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Un blog creato da avamposticulturali il 13/12/2006

Contro la Chiesa

Chi spara sulla Chiesa?

 
 

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Questo blog nasce da una considerazione: è giusto attaccare la Chiesa come si sta facendo nell’ultimo periodo? Perchè per gli italiani è così importante il giudizio della Chiesa quando poi le Chiese (scusate la cacofonia) la domenica sono deserte? Perchè si considera quello che è un indirizzo morale come un'ingerenza iniqua su sfere del tutto "laiche"?

Post: http://blog.libero.it/controchiesa/2026595.html

 

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Continuano le risposte

Post n°5 pubblicato il 26 Dicembre 2006 da avamposticulturali
 

Mi permetto di rispondere anche agli altri in particolare a MiseEnAbime purtroppo non ho capito bene il tuo messaggio ma comunque spero di non travisare

 

1-     Non nomino il nome di battesimo di Welby non perché sia un’offesa ma al contrario sarei io ad offendere la memoria di un uomo che meriterebbe ben più dei miei freddi ed inumani discorsi.

2-     Per quanto riguarda il problema di come vedo io l’accanimento ti prego di leggere quanto ho scritto sopra.

3-     Credo sia importante citare il catechismo per capire quello di cui sto parlando in definitiva eutanasia e suicidio sono la stessa cosa ed in particolare ti allego i seguenti paragrafi:

2258 “La vita umana è sacra perché, fin dal suo inizio, comporta l'azione creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. Solo Dio è il Signore della vita dal suo inizio alla sua fine: nessuno, in nessuna circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere direttamente un essere umano innocente” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, intr. 5, AAS 80 (1988), 70-102].

2261 La Scrittura precisa la proibizione del quinto comandamento: “Non far morire l'innocente e il giusto” ( Es 23,7 ). L'uccisione volontaria di un innocente è gravemente contraria alla dignità dell'essere umano, alla “regola d'oro” e alla santità del Creatore. La legge che vieta questo omicidio ha una validità universale: obbliga tutti e ciascuno, sempre e dappertutto.

L'eutanasia

 2276 Coloro la cui vita è minorata o indebolita richiedono un rispetto particolare. Le persone ammalate o handicappate devono essere sostenute perché possano condurre un'esistenza per quanto possibile normale.

 2277 Qualunque ne siano i motivi e i mezzi, l'eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte. Essa è moralmente inaccettabile.

Così un'azione oppure un'omissione che, da sé o intenzionalmente, provoca la morte allo scopo di porre fine al dolore, costituisce un'uccisione gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore. L'errore di giudizio nel quale si può essere incorsi in buona fede, non muta la natura di quest'atto omicida, sempre da condannare e da escludere.

 2278 L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'“accanimento terapeutico”. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.

 2279 Anche se la morte è considerata imminente, le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. L'uso di analgesici per alleviare le sofferenze del moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile. Le cure palliative costituiscono una forma privilegiata della carità disinteressata. A questo titolo devono essere incoraggiate.

 

Il suicidio

 2280 Ciascuno è responsabile della propria vita davanti a Dio che gliel'ha donata. E' lui che ne rimane il sovrano Padrone. Noi siamo tenuti a riceverla con riconoscenza e a preservarla per il suo onore e per la salvezza delle nostre anime. Siamo gli amministratori, non i proprietari della vita che Dio ci ha affidato. Non ne disponiamo.

 2281 Il suicidio contraddice la naturale inclinazione dell'essere umano a conservare e a perpetuare la propria vita. Esso è gravemente contrario al giusto amore di sé. Al tempo stesso è un'offesa all'amore del prossimo, perché spezza ingiustamente i legami di solidarietà con la società familiare, nazionale e umana, nei confronti delle quali abbiamo degli obblighi. Il suicidio è contrario all'amore del Dio vivente.

 2282 Se è commesso con l'intenzione che serva da esempio, soprattutto per i giovani, il suicidio si carica anche della gravità dello scandalo. La cooperazione volontaria al suicidio è contraria alla legge morale.

Gravi disturbi psichici, l'angoscia o il timore grave della prova, della sofferenza o della tortura possono attenuare la responsabilità del suicida.

 2283 Non si deve disperare della salvezza eterna delle persone che si sono date la morte. Dio, attraverso le vie che egli solo conosce, può loro preparare l'occasione di un salutare pentimento. La Chiesa prega per le persone che hanno attentato alla loro vita.

 

4-     Non ho assolutamente capito il pezzo in cui parli “(simboleggiata una volta per tutte da una massa di fornicatori, proclivi all'uso di droghe, che si comportavano come a un qualsiasi 'evento' rock accorsi per il giubileo a trattare un papa morente come se fosse una specie di mick jagger, sostituendolo addirittura a cristo come oggetto di venerazione)”

5-     La chiesa dici deve “rilanciare sul piano temporale” fortunatamente il piano temporale non esiste più, citava un illustre sociologo cattolico (non ricordo il nome), riferendosi agli stati teologali, che il fatto di avere democrazie laiche è un valore assoluto anche religioso in quanto amplifica la libertà di ogni individuo all’adesione ad un progetto spirituale, la Chiesa influenza le coscienze che operano in politica ma non la politica e non impone nulla.

6-     Dici che la Chiesa non viene seguita neppure dai cattolici, purtroppo si, la domenica le chiese sono vuote e spesso nessuno capisce quello di cui si parla. E’ un dato di fatto ma un credente che si è preso la briga di leggere qualcosa, sa che il magistero è il medesimo dai tempi in cui Gesù Cristo era in Palestina, la Chiesa lo ha solo adattato ai tempi. Se il vangelo dice che la via è stretta quella è la strada da seguire, ti assicuro non è difficile, se hai ben in mente che il nostro Signore  è puro Amore e chi fa esperienza di fede lo sa.

 

 

Saluti a tutti a presto rileggere di Voi.

 

 

  

 

 

 
 
 
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NOTE VARIE

immagine“Verrà un tempo in cui dovremo fare delle scelte tra quello  che è giusto e quello che è facile”, così (o quasi) in Harry Potter nell’ultimo film.

La nostra società sta cambiando e probabilmente non in maniera giusta, forse in maniera facile. L’interesse collettivo si sta spostando dal bene comune e naturale (termine giurisprudenziale)  all’interesse unico dell’individuo.

 Leggi il post: http://blog.libero.it/controchiesa/2191139.html

Cosa è giusto e cosa è facile? Chi spara sulla Chiesa e perchè?

 

CHIARIAMO I TERMINI

             I dibattiti televisivi non hanno la capacità di chiarire i termini delle discussioni, noi telespettatori rimaniamo lì costretti a vedere individui che litigano con il pretesto di parlare di argomenti alti e sacri.

 I saccenti “telemediatici” e i politici “saltafosse” che, non capendo nulla o meglio non parlando in maniera chiara e semplice,  fanno solo chiasso e confusione.

C'è un divario grande come un oceano tra chi, crede di parlare (o blaterare), e chi li ascolta davanti la scatola magica.

            In questo blog intendo chiarire i termini del dibattito e, in maniera pacata, confrontarmi con chi la pensa in maniera totalmente diversa dalla mia.

 
 
 
 

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