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questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

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sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi di Marzo 2017

 

Tutor

Post n°4501 pubblicato il 29 Marzo 2017 da fabiana.giallosole
 
Tag: Tutor

Da "OrizzonteScuola"


Alternanza scuola-lavoro, in arrivo mille tutor specializzati per il raccordo con le imprese


di redazione

Per combattere la disoccupazione giovanile sta per nascere una nuova figura professionale, il tutor dei rapporti tra scuole e imprese. Ne parla il Corriere della Sera.

Per aiutare le scuole a dialogare con il mondo delle imprese. per superare le differenze enormi di approccio, di impostazione e di riferimenti culturali, la nuova agenzia nazionale del lavoro, l'Anpal, ha pensato di lanciare la figura del tutor.

Le scuole italiane, tra medie superiori e università sono 5.400, e il presidente dell'Anpal crede di poter mettere al lavoro circa 1.000 tutor, uno per ogni cinque istituti.

La riforma aveva affidato questo compito di raccordo agli insegnanti ma occorre una figura professionale, formata apposta per riuscire a parlare con le imprese e monitorare così in maniera costante i fabbisogni di personale e l'eventuale formazione necessaria.

Il secondo compito del tutor è quello di orientare gli studenti durante l'ultimo anno di frequenza scolastica esaminando i loro talenti e le competenze maturate per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro in maniera personalizzata.

Infine c'è un terzo compito per il tutor che sarà chiamato a prendersi carico di tutte le procedure burocratiche che intercorrono tra scuola e impresa, quasi sempre sotto forma di convenzioni.

L'istituzione della figura del tutor può rappresentare anche uno sbocco lavorativo per i laureati di diverse discipline, comprese quelle a sfondo umanistico.

L'Anpal si propone però di formare ulteriormente i tutor, tenendo in conto sperimentazioni già in corso come quella che vede in campo 300 intermediari che si prendono cura di 600 scuole.

A regime i mille tutor previsti si potranno occupare un giorno alla settimana di ciascuna delle cinque scuole che saranno affidate loro.

Il reclutamento avverrà in maniera graduale, le spese saranno coperte interamente dai fondi europei esistenti e si tratterà di contratti a tempo determinato.

 

 
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Docenti idonei ad altri compiti

Post n°4500 pubblicato il 29 Marzo 2017 da fabiana.giallosole
 

DOCENTI IDONEI AD ALTRI COMPITI.


Resoconto più dettagliato (realizzato dai colleghi romani) relativo all'incontro tra una delegazione di colleghi Docenti idonei ad altri compiti, il Ministro Fedeli, il vice capo di gabinetto Pennisi.

L'incontro di martedi 21 marzo con il ministro Fedeli e il vicecapo di gabinetto Pennisi e una delegazione di idonei ad altri compiti aderenti al Cesp si è svolto in un clima disteso per circa 45 minuti.
Mazzacane, Alberti, Casacca e Agostini, oltre a consegnare tutto il materiale ultimo con l'emendamento preparato da inoltrare in Parlamento, hanno esposto con dovizia di particolari l'iter giuridico dal 2002 ad oggi riguardante gli insegnanti inidonei messo in campo dai diversi governi e lo stato attuale delle cose, con la scadenza del 31 agosto 2016 abbondantemente superata e lo spauracchio della mobilità intercompartimentale ancora presente.
Il ministro, ma soprattutto il vice capo di gabinetto, ha mostrato di conoscere la materia e soprattutto i numeri che riguardano la categoria, numeri assai diminuiti rispetto a quelli censiti nel 2011: 1300/1500 rispetto ai 3000/3500 di partenza. Nel conto risultavano anche gli insegnanti che volontariamente hanno optato per il passaggio nei ruoli ata. In sostanza gli insegnanti inidonei ancora in attività nei posti loro assegnati con regolare contratto col Dirigente Scolastico sono tra i 600 e gli 800.
La delegazione ha illustrato al ministro il lungo percorso di lotta effettuato dagli insegnanti inidonei, inseriti nelle norme di revisione degli organici dalla legge Tremonti-Brunetta prima e poi dalla spending-review del governo Monti, per contrastare la dubbia efficacia di tali provvedimenti e soprattutto tutti gli incontri politici e con politici, tutte le conferenze organizzate e partecipate, tutti i sit-in e le manifestazioni, anche molto forti, come il presidio stabile davanti a palazzo Madama, sede del Senato durato 13 giorni, portati a compimento grazie al sostegno del Cesp e di uno dei pochi sindacati interessati alla categoria come i Cobas scuola.
La sola ed unica risposta, ma decisamente interessante, è che nessuna amministrazione dello Stato e Locale, tanto meno il Miur, ha interesse a dare seguito alle istanze della legge 128/13 che stabiliva la mobilità degli inidonei al termine di agosto 2016 per ovvi motivi di impossibilità e di interesse.
Quindi, a detta del ministro e del suo informatissimo vice capo di gabinetto, per il momento e per molto altro tempo ancora nessuno degli inidonei in servizio ad oggi potrà essere rimosso dal suo posto di lavoro.
Inoltre, se si dovessero manifestare delle forme di ostracismo o vessazione da parte di lavoratori interni all'amministrazione della scuola di riferimento nei confronti degli insegnanti inidonei, il ministro dovrà essere tempestivamente informato per i provvedimenti del caso.
In conclusione, nessun atto formale può essere formulato dal ministro e dal suo dicastero, e la sua posizione è decisamente neutra e non ostile nei confronti della categoria degli inidonei.
Gli atti importanti sono a carico della politica e quindi i prossimi passi saranno nella direzione di riproporre alla commissione competente l'emendamento preparato insieme al Cesp che vede sostanzialmente equiparati gli insegnanti inidonei a quelli potenziatori immessi in ruolo, con la differenza, a vantaggio degli insegnanti inidonei, che essi il ruolo già lo posseggono.

