Citazioni nei Blog Amici: 12
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca gli argomenti

a

Cerca gli argomenti scorrendo la tendina "tutti i tags" 

 

 

Scrivici:

copdus@gmail.com

 

 

a

 

 

 

 

Buona notte

d

 

Canzone della sera:

▶ Mango - La rondine (videoclip) - YouTube

Il sogno, la poesia,

l'ottimismo aiutano la realtà

più di ogni altro mezzo a

disposizione.

S. Agostino

 

 

 

Aforismi e frasi celebri


as


le lacrime ti impedirebbero di vedere le stelle

(R. Tagore)
 

L'angolo della scrittura

libro

 

 

 

 

 

Giuseppe Nieddu

(Fumetto: Vegis Auree)

Ant02

Il sito di Giuseppe Nieddu

Paolo Lubinu

(Libro: Jesu Cristu Etzu)

Visualizzazione di flyerJCEmini2.jpg

JESÙ CRISTU 'ETZU - ROMANZO D'ESORDIO DI PAOLO LUBINU - crowdfunding

 

Sunny_Poems

a

 

E’ un inseguirsi tra le righe

questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 25/06/2015

 

DIRETTA TV SENATO

Post n°3707 pubblicato il 25 Giugno 2015 da fabiana.giallosole
 

DIRETTA TV SENATO

 

Qui potrete seguire la diretta tv con il Senato

senato WebTV

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

SCUOLA

Post n°3706 pubblicato il 25 Giugno 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Scuola

Da “Internazionale”


 La pessima fine di una cattiva riforma della

scuola



Girolamo De Michele, insegnante e scrittore

 

Partiamo dai contenuti della legge, così come sono articolati nel maxiemendamento presentato alla proposta di riforma della scuola. Leggete questo elenco di deleghe, che corrisponde al comma 178 del disegno di legge:

  • Riordino delle disposizioni normative in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione.

  • Riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso ai ruoli di docente nella scuola secondaria, in modo da renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione.

  • Promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e ridefinizione del ruolo del personale di sostegno.

  • Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale.

  • Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni, al fine di garantire a tutti i bambini e le bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, nonché al fine di garantire la conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori.

  • Garanzia dell’effettività del diritto allo studio su tutto il territorio nazionale, nel rispetto delle competenze delle regioni in materia, attraverso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni.

  • Promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici.

  • Revisione, riordino e adeguamento della normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all’estero.

  • Adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti, nonché degli esami di stato, anche in raccordo con la normativa vigente in materia di certificazione delle competenze.

Su tutte queste materie il governo chiede una delega in bianco per poter riformare, nei fatti, l’intera scuola senza rispondere a nessuno.

La famosa volontà di confronto, il parlamento che “si è messo in ascolto” (come ha detto Marco Rossi Doria, riciclando un’espressione di Manuela Ghizzoni), finisce davanti a questo muro: quale volontà di discussione c’è se i criteri di riforma sono tenuti nascosti nei cassetti in attesa della delega?

Dal punto di vista della forma – che in diritto è sostanza – stiamo parlando di una legge di spesa che viene portata in parlamento senza il parere della commissione, e di una richiesta di fiducia su nove deleghe. Il minimo che si possa dire, è che sarà l’occasione buona per vedere se c’è un presidente della repubblica garante della costituzione.

Tolte le deleghe, cosa resta? Ben poco: quel che c’è sembra un sacco di bella roba, e invece, come in certi mercatini in cui vai per fare l’affare e prendi una sòla, è solo fuffa. La buona sòla, appunto.

Le assunzioni

Si tratta di un obbligo giuridico a cui il governo deve in ogni caso ottemperare, pena non solo oltre centomila ricorsi, ma anche una multa dalla Commissione europea. Stiamo parlando di lavoratori che hanno maturato il diritto al contratto a tempo indeterminato.

Dicono: senza riforma non è possibile assumere. Falso: questi 160mila precari sono già interni alla scuola, lavorano ogni anno da settembre a giugno. Nel dettaglio: i posti disponibili per nuove assunzioni sono 53.037, cui si aggiungono le circa 125mila supplenze annuali attivate lo scorso anno, per un totale di 178mila posti.

