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Dopo i due casi precedenti di don Giuseppe Abbiati http://blog.libero.it/contemax2008/view.php?id=contemax2008&mm=0&gg=080508 e di don Marco Agostini, detto "il cabana", http://blog.libero.it/contemax2008/view.php?id=contemax2008&mm=0&gg=080509 proseguiamo il nostro viaggo soffermandoci su un caso che presenta alcuni caratteri tipici di alcuni casi che hanno coinvolto preti.
In questo caso le violenze, secondo l'accusa, sono avvenute in una comunità che ospitava emigranti. Anche in questo caso il prete è stato spostato di parrocchia in parrocchia e ora ignoriamo dove sia e dove dica messa.
Notiamo spesso nei casi pedofilia ecclesiastica che le giovani vittime appartengono a famiglie disagiate o ne sono del tutto privi. Evidentemente un bambino o ragazzo privo delle attenzioni familiari più facilmente rimane soggiogato e non denuncia l'abuso. Del resto questa era una delle regole ritrovate nel diario di un prete pedofilo del Brasile che descriveva le modalità con cui dovevano avvenire gli abusi:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/11_Novembre/21/preti.shtml
«Mai avere una relazione con bambini ricchi». Scrive il prete: «Mi preparo per la caccia, mi guardo intorno con tranquillità perché ho i ragazzini che voglio senza problemi di carenze, perché sono il giovane più sicuro al mondo». «Piovono ragazzini sicuri affidabili e che sono sensuali e che custodiscono totale segreto, che sentono la mancanza del padre e vivono solo con la mamma, loro sono dappertutto. Basta solo uno sguardo clinico, agire con regole sicure»
Questa la notizia, riportata dal giornale cattolico del dissenso Adista:
http://www.cdbchieri.it/rassegna_stampa_2006/preti_pedofili_in_italia.htm
il 15 ottobre (2004 n.d.r.) viene condannato a 3 anni e mezzo di reclusione don Giorgio Barbacini per aver compiuto atti sessuali nei confronti di un minorenne extracomunitario, con l'aggravante di averne avuto la custodia e la tutela. I fatti risalgono al 2000, quando don Giorgio era responsabile della comunità "Migrantes" di Savona, istituita dalla Curia per tutelare i giovani extracomunitari con problemi di ambientamento. Attualmente don Giorgio è stato trasferito in un'altra diocesi; nei suoi confronti non è mai stata avviata alcuna procedura ecclesiastica.
E questo l'atteggiamento della diocesi di Savona, che non ha nemmeno il coraggio di parlare del crimine per cui è stato condannato il prete, ma la mtte tutta nell pretese attività benefiche del prete, come se le stesse cancellassero i crimini. La diocesi vuol far credere che ci sia una spontanea solidarità al prete che rpoverrebbe nientemenno da un diacono sottoposto al prete...
http://www.diocesisavonanoli.it/article.php?sid=551
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