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lascatoladeiricordi

Voglio che qndo penso che niente e nessuno potrà mai sconvolgere il mio animo... mi si presentino persone uniche e senzazioni stupende.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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« voglio vivere così......megere... »

...megere...

Post n°50 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da o0.coccinella.0o

E' la speranza d'amore che spinge una donna a rivolgersi alla “comare magara”.Alla base del loro rapporto c'è il classico intrigo femminile. Alle donne per secoli è stata negata la libertà di corteggiare l'uomo amato, ecco allora che ricorrono a filtri magici, piccoli complotti per realizzare il loro desiderio d'amore, tra l'altro questi metodi sono ritenuti infallibili perché soprannaturali. E' da qui che nasce la richiesta della “magarìa d'amore” cioè una vera e propria legatura.La magarìa d'amore fa ricorso sia alla magia bianca che a quella nera. La legatura d'amore ha in sé la magia bianca poiché nasce dall'amore e perché attrae a sé l'uomo desiderato, ma nello stesso tempo lo si rende impotente davanti alla rivale, in modo da suscitare nei suoi confronti un profondo disgusto, così da determinarne l'abbandono. Ed è qui che entra in gioco un pizzico di magia nera. Una volta sottratto, le “pratiche attrattive” (magia bianca) ricondurranno l'uomo all'antica amata che finirà per accoglierlo benignamente. Per ordire la legatura si usano un oggetto personale dell'uomo e alcune erbe. Ma non basta: si devono recitare anche delle formule(carmi). Queste maledizioni raccolgono la rabbia della donna tradita. Ad esempio si può pronunciare una frase del tipo: “sangue della mia natura fino alla sepoltura”, oppure sange di Ciristu demoniu, attaccami a chistu. Tantu mill'ha attaccari chi i mia non s'avi scurdari”. Quest'ultima formula è sicuramente più potente in quanto unisce la forza di Dio con quella di Satana. Se l'invocazione a Dio non dovesse bastare, interverrà sicuramente quella al demonio (magia nera), il risultato così è assicurato. Ricorre la parola sangue perché nel filtro d'amore che si depone vicino all'uomo o che gli si fa ingoiare, c'è del sangue mestruato. Esistono diversi tipi di filtri: in alcuni il sangue viene impastato con ciuffetti di peli e confetti triturati. Il tutto viene seccato al forno, la polverina ottenuta si nasconde sotto un altare per tre giorni. Poi la si può mettere nella minestra o nel caffè che verranno ingeriti dall'uomo. Il risultato è meno efficace se la si nasconde nella scarpa sinistra dell'uomo o nel suo cuscino. Molto più raramente è l'uomo a ricorrere alla legatura d'amore, comunque, se volesse, potrebbe usare il suo seme: qualche goccia offerta su una fetta di pane. Abbiamo detto però che nell'incantesimo d'amore interviene la magia nera. Eccone ancora una dimostrazione: il filtro lo si poteva anche creare con l'aiuto dei morti. Le magare, infatti, sono sempre state frequentatrici dei cimiteri. Perché?A loro serve un ossicino di bambino morto sì, ma deve anche essere non battezzato. Ossicino che viene triturato e inserito nel filtro. Qui la magia non potrà sgarrare. La parte del defunto che è in possesso del maligno ha una efficacia maggiore. Opera delle magare è anche la fascinatura o “affascino” che comunque è uno stato indotto che rientra nella legatura. L'affascino provoca una condizione psichica di impedimento e di inibizione e al tempo stesso di dominazione. La forza occulta lascia senza margine di autonomia la persona colpita, inibisce la sua capacità di decisione e di scelta. L'affascinato è “legato”. Un termine che si riflette nel sinonimo “attaccatura”, usato per designare l'attaccatura di sangue, un legame rappresentato simbolicamente come sangue che non fluisce liberamente nelle vene. La fascinazione altro non è che un prodotto del malocchio e cioè una influenza maligna che nasce dallo sguardo invidioso che può anche nascondere però una fattura di morte. Malocchio e sfortuna che è anche rappresentato dal passaggio di un gatto nero, altra creatura a stretto contatto con il male. Per liberarsi dall'affascino la procedura che si deve attuare è lo “sfascino”, usato anche dalle magare o solo dalle rimedianti. In questo caso la magara fattucchiera fa con il pollice il segno della croce sulla fronte del malcapitato e poi recita la formula. Si ripete tre volte e poi si recita un Padre nostro, un'Ave Maria e un Gloria al Padre, ma questo rituale può avere delle varianti. La fattucchiera durante questo rito entra in una condizione psichica oniroide, si immedesima nello stato di fascinazione di chi la patisce. La donna si concentra fino a procurarsi una serie di sbadigli, sollecita anche la fuoriuscita di lacrime e la loro intensità è messa in relazione a quella del fascino esercitato sulla vittima. Se il primo sbadiglio avviene mentre si recita il Padre Nostro, è segno che ad operare il maleficio è un uomo, invece se avviene durante l'Ave Maria, ad operare è stata una donna. Questo rito segreto dovrebbe essere rivelato solo durante la notte di Natale, spesso lo si tramanda di madre in figlia, ma visto che le magare oggi si riconoscono sempre meno, è meglio riuscire a difendersi da sole … la formula la conoscete... ora pensateci voi…

 
 
 
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bellissimo post e concordo pienamente xkè ti capisco in...
Inviato da: amichepazze
il 27/02/2012 alle 17:45
 
grazieeeeee del complimentooo =)
Inviato da: o0.coccinella.0o
il 27/05/2009 alle 23:36
 
bellissimo il tuo blog!!!!!!!!! complimenti e'...
Inviato da: Spettinata4ever
il 25/05/2009 alle 19:49
 
complimenti ;-)
Inviato da: step_io20
il 10/05/2009 alle 22:50
 
streghetta =) un sorriso x te e grazie dell'immagine
Inviato da: o0.coccinella.0o
il 08/05/2009 alle 14:10
 
 

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