Chi dice che senza riforma non si assume mente. Non a caso chi lo dice è costretto a citare, pur di avere uno straccio di fonte, quel Max Bruschi braccio destro di Mariastella Gelmini.

Francesca Puglisi, responsabile scuola nel Partito democratico, ai tempi di Gelmini chiedeva “un piano di immissioni in ruolo che preveda la stabilizzazione di quei docenti precari che stanno lavorando oggi su posti vacanti. Per quegli insegnanti lo stato paga già le ferie non godute e la disoccupazione: è per questo che diciamo che stabilizzarli non costerebbe un euro in più allo stato” (qui, dal minuto 3.30).

Fine delle classi pollaio

Le classi pollaio sono classi nelle quali gli studenti sono anche 29 o 30, nelle quali la didattica è improbabile, se non impossibile. Nelle quali sono violate le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: in caso di terremoto, incendio, crollo o altra emergenza, quattro o cinque dei presenti non hanno la certezza di uscire in tempo (chi scrive ha vissuto tre terremoti nella sua carriera scolastica, e sa cosa vuol dire portare in sicurezza una classe giù per le scale esterne, trovandole ingombre di motorini parcheggiati “per venire incontro ai bisogni dell’utenza”, o fermare una scolaresca terrorizzata in fuga nel corridoio di un edificio del seicento).

Le classi pollaio sono state create con il Dpr 81/2009 (con l’occasione: grazie, presidente Napolitano, per aver firmato quel decreto che poteva rimandare indietro con lettera motivata, riconoscendogli il carattere straordinario di necessità e urgenza).

Questa norma non viene abrogata. Viene data facoltà di deroga al dirigente scolastico (una deroga alla deroga di una legge!); e questo non nell’ambito della sicurezza sui posti di lavoro, ma “nell’ambito dell’organico dell’autonomia assegnato e delle risorse, anche logistiche, disponibili”.

Basta che un dirigente non abbia facoltà di creare dal nulla qualche nuova aula, o che, più realisticamente, i fondi disponibili siano insufficienti, e le classi pollaio, che restano la norma, ricompaiono.

Alternanza scuola-lavoro

Cioè meno tempo per la didattica, e più per attività lavorativa gratuita sotto varie forme di apprendistato. Perché, dicono, la disoccupazione è causata non dalla crisi, ma dal mancato raccordo tra scuola e lavoro.

Così, per creare questo raccordo, cominciamo a educare gli studenti al lavoro gratuito, che fa curriculum. Dai tempi in cui don Milani pretendeva una scuola che insegnasse a leggere il contratto nazionale di lavoro nel quale sono scritti diritti e doveri, a una scuola che educa al fatto che il lavoro è un favore che ti fa il padrone.

Del resto, lo aveva detto in tempi non sospetti Renzi, che don Milani era un modello da mettere in discussione

Più soldi alla scuola

I ministri Gelmini e Tremonti hanno tolto alla scuola oltre otto miliardi in tre anni, cui vanno aggiunti circa tre miliardi all’anno dal 2012, con l’entrata a regime dei tagli. Più il blocco del contratto, e quindi dell’adeguamento del salario al costo della vita.

Quello che viene ora messo nelle casse della scuola è una minima parte di quella cifra (per di più, è anche falso che questo governo abbia smesso di tagliare fondi alla scuola). Più il blocco del contratto, e quindi dell’adeguamento del salario al costo della vita. Di tutto questo ci viene restituita una miseria, e pretendono anche di non darci voce in capitolo su soldi presi dalle nostre tasche.

La valutazione

Come ogni volta che un governo ne parla, non viene detto quale valutazione, con quali criteri, secondo quali modelli.

Il tutto, senza una sola parola di confronto – se non la menzogna degli insegnanti “che non vogliono essere valutati” – con le decine di titoli, delle centinaia di ore di convegni pubblici, delle migliaia di pagine scritte, prodotte dal mondo della scuola sull’argomento (qui, nota 9), mentre i sistemi di valutazione messi in atto in questi anni in Europa e Stati Uniti mostrano tutti i loro limiti: stiamo adottando la mela bacata che altri paesi cominciano a rifiutare, e che nondimeno ci viene offerta.

