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Un blog creato da avamposticulturali il 13/12/2006

Contro la Chiesa

Chi spara sulla Chiesa?

 
 

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Questo blog nasce da una considerazione: è giusto attaccare la Chiesa come si sta facendo nell’ultimo periodo? Perchè per gli italiani è così importante il giudizio della Chiesa quando poi le Chiese (scusate la cacofonia) la domenica sono deserte? Perchè si considera quello che è un indirizzo morale come un'ingerenza iniqua su sfere del tutto "laiche"?

Post: http://blog.libero.it/controchiesa/2026595.html

 

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Chiesa e pedofilia

Ho un forte magone nello scrivere questo post. Mi sento come accerchiato, perseguitato, da fanatici accecati dall’odio profondo. Mistificatori capaci di manipolare la realtà. Gente che non avendo con chi prendersela, considera la fonte di tutti i mali la Chiesa. Gesù disse: “guardatevi dai falsi profeti che vengono con vesti di pecore mentre in verità sono lupi rapaci”. E’ come se quelle parole riecheggino oggi nell’aria, quasi sommessamente a volerci ricordare che chi inneggia alla libertà, usa metodi delinquenziali e una disinformazione da regime dittatoriale.

 

Questo articolo è in preparazione da diverso tempo, non volevo finirlo e neppure tanto meno pubblicarlo, ma la prima pagina del manifesto di sabato 12 maggio mi ha convinto a finirlo e postarlo. 

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Contiene una vignetta molto pesante che non ha nulla a che vedere con la satira, anche la più spinta, premetto che non voto per Berlusconi e, anzi ritengo la sua posizione come il tentativo di “usare” la religione senza averne la minima affinità.

La vignetta mette in risalto una questione spinosa, il connubio, che certe forze tentano di radicare, tra Chiesa Cattolica e pedofilia. Poi ho rivisto molti blog, in particolare alcuni scelti dal nostro padrone di casa, a questo punto, mi sono arrabbiato (traduzione in linguaggio aulico del noto vocabolo), mi è venuta voglia di urlare, e lo faccio con questo ridicolo mezzo che ho a disposizione.

 

Lo scopo di queste manipolazioni è chiaro. Generare il dubbio, la paura di affidare i propri figli (anche per brevi momenti) alla Chiesa. Fare in modo che noi genitori non mandiamo i nostri figli all’oratorio parrocchiale, al catechismo e evitiamo di farli confessare. Svuotando le chiese dei bambini farà si che, nel futuro, ci siano molti meno cristiani. Non so quali valori, quale educazione alternativa propongano. Tutto all’insegna del nichilismo e del materialismo più sfrenato. In altre occasioni ho detto “speriamo che Totti oltre a fere i gol sappia fare anche i miracoli” e aggiungo che la Defilippi possa perdonare i peccati.

 

Lo scopo è chiaro i mandanti meno. 

 

Le insinuazioni, le bugie stanno tentando di fare passare come certa la teoria, che la maggioranza dei preti e dei religiosi siano pedofili e la Chiesa copre, protegge ed incoraggia questi “bastardi”.

 

I documenti che utilizzerò sono tre, il primo una disposizione della Congregazione per la dottrina della fede; il secondo parte del testo della Via Crucis del 2.005 scritto e recitato dal Card. Ratringer quando ha fatto le veci di Giovanni Paolo II; il terzo uno stralcio di un blog in cui si cita l’incriminazione del Papa in America per intralcio alla giustizia.

 

La circolare della Congregazione della Fede datata 18 maggio 2001, appare in diversi blog, tra i più oltranzisti e pieni di odio, in alcuni  questi si leggono minacce, non velate, tipo quelle apparse sui muri, e molta altra spazzatura maleodorante. Ho provato a commentare per difendere le mie posizioni, ma ho ottenuto solo un programma spia, dei virus e l’ADSL ferma per diversi giorni. Non né cito, né ne riporto alcuno preferisco ignorare. La circolare è il documento segreto (io l’ho trovato subito in rete, e in latino sul sito della santa sede) che incrimina la Chiesa. La circolare citata, è l’atto di accusa più importante di questo processo mediatico e diffamatorio.

  

Riporto di seguito la circolare, integrandola con alcuni commenti, frutto anche di ricerche accurate.

 

Circa i delitti più gravi
riservati alla Congregazione per la dottrina della fede
18 maggio 2001

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Lettera Ad exequendam. Inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e gerarchi interessati, circa i delitti più gravi riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001: AAS 93(2001), 785-788.