In sostanza la posizione della categoria rimane solida ma deve essere consolidata con atti politici del governo che legiferino con puntualità sulla materia in via definitiva. Questo è il prossimo impegno che vedrà gli inidonei ancora attivi, nonostante la stanchezza, l'invecchiamento, l'aggravarsi delle patologie, per scrivere la parola fine a questa lunga lotta per la difesa del legittimo posto di lavoro.
I colleghi aggiungono che si è parlato anche dell’ orario di lavoro, moltiplicato rispetto alle nostre reali capacità, e spesso insostenibile. Ma anche questa, è stato detto, è materia "politica".

 
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Nuove assunzioni

Post n°4499 pubblicato il 28 Marzo 2017 da fabiana.giallosole
 

Da "Corriere della sera"


Scuola, 25 mila nuove assunzioni Braccio di ferro Fedeli-Padoan


La ministra dell'lstruzione: ritardo inaccettabile dal Mef. Le perplessità della Ragioneria sulle nuove spese. Il ruolo di GentiloniLa ministra dell'lstruzione: ritardo inaccettabile dal Mef. Le perplessità della Ragioneria sulle nuove spese. Il ruolo di Gentiloni

Gianna Fregonara

Sono tre le lettere che la ministra Valeria Fedeli ha scritto al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e al premier Paolo Gentiloni, la prima a dicembre le altre due a fine febbraio: voleva essere sicura che i fondi stanziati nella legge di Stabilità dello scorso anno per l'allargamento dell'organico di diritto della scuola, cioè per l'aumento del numero di cattedre, fossero utilizzabili e poter così fare i conti per il prossimo anno scolastico e cominciare con assunzioni e designazioni degli insegnanti.

«Ritardo inaccettabile»

Ma un ok formale e impegnativo non è arrivato e ora Fedeli considera il tempo scaduto: «Caro Pier Carlo, questo ritardo è inaccettabile per tutti», ha scritto nell'ultima lettera indirizzata a via XX Settembre. In gioco ci sono 140 milioni per quest'anno, 400 per il 2018 e 25 mila posti in aggiunta ai 55 mila creati dalla riforma

Le cattedre vuote

«Ormai non riusciremo a partire in tempo per settembre e la colpa non è certo nostra», ripetono al Miur. Fedeli è preoccupata che l'inizio del prossimo anno scolastico, prima vera prova del fuoco del suo mandato, si trasformi in un Vietnam. Questi 25 mila posti in più - che passano dall'organico di fatto a quello di diritto - permetterebbero di rendere meno indigesta la mobilità a professori e sindacati, consentirebbero di partire per tempo con le assunzioni evitando di cominciare l'anno con cattedre vuote anche se i diverse regioni, soprattutto al Nord, mancano comunque i prof di ruolo a cui assegnarle: all'ultimo concorso c'è stato un boom di «bocciature» e dunque gli studenti avranno ancora dei supplenti anche per l'anno prossimo, ma almeno senza aspettare mesi.