Fare una torta per riciclare le mele che stanno andando a male può essere indice di parsimonia: offrirla agli ospiti è segno di scarso rispetto.

Il dirigente-sindaco

Un preside che si avvale di poteri risalenti all’epoca fascista, come la chiamata diretta degli insegnanti: meglio chiamarlo dirigente-podestà. Che gode già ora di poteri enormi, ai quali si aggiungono il potere di assumere e, di fatto, non rinnovare gli insegnanti, e il potere di premiarne il cosiddetto merito.

E un ruolo di direzione, gestione, organizzazione e coordinamento: un Leviatano in sedicesimo, un dirigente-manager che amministra la scuola come fosse un’azienda, e attua un vero e proprio pactum subjectionis tra sé e gli altri lavoratori della scuola, cui fa da pendant la fine di ogni residuo di collegialità e di discussione pubblica.

Con buona pace della retorica sul “merito”: perché non ci vuol molto a capire che, in una situazione di semionnipotenza, non i “migliori” o “capaci” (che in genere sono invisi a chi esercita il potere), ma i più accondiscendenti e servili saranno premiati sulla base di criteri ad hoc che consentiranno al dirigente di legittimare la propria scelta, e di essere legittimato dai propri valutatori.

Lo squilibrio del balance tra diritti e doveri (che sarebbe anche scritto nella costituzione, ma tant’è…) è il segno distintivo dell’autoritarismo: e infatti il tanto reclamizzato licenziamento del dirigente incapace non trova traccia in questo testo di legge – persino il “riordino delle modalità di assunzione e formazione del dirigente scolastico” è stato cancellato.

Quanto al carattere incostituzionale dell’assunzione per chiamata diretta, Francesca Puglisi (che su quelle parole si era presentata agli elettori, ai quali deve costituzionalmente rispondere – non a Renzi, non al Pd: agli elettori), quando la regione Lombardia per prima la propose, la definì antincostituzionale (qui il video).

I finanziamenti alle scuole private

Stiamo parlando dell’ennesima capriola semantica per violare un articolo costituzionale che dice inequivocabilmente “senza oneri per lo stato”.

Si tratta nei fatti di una svendita della scuola ai privati. Con le parole dell’insegnante Giovanni Cocchi (qui, al minuto 23.55), “se passa questo, la cosa inevitabile è che ci saranno molte scuole private, poche scuole bellissime nei centri storici di alcune grandi città, molte scuole brutte e povere nelle periferie. E succederà quello che avevamo superato da decenni, quello che diceva don Milani: e cioè che il figlio del dottore farà il dottore, il figlio dell’operaio o dell’impiegato farà l’operaio o l’impiegato. È un salto all’indietro mostruoso” – almeno per chi non può lasciare la scuola di periferia per una poltrona al ministero.

Qual è stata la risposta di Renzi? Non partecipare a un programma televisivo nel quale sarebbe stato costretto a confrontarsi con questo insegnante.

Renzi, il Pd, Francesca Puglisi, la ministra Stefania Giannini, il sottosegretario Davide Faraone hanno delegittimato in ogni modo possibile un movimento di protesta che rappresenta oltre l’80 per cento del mondo della scuola, per poi recitare la parte delle vittime.

Hanno cercato di ridurlo prima a movimento sindacale, riconducendo la pluralità sindacale a “un solo sindacato”, salvo trovarsene contro 23, cioè tutti; poi a specchietto per le allodole di una minoranza interna, salvo scoprire che gli insegnanti non hanno legittimato i vari Fassina come loro rappresentanti, e li hanno fischiati nella stessa misura in cui hanno fischiato Giannini, Renzi e Puglisi.

Hanno delegittimato l’esercizio del diritto di critica politica costituzionalmente garantito con termini quali “squadrismo”, “centri sociali” e via dicendo. Hanno rifiutato di confrontarsi con la Legge d’iniziativa popolare.

Sono andati allo scontro alla camera, hanno blindato le audizioni nelle commissioni, fino a impedire alla senatrice Maria Mussini, prima firmataria della legge, di trasferirsi nella VII commissione per partecipare ai lavori in senato.