La Lettera apostolica in forma di motu proprio di Giovanni Paolo II Sacramentorum sanctitatis tutela del 30.4.2001 (cf. nn. 575-580) rispondeva al preciso scopo di "definire più dettagliatamente sia ‘i delitti più gravi commessi contro la morale e nella celebrazione dei sacramenti’, per i quali la competenza rimane esclusiva della Congregazione per la dottrina della fede, sia anche le norme processuali speciali ‘per dichiarare o infliggere le sanzioni canoniche’". Le Norme sono contenute in questa successiva Lettera. Riguardo alla definizione dei "delitti più gravi", la principale novità riguarda la pedofilia, ovvero "il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età" (prima erano 16). Riguardo invece alle novità procedurali, i vescovi svolgeranno indagini preliminari e segnaleranno i casi alla Congregazione, la quale deciderà se lasciare la causa agli stessi ordinari o avocarla a sé: i procedimenti di questo genere, inoltre, sono soggetti al segreto pontificio.

 

Questa introduzione delinea le finalità specifiche del documento che analizziamo, si nota immediatamente che sono accomunati in un’unica normativa, sia i delitti contro il corpo di Cristo, sia quelli gravi sulla morale, sia la pedofilia. Chi conosce la Chiesa sa che la cosa più grave in assoluto è il sacrilegio eucaristico. Violare un bambino equivale al violare il corpo di Cristo, questa è la novità di questa disposizione. La novità vera, a livello giuridico è che i vari Vescovi vengono privati (a meno di delega) della facoltà di indagare e giudicare sui  reati che vedremo dopo. Le finalità di tale provvedimento sono evidenti, perché da un lato affermano l’imparzialità delle sanzioni (accadeva che le simpatie o i legami di potere tra il vescovo e il sacerdote potevano influenzare il giudizio –vedesi scandali in America), dall’altro affermano che il potere di perdonare taluni delitti è di facoltà esclusiva del Papa.

 

***

Circa i delitti più gravi
riservati alla Congregazione per la dottrina della fede

18 maggio 2001

Per l'applicazione della legge ecclesiastica, che all'art. 52 della Costituzione apostolica sulla curia romana dice: "[La Congregazione per la dottrina della fede] giudica i delitti contro la fede e i delitti più gravi commessi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti, che vengano a essa segnalati e, all'occorrenza, procede a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche a norma del diritto, sia comune che proprio", era necessario prima di tutto definire il modo di procedere circa i delitti contro la fede: questo è stato fatto con le norme che vanno sotto il titolo di Regolamento per l'esame delle dottrine, ratificate e confermate dal sommo pontefice Giovanni Paolo II, con gli articoli 28-29 approvati insieme in forma specifica (2).

 

Si dichiarano le finalità di infliggere le sanzioni a norma del diritto comune e proprio, non mi dilungo su cosa sia il diritto comune in quanto l’argomento è noto a tutti. Mentre per il diritto proprio, ricordo che ogni organizzazione, azienda (negli statuti), può dotarsi di un diritto proprio anche in difformità alle leggi generali (mai in antagonismo). Con questa circolare la Chiesa innova alcuni contenuti del proprio diritto. Queste novità non implicano assolutamente una interfaccia con le norme dei vari stati. Valgono solo per i preti cattolici  e i loro rapporti con le gerarchie ecclesiali. C’è da dire inoltre, che le norme giuridiche ecclesiali hanno una struttura e un ordinamento proprio, mai subordinabile alle norme degli stati.

  

Quasi nel medesimo tempo la Congregazione per la dottrina della fede con una Commissione costituita a tale scopo si applicava a un diligente studio dei canoni sui delitti, sia del Codice di diritto canonico sia del Codice dei canoni delle Chiese orientali, per determinare "i delitti più gravi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti", per perfezionare anche le norme processuali speciali nel procedere "a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche", poiché l'istruzione Crimen sollicitationis finora in vigore, edita dalla Suprema sacra Congregazione del Sant'Offizio il 16 marzo 1962, (3) doveva essere riveduta dopo la promulgazione dei nuovi codici canonici.

