anima racchiusi in una goccia di pioggia che cade muta su un tappeto di pena.. calpestato dal tempo che passa... Cerco ancora oggi.. una spiegazione da questo destino che lancia dadi .. vince e poi sparisce.
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