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Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

 

 
« RIFORMABuona scuola »

LEGGE

Post n°3781 pubblicato il 13 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: LEGGE

Da "ScuolaOggi"


Una legge che apre una stagione molto difficile


E. Colonna e L. Zou


La Buona scuola è diventata legge. Dopo mesi di consultazioni online, assemblee, dibattiti, proteste, scioperi, flash mob, annunci vari, presidi davanti alle sedi parlamentari e manifestazioni che hanno coinvolto tutte le scuole italiane, è finito il primo round della lunga partita che il governo Renzi ha aperto con il mondo della scuola. Questa legge apre una stagione molto difficile: come è stato già scritto si è trattato di un’occasione p

 Non si può negare, c’è stata una sia pur parziale inversione di tendenza nella politica di tagli che ha colpito la scuola negli ultimi dieci anni, soprattutto per affrontare la difficile questione dell’assunzione dei precari. Tuttavia l’azione complessiva del governo non è stata orientata a sostenere la scuola e chi nella scuola lavora, ma principalmente a rafforzare le funzioni di comando del sistema. Inoltre, si è fatto di tutto per mettere l’opinione pubblica contro la scuola, spesso anche grazie al silenzio e a una grande superficialità da parte dei mezzi di informazione.

 E ora?

È stato chiesto al Presidente della Repubblica di non firmare la legge, ma nessuno si illude che questo possa veramente accadere.

Certo la sua approvazione costituisce una battuta d’arresto che non bisogna sottovalutare. Ma la scuola è in piedi, ed è fortemente unita nel giudizio negativo sull’azione del governo e della maggioranza parlamentare che l’ha sostenuto. Gli scioperi e tutte le manifestazioni di protesta hanno coinvolto la quasi totalità degli operatori, che non si sono fatti ingannare dalle dichiarazioni demagogiche del presidente del Consiglio. A settembre si riapre la partita, con le deleghe e i decreti attuativi, su questioni di grande importanza.

 Inoltre, con una recente sentenza la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità del blocco della contrattazione pubblica. Se ne è parlato poco in questi giorni, ma questo significa rimettere al centro la contrattazione collettiva e restituire un ruolo di grande responsabilità ai sindacati. Tornare a occuparsi del contratto infatti può costituire  una occasione importante non solo per affrontare il tema dei livelli retributivi, ma per intervenire sull’organizzazione del lavoro e per utilizzare al meglio la conquista più importante che questa esperienza ha portato alla scuola: la ritrovata unità, sindacale e non solo.

 Infine, una gran parte del movimento chiede a gran voce di raccogliere le firme per un referendum abrogativo, perché nessuna riforma della scuola può essere imposta da un governo a colpi di fiducia e per giunta con gli insegnanti che assediano il Parlamento. È giusto aprire una discussione seria a questo riguardo. L’importante è che si riesca a parlare a tutto il Paese, chiamandolo a difendere la sua scuola, contro chi farà di tutto, usando tutti gli strumenti possibili, per scavare un fossato fra la scuola e l’opinione pubblica.

 

E comunque la scuola ha vinto, perché ha avuto il merito di avere condotto su un fronte molto ampio una battaglia culturale e politica sulla natura, i fini e il livello della scuola pubblica. Non si vince solo ottenendo risultati, anche se il testo finale in alcuni punti (vedi per esempio la cancellazione del blocco totale degli scatti di anzianità e l’accantonamento dell’utilizzo del 5 per mille) è piuttosto diverso da quello di partenza. Si vince anche imponendo con forza i propri argomenti all’attenzione generale, e la scuola ci è riuscita alla grande. Tanto è vero che il governo è dovuto ricorrere alla fiducia, mostrando così tutta la sua vulnerabilità

