pensieri e parole

Integrazione? Si grazie!

Una scuola elementare di Bergamo presta le sue aule a ragazzi musulmani per studiare l'arabo e il Corano. Nelle aule, sopra la lavagna, resta appeso il crocefisso. Non da fastidio a nessuno.

Da settembre a giugno imparano le sure e i detti del profeta, aggiungendo un settimo giorno di studio ai sei trascorsi nelle classi italiane.

Sono una settantina di alunni tra i cinque e i diciotto anni, molti nati in Italia da famiglie marocchine, egiziane, palestinesi, pachistane, siriane, senegalesi, ghanesi, che pagano 15 euro al mese per le lezioni, i libri, i quaderni e le penne.

In sette anni nessun sospetto di allevare futuri combattenti della jihad, nessuna accusa di ghettizzare i ragazzi, non una protesta.

Tutto all'insegna del rispetto, che si scriverà in maniera diversa, ma che ha un unico significato uguale per tutti.

Rispetto vuol dire attenzione, considerazione e riguardo.

 E' la prima categoria di ogni forma educativa che non può essere insegnata, ma che si apprende con l'esempio, l'imitazione e l'identificazione.

marina