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Un blog creato da rollero.stefano il 21/09/2007

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si parla d'arte, Artist, collectors, curators, gallery managers and aficionados are all coming together in the name of contemporrary art.

 
 

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rollero.stefano
rollero.stefano il 16/05/12 alle 13:01 via WEB
http://www.wikieventi.it/torino/evento.php?id_evento=3165&evento=MOSTRA_DI_ARTE_CONTEMPORANEA
 
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rollero.stefano il 09/01/12 alle 23:20 via WEB
VEDI: http://rolleroarte.blogspot.com/
 
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rollero.stefano il 11/09/11 alle 18:08 via WEB
Espongono per l'Ass. Artistica "Armònia": Quinto Airola Giorgio Baroni Dario Benedetto Ivan Cambiolo Stefania Carollo Eros D'Addario Giorgio Esposito Francesco La Porta Mario Mondino Alessandro Paliddo Barbara Penna Michele Privileggi Stefano Rollero Vittorio Scelfo
 
pgmma
pgmma il 07/11/10 alle 20:39 via WEB
Mai vista così bene la Cappella Sistina con la possibilità in 3D di ingrandire e ruotare in ogni direzione lo sgusrdo. Basta cliccare sopra l'icona della creazione per accedere alla meraviglia al softw-immagine di estrema facilità e soddisfazione. http://blog.libero.it/interiorlanding/commenti.php?msgid=9479052&id=116965#comments
 
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rollero.stefano il 11/03/10 alle 23:36 via WEB
"INCONTRO CON I POETI DEL TERRITORIO E MUSICA" Nella serata del 5/03/2010 si è svolto, il penultimo appuntamento nella sala delle colonne del CIM contaminata da arte, poesia e musica. Il pubblico si è dimostrato molto attento ed interessato. Serata dedicata alla rassegna poetica con frammenti musicali eseguiti al pianoforte da Silvia Pianista Crovesio, giovane di grande talento. Le note di questa giovane e promettente pianista, nell’esecuzione dei brani, sono state di dimensione profonda di musicalità, eleganza e charme davvero rara. Le poesie sono state di piacevole lettura e i testi poetici sono stati amabilmente letti da Antonio Zappia, Silvia Crovesio e Livio Vaschetto. La serata si è conclusa con il ringraziamento al pubblico da parte di Antonio Zappia, che si è interrogato chiedendo al pubblico presente, su chi fosse, o meglio, “cosa” fosse il poeta. “ “Il poeta” si definisce un uomo che ha in sé la crudele primavera.
 
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rollero.stefano il 29/11/09 alle 18:39 via WEB
nella foto: collage 1987 - 30x20 Il Fascismo voleva un'arte basata sul mestiere e sulla tradizione, che doveva piacere ed essere capita dal popolo, e perciò un'arte figurativa ben fatta tecnicamente, un'arte come artigianato e l'artista come uomo di mestiere.
 
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rollero.stefano il 29/03/09 alle 19:46 via WEB
http://www.lietocolle.info/it/caselle_to_18_4_09_r_seller_e_s_rollero.html
 