Documento ufficiale scaturito dall'assemblea di Roma

"L’incontro nazionale tenutosi a Roma il 12 luglio, presenti rappresentanti dei comitati Lip e non solo di molte città italiane, nonché di FLC, Gilda, Unicobas, MCE, Cidi, UDS, Rete della Conoscenza, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, numerosi parlamentari (Alessia Petraglia, Arturo Scotto, Loredana De Petris, Maria Mussini, Fabrizio Bocchino, Stefano Fassina) nonché Vito Meloni, Christian Raimo, Giulia Rodano (rispettivamente di Rifondazione Comunista, Possibile e L’Altra Europa), ritiene la legge appena approvata in via definitiva totalmente inaccettabile perché intende capovolgere l’impostazione costituzionale della scuola di tutti e per tutti, garanzia di uguaglianza e solidarietà, fondata sul principio della libertà di insegnamento.
I partecipanti sono stati più di 90 e sono intervenuti i seguenti comitati locali Lip: Palermo, Bologna, Roma, Ferrara, Viterbo, Lametia Terme, Padova, Milano, Pesaro, Firenze, Teramo, Avellino, Napoli.
Hanno inoltre partecipato: Autoconvocati Roma, Autoconvocati Campania, No Invalsi, Mida Precari, Coordinamento Corato, Illumin'Italia, Comitato Proscuola pubblica Bari, Comitato Sciopero della Fame al Quirinale, Manifesto dei 500, gruppo LS Amaldi Bitetto (Ba), Gessetti Rotti, Coordinamento scuole Viterbo.
L'assemblea ritiene necessario che la lotta contro l’applicazione della legge riprenda con forza dall’inizio del prossimo anno scolastico. A tal fine è opportuno che si affianchino alle iniziative di lotta decise dalle OO.SS. nella loro autonomia altre che sappiano coinvolgere genitori, studenti e tutta la cittadinanza.
L'intervento sulla scuola è solo l'ultimo atto di decenni di attacchi ai diritti e all'intero mondo del lavoro, destinati a diventare sempre più feroci.
La mobilitazione - alcune proposte
• guardare con favore all’assemblea nazionale delle RSU dell’11 settembre a Roma alla quale si auspica che segua una manifestazione;
• riprendere la pratica dell’Assemblea sindacale provinciale il primo giorno di scuola: 2 ore di assemblea e alle 13 manifestazione provinciale;
• sollecitare le RSU e le organizzazioni sindacali ad indire il blocco delle attività aggiuntive del personale docente e ATA;
• il 23 settembre, equinozio d'autunno, notte bianca per la Scuola Pubblica in tutte le città d'Italia, nella quale le singole scuole organizzino occupazioni, dibattiti, ecc… per tenere alta l'attenzione anche e soprattutto FUORI dalle scuole, coinvolgendo studenti, genitori, cittadini;
• spingere per una manifestazione nazionale o più manifestazioni locali in ottobre, possibilmente con uno sciopero generale della scuola;
• disubbidienza civile dentro le scuole, ovvero ubbidienza alla Costituzione:
1. aprire una discussione nelle scuole sulla possibilità di rifiutarsi nei Collegi e nei Consigli d’Istituto di eleggere il Comitato di valutazione per la definizione dei criteri del merito; e condividere tale discussione con genitori e studenti;
2. aprire una discussione nelle scuole sulla possibilità di produrre un documento di rifiuto preventivo del Bonus - premio di merito.
La prospettiva da perseguire è quella di provare in tutti i modi a mettere sabbia negli ingranaggi dell’applicazione della legge, tenendo alta la discussione e la consapevolezza. Tutte queste iniziative saranno difficili, ma non impossibili, da gestire; la vera sfida sarà quella di farle continuare, fino ad arrivare all'abrogazione della legge.
Pur essendo consapevole delle criticità legate al referendum, l'assemblea ritiene quella dell’abrogazione referendaria una delle strade da praticare.
L’assemblea decide, pertanto, di convocare un secondo incontro nazionale domenica 6 settembre a Bologna per valutare concretamente se indire un referendum abrogativo, i suoi contenuti, i tempi e i modi per procedere. Tale possibilità deve però nascere a partire dal mondo della scuola, con l’intenzione di allargarsi a tutta la società, nella presunzione/necessità di farne una battaglia generale, culturale e di civiltà in grado di parlare trasversalmente a tutte e tutti, genitori, insegnanti, studenti e studentesse, cittadine e cittadini, capace di collegarsi alle altre iniziative referendarie sui temi di interesse sociale e democratico.
Un referendum da preparare nel migliore dei modi e con i tempi necessari, costruendo alleanze, cercando adesioni nel mondo della cultura, fra le forze sociali, politiche e sindacali, per far sì che massime siano le probabilità di riuscita, anche in considerazione delle conseguenze distruttive che una sconfitta sulla raccolta delle firme o un esito negativo del voto referendario, nonché la possibile non ammissibilità dei quesiti proposti, riverserebbero sulla scuola pubblica.
L’assemblea si esprime, quindi, negativamente sull’ipotesi di organizzare il referendum entro il 30 settembre, a scuole chiuse, con quesiti incompleti, con una tempistica ingestibile e con risultati incerti, se non ancora peggio dannosi, per il proseguimento della lotta comune.
L'assemblea istituisce quale sua articolazione permanente la “Commissione comunicazione e informazione” al fine di valutare le forme più efficaci per una corretta controinformazione.
L'assemblea, infine, fa proprio il documento sull'incostituzionalità della legge redatto dal giudice Imposimato e sottoscritto da autorevoli costituzionalisti.
I comitati a sostegno della Lip Scuola si danno appuntamento il 5 settembre a Bologna per riprendere tutti insieme il percorso, che transiterà attraverso una attualizzazione del testo del 2006 e una possibile nuova raccolta di firme per riproporlo quale legge di iniziativa popolare".

 

 
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Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


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