Creato da lunaspina_66 il 14/03/2006
Tu chiamale se vuoi, emozioni...

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Lo splendore dell'amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l'ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.

[Ralph Waldo Emerson]

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Abbiamo imparato a volare come gli uccelli,
a nuotare come i pesci,
ma non abbiamo imparato a vivere come fratelli.

[Martin Luther King]

 

 

 

Fra i rumori della folla ce ne stiamo noi due,
felici di essere insieme, parlando poco,
forse nemmeno una parola

[W.Whitman]

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Vorrei essere sempre per te, vita, come il fiore, che durante la notte dal sogno infinito di tesori delle sue foglie chiuse, dona, in un momento, aprendosi col giorno, tutta l'essenza del suo sogno!

[J. R. Jimenez] 

 

Amici a 4 zampe

Ogni  anno  in  prossimità  delle vacanze e non solo si ripete il fenomeno dell'abbandono. Cani, gatti, conigli e tanti altri animali diventati scomodi vengono abbandonati al loro destino...Come un pupazzo che non serve più che da fastidio alcune persone se ne liberano non sapendo o facendo finta di non sapere il male che fanno a questi poveri esseri indifesi. Lasciati soli al loro destino la maggior parte di essi non riesce a raggiungere l'anno di vita randagia. Abbandonati al loro destino dopo che hanno conosciuto il calore di una casa, la ciotola piena di cibo, l'affetto magari dei bimbi, si ritrovano soli e impauriti a cercare di tentar di sopravvivere. Alcuni saranno fortunati perché magari raccolti da un anima buona, ma per la maggior parte di essi, ABBANDONO equivale a MORTE certa.

 

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PENSIERI IN LIBERTA'

Post n°410 pubblicato il 03 Ottobre 2011 da lunaspina_66
 

Stavo mettendo a posto alcuni libri, quando mi è capitato tra le mani "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" di Luis Sepúlveda, che ho letto tanti anni fa. L'ho aperto e sono andata a rileggermi questo passaggio:
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"Ti vogliamo tutti bene, Fortunata. E ti vogliamo bene perché sei una gabbiana, una bella gabbiana. Non ti abbiamo contraddetto quando ti abbiamo sentito stridere che eri un gatto, perché ci lusinga che tu voglia essere come noi, ma sei diversa e ci piace che tu sia diversa. Non abbiamo potuto aiutare tua madre, ma te sì. Ti abbiamo protetta fin da quando sei uscita dall'uovo. Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare e ad amare un essere diverso. È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo. Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perché sarà l'affetto tra esseri completamente diversi."


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E' il paragrafo più bello di questo toccante romanzo che oserei definire fiabesco. Mi son sempre piaciuti i libri di Sepúlveda, ma questo è quello che mi è rimasto più a cuore. Sarà che è anche legato a un ricordo molto caro, ma triste; infatti questo è stato l'ultimo libro che ho fatto leggere a mio padre, quando era già ammalato, poco prima della sua scomparsa...
Ritornando al libro, come tutte le fiabe che si rispettino, anche questo ha una sua morale. Di sicuro la prima che mi viene in mente è ispirata a questa frase:
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"È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile".

Se questo è vero per gli animali, come in questo caso i cui protagonisti sono il gatto Zorba e la gabbianella Fortunata, è maggiormente vero per noi esseri umani. La diversità tra individui spesso non è accettata e la si combatte, sbagliando, e da qui nascono tanti dissidi. Siamo portati a rifiutare quello che non capiamo, quello che non è omologato. Emettiamo giudizi in base ai nostri pregiudizi, non proviamo a calarci nei panni dell'altro, a cercare di comprenderlo sul piedistallo della nostra arroganza e della nostra ignoranza. Morale della favola, è molto facile accettare ed amare chi sembra uguale a noi, ma è purtroppo difficile far entrare nel proprio cuore chi invece è disuguale. Ma se due mondi così diversi e spesso avversi son riusciti a fare quel passo in più, ad andare oltre le apparenze e le convenzioni, e son riusciti ad aiutarsi, ma soprattutto ad amarsi, allora c'è ancora speranza per l'umanità. Un altro aspetto interessante del libro è quello in cui i gatti, per aiutare la gabbianella, sono costretti a ricorrere all’aiuto dell’uomo e quindi a rompere il grande tabù, il rivolgere la parola agli umani nella loro lingua. Non a caso l'uomo prescelto è un poeta, un uomo dall’animo sensibile che sa capire e comprendere. E quando si dice la poesia salverà il mondo, forse è vero. La poesia intesa come quella capacità di sperare e sognare, di farci ricordare ciò che siamo: uomini nati per convivere in pace e prendersi cura gli uni degli altri, capaci di preservare la terra su cui viviamo, di unirsi per combattere per un bene più alto e ripudiare l'odio e la guerra. E' utopia? Forse, ma io credo nella poesia!
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"Disse: credo nella poesia, nell'amore, nella morte,
perciò credo nell'immortalità.
Scrivo un verso,
scrivo il mondo.
Dalla punta del mio dito mignolo scorre un fiume.
Il cielo è sette volte azzurro.
Questa purezza
è di nuovo la prima verità, il mio ultimo desiderio"
 
- Ghianni Ritsos -

 
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Senza la fantasia, senza la capacità di sognare,

senza la poesia, siamo solo degli uomini.

Con la fantasia e la poesia possiamo invece volare

o perlomeno sollevarci da terra quel tanto

che basta per sentirci qualcosa di più.

[R. Battaglia]

La fantasia fa parte di noi
come la ragione:
guardare dentro la fantasia
è un modo come un altro
per guardare dentro noi stessi.

[Gianni Rodari]

 

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