Le preplessità

La risposta di Padoan in realtà è quasi pronta e arriverà al Miur nelle prossime ore: «Nessun ritardo replicano. La Ragioneria dello Stato ha finito «gli approfondimenti» che aveva annunciato al Miur. Le serie storiche dimostrano che le stabilizzazioni non portano di solito a risparmi: subito dopo servono nuovi supplenti e nuovi fondi. Facile immaginare la preoccupazione di nuove spese al Mef e le «perplessità» sulle assunzioni. Ed è altrettanto facile capire perché Fedeli vuole portare il caso scuola a Gentiloni che dovrebbe incontrare in settimana per discutere dei testi definitivi decreti previsti dalla delega della riforma che dovranno essere approvati prima di Pasqua.

I timori di perdere i 400 milioni

Ma il cruccio della ministra restano i 25 mila nuovi posti: per ragioni politiche, che in questi giorni di congresso del Pd fanno fibrillare il governo in uno scontro tra ministri politici e tecnici, gli uni più attenti al consenso gi altri ai conti, ma anche ragioni organizzative e pratiche: la Ragioneria dello Stato si starebbe orientando per dare l'ok a 8-10 mila nuove assunzioni. Il timore è che i 400 milioni finiscano tra le poste dei tagli ai ministeri, finora solo genericamente annunciati per evitare la procedura d'infrazione: il ministero dell'Istruzione ha avuto oltre tre miliardi aggiuntivi di spesa grazie alla mega stabilizzazione dei precari degli scorsi anni. In più questi nuovi posti «sono molto attesi nel mondo della scuola» e dai sindacati con i quali la nuova ministra ha ricucito i rapporti dopo il periodo burrascoso seguito all'approvazione della riforma.

 

 
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Chiamata diretta

Post n°4498 pubblicato il 28 Marzo 2017 da fabiana.giallosole
 

Da "ItaliaOggi"


E la chiamata diretta resta bloccata sul parere del collegio dei docenti

I sindacati vorrebbero vincolare le scelte del preside


Marco Nobilio

Il nodo da scogliere è il parere del collegio dei docenti. Non si è ancora giunti ad un accordo tra amministrazione e sindacati sulla questione del ruolo da dare al collegio dei docenti, nell'ambito del provvedimento per individuare i docenti ai quali i dirigenti destineranno le proposte di incarico triennale previste dalla legge 107/2015.

La riforma, peraltro, non prevede l'acquisizione di un parere da parte di qualsivoglia organo collegiale. Ma l'autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha lanciato l'allarme già da tempo sul rischio che l'accentramento del potere nelle mani del solo dirigente scolastico possa ingenerare corruzione. In particolare, secondo l'autorità guidata da Raffaele Cantone, la chiamata diretta potrebbe ingenerare favoritismi e discriminazioni. Pertanto, sempre secondo l'Anac, è opportuno che il procedimento di assegnazione degli incarichi comprenda un parere degli organi collegiali della scuola. L'amministrazione, dunque, ha recepito l'avviso dell'autorità ed ha proposto al tavolo negoziale di scrivere un contratto che preveda l'acquisizione di un parere del collegio dei docenti alla stregua di atto endoprocedimentale. Ma la discussione si è inceppata proprio su questo.

L'amministrazione vorrebbe che il parere fosse non vincolante: un atto pro-forma del quale il dirigente potrebbe non tenere conto. Altri, invece, lo vorrebbero vincolante, così da indirizzare le scelte del dirigente all'interno di un quadro di regole, se non proprio tassative, almeno limitanti l'esercizio della assoluta discrezionalità. Assoluta perché, se non vincolata da atti normativi, quale potrebbe essere un parere vincolante, il dirigente avrebbe il potere di esercitare quella che gli addetti ai lavori chiamano «discrezionalità tecnica» una particolare tipologia di discrezionalità che può essere sindacata solo nel caso in cui le scelte risultassero palesemente irrazionali.

Resta il fatto, però, che allentando i vincoli dei dirigenti scolastici aumenterebbe anche il rischio, per i medesimi, di incorrere nella responsabilità penale. Che in materia di mobilità (la chiamata diretta rientra in tale materia) prima dell'avvento della legge 107/2015 non correvano alcun rischio.

 

 
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Alternanza scuola-lavoro

Post n°4497 pubblicato il 28 Marzo 2017 da fabiana.giallosole
 

Da "La Tecnica della Scuola"


Alternanza scuola-lavoro: chiariti molti dubbi di scuole, famiglie e stakeholder


Lara La Gatta


Con la nota prot. 2355 del 28 marzo 2017 il Miur ha fornito importanti chiarimenti in merito alle attività di alternanza scuola lavoro.