 

Qua si fa riferimento ad un documento la “Crimen sollicitationis”, che è stato redatto nel 1962, ho richiesto una copia di questo documento in italiano quando sarà disponibile lo pubblicherò. Però una considerazione bisogna farla secondo un documentario della BBC, si dice che contenga l’atto di accusa per la Chiesa, in realtà è una disposizione circa alcuni abusi del sacramento della confessione, per altro ribaditi di seguito. Nella citata disposizione non si parla assolutamente della pedofilia. Il documento che gira sul web ha parecchie imprecisioni che fanno supporre che sia falso. In particolare in parecchi punti si rimanda a documenti successivi al 1962 e parecchi riferimenti al codice canonico sono errati. Stando al documento apparso sul web (in inglese). La circolare firmata da Giovanni XXIII dispone circa alcuni reati cosiddetti di sollecitazione criminale, ossia quando un prete in fase di confessione o colloquio, sollecita il racconto dei particolari dei peccati sessuali al fine di auto-eccitarsi (scusate il linguaggio molto franco). In questi casi lega l’accusa dei reati, le indagini e le sanzioni al segreto. Posso notare subito che tali reati nel 1962 non avevano alcuna attinenza con le leggi dei singoli stati (i reati di molestia sono cose molto recenti), si trattava esclusivamente di situazioni interne alla Chiesa. Di accuse che non potevano essere provate se non con la denuncia del malcapitato penitente, e se venivano rilevate diverse denuncie allora l’accusa diventava verosimile. Quindi il segreto garantiva l’onorabilità del sacerdote che poteva essere accusato ingiustamente e l’onorabilità del denunciante, che dovendo denunciare l’accaduto si ritrovava il peccato messo sulla pubblica piazza. 

Wilpedia fa riferimento all’articolo 72, che estenderebbe ai reati più gravi (tra i quali dicono loro  la pedofilia), le disposizioni inerenti la sollecitazione al crimine, ma leggendo, il testo disponibile, si evince che la denuncia (sottoposta al segreto) di questi atti gravi, deve seguire il diritto positivo della Chiesa a meno che sia inserito nella fattispecie di sollecitazione del crimine. Riporto il pezzo in inglese: “having accepted the obligation of the denunciation from the positive law of the Church, unless perhaps it been joined with the crime of sollecitation in sacramental confession”. Poi in calce si cita l’art. 2359 del Codice di diritto Canonico che non esiste. Per essere chiari, se il prete dopo avere sollecitato col pensiero il penitente, si congiunge a lui o ne abusa allora il grave crimine rientra nella fattispecie di crimine di sollecitazione e si applicano le norme contenute nella nota. In ogni caso il Crimine di sollecitazione, come vedremo in seguito, si riferisce al sacramento della confessione. La prova evidente è data dal fatto che in America prima del documento del 2001, nei casi di abusi sessuali, i Vescovi facevano da se mentre il documento del 1962 trasferiva il giudizio al Sant’uffizio.

 

   

Dopo un attento esame dei pareri e svolte le opportune consultazioni, il lavoro della Commissione è finalmente giunto al termine; i padri della Congregazione per la dottrina della fede l'hanno esaminato più a fondo, sottoponendo al sommo pontefice le conclusioni circa la determinazione dei delitti più gravi e circa il modo di procedere nel dichiarare o nell'infliggere le sanzioni, ferma restando in ciò la competenza esclusiva della medesima Congregazione come Tribunale apostolico. Tutte queste cose sono state dal sommo pontefice approvate, confermate e promulgate con la lettera apostolica data in forma di motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela.

La citata lettera apostolica parla del Sacramento Santo ossia dell’eucaristia.

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NOTE VARIE

immagine“Verrà un tempo in cui dovremo fare delle scelte tra quello  che è giusto e quello che è facile”, così (o quasi) in Harry Potter nell’ultimo film.

La nostra società sta cambiando e probabilmente non in maniera giusta, forse in maniera facile. L’interesse collettivo si sta spostando dal bene comune e naturale (termine giurisprudenziale)  all’interesse unico dell’individuo.

 Leggi il post: http://blog.libero.it/controchiesa/2191139.html

Cosa è giusto e cosa è facile? Chi spara sulla Chiesa e perchè?

 

CHIARIAMO I TERMINI

             I dibattiti televisivi non hanno la capacità di chiarire i termini delle discussioni, noi telespettatori rimaniamo lì costretti a vedere individui che litigano con il pretesto di parlare di argomenti alti e sacri.

 I saccenti “telemediatici” e i politici “saltafosse” che, non capendo nulla o meglio non parlando in maniera chiara e semplice,  fanno solo chiasso e confusione.

C'è un divario grande come un oceano tra chi, crede di parlare (o blaterare), e chi li ascolta davanti la scatola magica.

            In questo blog intendo chiarire i termini del dibattito e, in maniera pacata, confrontarmi con chi la pensa in maniera totalmente diversa dalla mia.

 
 
 
 

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