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Erosione rossa e Favia fa salti da Grillo

Post n°2 pubblicato il 01 Aprile 2010 da dotlecce1

Ci sarà qualcuno che inizierà a preoccuparsi di fronte a questo forte calo di partecipazione attiva degli elettori al rituale dell’urna; questa loro disaffezione nei confronti della politica tuona come un fulmine- ma non a ciel sereno - e, di contro, ci meravigliamo – ma non più di tanto – nell’osservare l'avanzata di partiti che si prefiggono chissà quali obiettivi per risolvere le sorti del nostro tanto amato quanto denigrato Paese.
Non commettiamo il grave errore di assuefarci all’ignobile idea che un movimento nato per protesta possa trasformarsi in breve tempo in un timone che traghetti la politica italiana verso lidi inesplorati. Se eliminassimo per un attimo la pur consistente quota di astensionismo, mi sovverrebbe il detto di Antoine Laurent de Lavoisier che nel suo << nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma>> interpreterebbe molto bene i movimenti ondivaghi.
La trappola dell’egoismo individualista scatta non appena l’idea si trasforma in Partito, si assoldano dirigenti provenienti dalle più disparate estrazioni sociali e si cerca di dare concretezza ai propositi che in origine apparivano buonisti  Un grido di protesta che si è elevato tra la gente stanca oramai di essere rappresentata da un nugolo di personaggi attaccati per lo più alla logica delle poltrone e delle connivenze.
Più che la simpatia per questo o quel personaggio eletto, desta molta preoccupazione il fatto di non aver saputo cogliere l'appello silente, a volte forte, che proveniva dagli strati disagiati della popolazione, segnatamente dai giovani e dalle classi sociali di media borghesia.
La crisi politico economica ha messo in ridicolo tutto l'apparato patinato che si era formato attorno ai vecchi poteri di partito, è bastato quindi utilizzare al meglio gli strumenti offerti dalla tecnologia mediatica e il gioco è fatto nel giro di poco tempo Mister sconosciuto è arrivato ad ottenere il suo bel 8-9 per cento di consensi.
Un dato che nessuno poteva immaginare prima delle elezioni, perché tutti concentrati esclusivamente sulla crescita peraltro scontata della Lega, la quale ha, di fatto, visto confermato il suo trend di crescita legato principalmente all’adozione di una coerente quanto efficace politica di fronte ad una generalizzata erosione sinistrorsa sfociata ineludibilmente in un’ afasia partitica .
Contrariamente a quanto possa pensare in questo momento il leader dell’UDC , Pier Ferdinando Casini, e ne ha sicuramente motivo, collocherei il suo partito nel peggiore dei gironi dell’inferno: quello gli ignavi.  Prima di ogni partita viene fatta pretattica, vengono analizzate le mosse dell’avversario per poi sferrare attacchi e contromisure necessarie a superarlo. La lealtà sportiva viene soggiogata ancora una volta da un finto idealismo sensibile, soggetto solo al divenire.
La rete di internet questa volta è riuscita a diffondere un messaggio globale che si è trasformato in potenza di fuoco nei confronti dell’alleato storico; prima ferendolo, e poi, rendendolo agonizzante, più di quanto i suoi leader vogliano ammettere.  Qui è il caso di dire: la sconfitta è stata determinata dal fuoco nemico perché risulta di tutta evidenza che gli attivisti del movimento di Grillo provengono quasi tutti da ambienti vicino al Centro sx.
Questi ragazzi, perché bisogna considerarli tali -  avendo un’età media compresa tra i 30 e i 45 anni – si incontrano sul web, discutono insieme, prendono decisioni condivise, ascoltano i problemi della gente e ne viene fuori una sinergia arricchita e propositiva che, in altri ambiti politici, non troverebbe ascolto.
Il quadro preoccupante che emergerebbe oggi e che dovrebbe, tra l’altro,  delinearsi più marcatamente nei prossimi anni potrebbe essere quello del bipolarismo imperfetto, che non riesce a stare in piedi per la compresenza nei due principali schieramenti di politici di forze amiche che detengono aliquote pari al 4 o al max 8 per cento dei consensi.
Storicamente si è sempre assistito a migrazioni esclusivamente interne, nel senso che i passaggi di casacca – tranne rare eccezioni – sono avvenuti all’interno della coalizione di appartenenza, ciò a significare che difficilmente un uomo di dx maturerà l’idea di militare in un partito di sx e viceversa, allora l’unico rimedio per  farsi ascoltare è quello di protestare, astenendosi dal diritto di voto e favorendo così il salto del Grillo.
Francesco
 

 
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