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rollero.stefano il 17/05/08 alle 16:25 via WEB
Da; "LA Repubblica" Pag. di Torino. (11 maggio 2008) Brown: "Non snaturate Torino con i grattacieli" Brown, padre delle Twin Towers, boccia le torri: cambiano l´anima delle città. Non sono ecologiche. Vicino ad un edificio enorme presto ne sorgono altri e alla fine si stravolgono i paesaggi. E poi il vostro è un insediamento antico. Non conosco il progetto di Renzo Piano ma posso dire che non esistono costruzioni simili sostenibili. Per questo ora affermo di preferire le case solari E´ l´ultimo testimone vivente del gruppo di progettisti delle Twin Towers a Manhattan. Ma adesso costruisce residenze a basso impatto ambientale, di un piano, massimo due. Ha realizzato alcuni tra i più alti edifici negli Stati Uniti - dalla John Hancock Tower di New York alla Sears Tower di Chicago - e ora mette in guardia i torinesi a proposito della torre di Renzo Piano per Intesa San Paolo: «Attenzione, un grattacielo cambia il cuore e l´anima di una città», Chaim Brown, 66 anni, ingegnere e docente universitario, sempre in viaggio tra Gerusalemme, dove si è trasferito dopo l´11 settembre (appuntato sulla giacca, un distintivo con il volto di Ben Gurion), gli Stati Uniti e il mondo, era ieri alla Fiera del Libro per presentare le sue "case solari". Sono residenze prefabbricate con elevato risparmio energetico, pronte in 10 settimane con costi ridotti, per realizzarle e spedirle in giro per il mondo ha dato vita a una società. L´intento principale è di creare insediamenti nel deserto del Negev, nel sud di Israele, da destinare a coloro che, un giorno o l´altro, faranno ritorno dai Territori. Al momento le richieste sono più di 9mila, poi si vedrà. Prima del Lingotto, c´è stato il tempo per una passeggiata per Torino: «Una città bellissima, non lo sapevo proprio, ci tornerò». La sorpresa davanti alle architetture di Guarini («ma perché non si costruisce più qualcosa di così bello oggi nel mondo)» è il commento di fronte alla sinuosa facciata di Palazzo Carignano), l´incanto nelle piazze San Carlo e Vittorio ancora vuote nel mattino del sabato («si vede che questo è un posto vivibile, a misura d´uomo»), lo stupore sotto la volta della Mole Antonelliana («che fascino, ma come poteva pensare Antonelli di farne un tempio israelitico? E´ troppo grande». Poi, dopo la salita in ascensore sulla cupola, uno sguardo dall´alto e il verdetto finale: «In un paesaggio urbano come questo, un grattacielo rappresenta un danno visibile e permanente». Chaim Brown, inutile chiederle se le pare opportuno a Torino un grattacielo come quello previsto? «Guardi, è una domanda che mi hanno già rivolto in almeno venti città. Dopo un po´ di anni, torno in quelle stesse città e trovo che hanno subito una spaccatura, che sarà per sempre. Se non si è fatto o il grattacielo, qualcuno recrimina, pensa che si sia persa un´occasione. Se lo si è costruito, magari è anche peggio. Poi, dopo la prima torre, ne arrivano altre, ho visto tanti luoghi snaturarsi. Alla sua domanda rispondo di no, non mi pare opportuno un grattacielo in una città storica con questo impianto». Per quali motivi? «Perché un grattacielo porta una trasformazione radicale, qualcuno dice in positivo, ma io non ne sono sicuro. Non puoi bloccare il progresso, eppure io ho dei figli giovani che mi rimproverano di avere costruito troppe torri, pensi, sono più di trenta. Ora dico basta, il futuro va da un´altra parte. Un grattacielo può distruggere un paesaggio urbano». In che senso? «Nel senso che alla fine si vedrà solo più quell´edificio, enorme. Poi ne arriveranno altri, perché un grattacielo da solo non ha senso. Se tornerò qui fra qualche anno ne avrò una conferma. Spero non rovinino la vostra bella città». Non la convince neanche il fatto che il progettista Renzo Piano parli di un edificio sostenibile e a basso impatto ambientale? «Non conosco Piano se non di fama, posso dire però che il basso impatto ambientale è la scusa che viene addotta, per un edificio di quelle dimensioni non può esistere. E´ una materia che conosco bene, forse per questo dico di preferire ora le case solari». Dunque i grattacieli appartengono al suo passato. Ma quando costruiva le Twin Towers, immaginava che potessero crollare? «Assolutamente no. Con il gruppo di lavoro, eravamo in 14 e io ero il più giovane, si erano esaminate tutte le possibili cause di distruzione, l´unica che non avevamo previsto è quella che si è verificata. Lì sta la genialità di Bin Laden, avere capito che per piegare il metallo all´interno delle torri ci voleva una temperatura altissima, che poteva essere solo quella prodotta dalla combustione del carburante degli aerei. A tre giorni dall´attentato ho spiegato questo in televisione, ma non mi hanno creduto. Ci sono voluti 5 anni di tempo e 60 milioni di dollari per arrivare alle mie stesse conclusioni».
 
rollero.stefano
rollero.stefano il 08/05/08 alle 16:17 via WEB
Ciao venere.891, buona giornata, grazie per il commento. Come vedi la storia si ripete.....il mio lavoro è anche una denuncia! Nella realtà socio-politica di oggi ci sono due scuole di pensiero: (in brevissima sintesi) uno legato all'umanesimo e al rapporto uomo-natura, quindi un ripensamento del nostro stile di vita, imboccando la strada dello sviluppo sostenibile. L'altro sostiene che lo sviluppo deve passare inevitabile e ad ogni costo dai beni di consumo capaci di dare profitto immediato: bussiness, mercato, comitati d'affari, speculazione, ecc....Legate ad insediamenti abitativi di cattivo gusto! (A Torino nelle spina 2 hanno costruito palazzoni a colori disarmonici, forme disarmoniche, gradi cubi già brutti ora, figuriamoci tra vent'anni quando saranno intrisi di smog....) Le armonie architettoniche sono "questioni accessorie" sono "cose" che appartengono agli idealisti, poeti e artisti.....Quelli che oggi costruiscono grattacieli e capannoni vuoti in mezzo ai prati, badano al sodo, al realismo degli interessi.... SalutiSSimi, Stefano. "Tra il pietrame c’è qualche filo d’erba che stentatamente riesce a crescere.... "
 
venere.891
venere.891 il 08/05/08 alle 16:04 via WEB
Non ne capisco un granchè di quadri, ma senza dubbio sono un'appassionata di colori e del modo in cui essi vengono associati tra loro. E qui, in CIELI SU TORINO, a dire la verità i bei colori fanno da padroni...
Buona Fortuna Stefano...
 
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