In particolare, il Miur ha risposto a quesiti riguardanti i seguenti aspetti: 

1 - Alternanza scuola lavoro negli enti di tipo associativo, che svolgono attività culturale o sportiva

2 - Ricorso ad agenzie esterne quali figure mediatrici tra scuola e impresa, o che offrono "pacchetti" per la realizzazione di attività di alternanza scuola lavoro

3 - Alternanza scuola lavoro per studenti-atleti di alto livello agonistico

4 - Compensi a esperti aziendali per opera legata alle attività di alternanza scuola lavoro

5 - Alternanza scuola lavoro per studenti che ripetono la classe

6 - Possibilità di corrispondere compensi al DSGA e al Dirigente scolastico per attività di alternanza scuola lavoro

7 - Alternanza scuola lavoro per gli studenti che frequentano esperienze di studio o formazione all'estero

8 - Spese ammissibili per la scuola, conseguenti alle attività di alternanza scuola lavoro

9 - Studenti minorenni frequentanti attività di alternanza scuola lavoro

10 - Obbligo dei Dispositivi di Protezione Individuale per gli studenti in alternanza

11 - Buoni pasto riconosciuti agli studenti in alternanza

12 - Impiego di "badge" o "cartellini presenza" per gli studenti in alternanza

13 - La privacy nella attività di alternanza scuola lavoro

14 - Le coperture assicurative degli studenti in alternanza scuola lavoro

15 - Gli atti negoziali obbligatori nelle attività di alternanza scuola lavoro

16 - L'alternanza scuola lavoro durante il periodo delle vacanze estive

17 - Aspetti disciplinari nelle attività di alternanza scuola lavoro

18 - Esami di idoneità e candidati esterni ai futuri esami di Stato dell'a.s. 2017/2018.

I chiarimenti forniti dal Miur danno così risposta ai numerosi dubbi avanzati dalle istitutizioni scolastiche, le famiglie e gli stakeholders della scuola. 

 Riportiamo di seguito alcuni principi di riferimento utili per individuare le soluzioni relative ai casi concreti:

a) i percorsi di alternanza scuola lavoro, entrati a far parte del curriculum scolastico del secondo biennio e dell'ultimo anno dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado per effetto della legge 107/2015, godono di specifiche risorse assegnate alle istituzioni scolastiche e non devono comportare, di norma, costi per le famiglie degli studenti coinvolti;

b) la progettazione e la programmazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro sono di competenza degli organi collegiali, che adottano le decisioni nel merito tenendo conto anche degli interessi degli studenti e delle esigenze delle famiglie, alle quali poi il Dirigente scolastico dà attuazione;

c) l'Istituzione scolastica individua, tra le risorse destinate ai percorsi di alternanza scuola lavoro previste dal comma 39 dell'articolo 1 della legge 107/2015, la quota destinata a retribuire il personale docente e A.T.A. che effettua prestazioni aggiuntive rispetto all'orario d'obbligo conseguenti all'attivazione dei percorsi di alternanza, da erogare secondo i criteri definiti nella contrattazione di istituto, e la parte destinata a coprire le spese di gestione utili alla realizzazione dei suddetti percorsi;

d) per il personale docente sono altresì retribuibili con il Fondo d'istituto le forme di flessibilità organizzativa e didattica connesse all'attuazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro, in base all'articolo 88, comma 2, lettera a) del CCNL del 29 novembre 2007;

e) rientrano nelle attività di alternanza scuola lavoro di cui al comma 33 dell'articolo 1 della legge 107/2015 i percorsi definiti e programmati all'interno del PTOF che prevedono la stipula di una convenzione con il soggetto ospitante, l'individuazione di un tutor interno e di tutor formativo esterno, nonché la scelta di esperienze coerenti con i risultati di apprendimento previsti dal profilo educativo dell'indirizzo di studi frequentato dallo studente;

f) gli allievi che frequentano percorsi di alternanza scuola lavoro mantengono lo status di studenti. L'alternanza è una opportunità formativa e gli studenti non devono sostituire posizioni professionali; essi sono costantemente guidati nelle varie esperienze, sia nell'ambito dell'istituzione scolastica che presso il soggetto ospitante, da una o più figure preposte alla realizzazione del percorso formativo (tutor interno, tutor formativo esterno, docente interno, esperto esterno).

 

 

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

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