Creato da o0.coccinella.0o il 20/05/2008

lascatoladeiricordi

Voglio che qndo penso che niente e nessuno potrà mai sconvolgere il mio animo... mi si presentino persone uniche e senzazioni stupende.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Post n°51 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da o0.coccinella.0o

leggendo il giornale un articolo, che tratta un argomento che da tempo mi affascina, ha colpito la mia attenzione

 Antiche credenze: In Calabria ci sono delle donne considerate in grado di operare malefici e sortilegi...

MAGARE... MALìE... INCANTESIMI…

 Se ti entra in casa o se non ti senti bene, è meglio che chiami ad una vecchia che ti vuole bene. Una vecchia rimediante che conosca formule e rituali contro il maleficio che hai ricevuto.Oggi basta una telefonata e lei ti dirà di chi è la colpa del tuo mal di testa. Ma attenzione: lo saprai solo quando la vecchia donna avrà terminato di sbadigliare…Malocchio, legature e fatture ancora adesso sono dentro di noi, nelle nostre credenze e nelle nostre paure ancestrali. Il rimedio della ragione è stato e resta ancora debole. Allora, stai attento perchè anche ora potresti girarti intorno e incontrare una donna con i capelli arruffati, il viso pallido e il corpo esile e magro. Stai attento, perchè è un essere che si è votato al diavolo, da cui ottiene tutto a patto di far male agli altri. E' una magara, un po' strega, un po' fattucchiera. La Magara anticamente era temuta e, vista la fama, otteneva tutto dai vicini e dalle contadine se entrava nelle loro case. Col tempo la sua figura diventa meno pericolosa, anzi, la si utilizza per fini personali grazie alle legature e ai filtri magici. In provincia di Cosenza i paesi più abitati da magare sono San Lorenzo del Vallo, Malvito e Pitturelli, ma qualcuna la si trova anche a San Fili e San Giovanni in Fiore (forse è per questo che in Sila esiste Croce di Magara, ma sarebbe da accertare) e Trebisacce. La magara è un essere a metà tra l'umano e il magico, ed è proprio in questa ambiguità che si annida la superstizione. Si crede che esseri impersonali dominino la vita cosmica e umana: è per questo che riescono a nuocere. La magara s'introduce nelle abitazioni attraverso il buco della serratura, tocca i ragazzi e li rende deformi, i mariti e li riduce impotenti . E' colpa di una magara se un uomo è colpito da una malattia insanabile. La tradizione più antica riporta che le magare fossero dodici e che avessero venduto la loro anima al diavolo. Il loro unico scopo era quello di arrecare danno alle persone. Il maleficio si compiva solo se tutte erano d'accordo, bastava che una fosse contraria e nulla poteva essere fatto. Si entrava nel gruppo attraverso un rito di iniziazione: prendevano un laccio ed ognuna di esse doveva formare un nodo. Siccome le magare hanno la “virtù” di sentire da lontano, era preferibile non parlare di loro, oppure, prima di nominarle bisognava dire «che sia sabato». Detto questo, si poteva nominarle, poiché la frase impediva loro di ascoltare. Infatti il giorno in cui le magare se ne stanno in giro è il venerdì, che sia quello santo o il primo del mese di marzo. Ovviamente, per evitare che queste “cattive” entrino in casa bisogna prendere alcune precauzioni: mettere un vaglio o la madia all'interno dell'uscio di casa, mettere un pezzo di lievito a lievitare mentre un coltello o un altro pezzo d'acciaio va deposto sotto al guanciale. Per difendere i neonati invece basta mettere un telaio dietro la culla. La magara, prima di aprirlo, avrebbe dovuto contare tutti i fili oppure disporre attorno alla culla sette pignate vuote. Vedendo tutte quelle pignate non si sarebbe trattenuta dal parlare ad alta voce e così si sarebbe svelata. In ultimo mettere un pugnale dietro la culla a forma di croce. Serviva a far morire la donna malvagia. Altro rimedio è quello di porre una scopa dietro la porta d'ingresso. Le magare, a quel punto, prima di entrare in casa sarebbero costrette a contare tutti gli steli della scopa… Uno stratagemma più moderno è il giornale: saranno costrette a leggerlo per intero, anche il più piccolo trafiletto. Intanto giungerà la mezzanotte e loro non potranno più agire. Un'altra variante difensiva contro le malìe è quello di porre una treccia d'aglio. A San Fili, per scacciare le magare, la sera del venerdì santo si brucia nel braciere o nel camino una scarpa. Ma non tutte le presenze soprannaturali sono negative. Nel Cosentino si credeva esistessero anche le fate. Quando nasceva un bambino si festeggiava il lieto evento e di notte i genitori attendevano la visita delle fate, le quali andavano a predire al neonato la sua sorte. Durante la prima settimana, ogni sera si lasciava imbandita la tavola, illuminata la casa, pulite ed in ordine tutte le stanze, un modo per accattivarsi la benevolenza delle piccole fate. Si credeva che le fate lasciassero impronte del loro passaggio oppure facevano apparire una cicatrice rossa sul viso del piccolo che sembrava carne ustionata. Altre volte il dispetto era chiaro: prendevano il neonato dalla culla e lo posavano dietro la porta. Ma torniamo alle vecchie magare. La magara col trascorrere del tempo cambia reputazione, comincia a fare meno paura, la gente si rivolge a lei per ottenere servigi e consigli. La sua pessima fama diventa invece buona referenza, è una donna quasi sempre del luogo. Il suo modo di pensare e di parlare corrisponde a quello dei suoi “clienti” con i quali instaura un rapporto confidenziale, di estrema fiducia. In questa figura femminile e popolare, spesso analfabeta, risiede tutto il riscatto della marginalità dato alle donne. La magara diventa “comare”. La si riceve in cucina, un ambiente completamente familiare, per le sue prestazioni chiede compensi modesti, spesso pagati in natura.

...CONTINUA...

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bellissimo post e concordo pienamente xkè ti capisco in...
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grazieeeeee del complimentooo =)
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bellissimo il tuo blog!!!!!!!!! complimenti e'...
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complimenti ;-)
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streghetta =) un sorriso x te e grazie dell'immagine
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