Hanno ammesso come unica forma di mediazione possibile una trattativa interna alle correnti, quasi che la scuola fosse “cosa loro”. Hanno impedito la discussione in senato, prima in commissione, poi con la fiducia, in aula. Manca solo l’aula sorda e grigia, ma al peggio non c’è mai fine.

Matteo Renzi a Porta a porta (al minuto 1.18.50) aveva garantito che con tre miliardi si mettevano in sicurezza le scuole. È bastato un solaio crollato su due studenti e una maestra, per scoprire che la cifra era sottostimata: di miliardi ne servono dodici. La differenza è uguale a quella tra una scuola nella quale il diritto alla vita è o non è garantito.

Matteo Renzi ha garantito la sicurezza delle scuole con tre miliardi, e non era vero: comprereste un’auto da quest’uomo? Gli dareste fiducia? E se no, perché dovremmo dargliela su una scuola usata spacciata per nuova?

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

SINDACATI

Post n°3705 pubblicato il 25 Giugno 2015 da fabiana.giallosole
 

Da”La Tecnica della Scuola”


I sindacati in coro: "Maxi emendamento, l’ennesimo atto di arroganza del governo"


"La decisione del governo di procedere sulla riforma con un maxi emendamento, su cui intende porre il voto di fiducia, è l'ennesimo atto di arroganza nei confronti della scuola, del parlamento e del Paese. Questo non fermerà la protesta". Così, in una nota, i sindacati Flc Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.

Le nostre critiche e proposte sono rimaste inascoltate, al di là dei soliti annunci di apertura, giunti dal Presidente del Consiglio

Il governo ha deciso, infatti, di forzare la mano per approvare un provvedimento dannoso per la scuola, ignorando le ragioni di insegnanti, studenti, famiglie e le prerogative del parlamento. Esso verrebbe così privato degli spazi e dei tempi necessari per discutere una riforma decisiva per il Paese, resa ancora più ampia da ben otto deleghe in bianco. Vengono messi in discussione basilari principi costituzionali: inclusività, uguaglianza sociale e libertà di insegnamento.

Non si può migliorare il sistema scolastico, come l'esecutivo invece proclama, con provvedimenti che l'intero mondo della scuola ritiene, con solide motivazioni, sbagliati.

Questa legge infatti:

  • non risolve ma aggrava il problema del precariato

  • esclude e ignora le professionalità ATA

  • mortifica la partecipazione e la collegialità

  • non rispetta la libertà di insegnamento

  • cancella diritti contrattuali fondamentali e indebolisce la funzione del contratto nazionale

Il dissenso finora espresso in modo massiccio e compatto dalla scuola, attraverso una partecipazione storica allo sciopero unitario che ha visto incrociare le braccia a 618 mila lavoratori, oltre un milione di fiaccole nelle piazze delle città italiane, 10 milioni di post e, non ultima, l'altissima adesione allo sciopero degli scrutini, non si fermerà.

I sindacati andranno avanti con tutti gli strumenti di lotta possibili. Non si illuda il premier che la scuola, complice il periodo estivo, possa alla fine rassegnarsi alla sua decisione. Il prossimo anno scolastico sarà contrassegnato dal caos di scelte organizzative e didattiche improvvide e sbagliate, in cui la voce di protesta si farà sentire ancora più forte e chiara.

Renzi e il Governo sappiano che la scuola non accetta padroni, che esiste una comunità educante fatta di professionalità e competenze che ogni giorno lavora con passione e dedizione, a dispetto di stipendi bassissimi, mancato rinnovo del contratto nazionale e tanta precarietà. Questi lavoratori formano al valore della conoscenza e della democrazia le giovani generazioni. La scuola non può tollerare prepotenze e improvvisazioni, ma pretende di essere ascoltata, rispettata e valorizzata


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

RIFORMA

Post n°3704 pubblicato il 25 Giugno 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Riforma

Da “la Repubblica”


Riforma scuola in aula alla Camera il 7 luglio. Protestano Sel-M5s


Le opposizioni accusano maggioranza e governo di mettere in atto una "forzatura". Ipotesi via libera al Senato entro fine settimana, presto la questione di fiducia. Di Maio a Renzi: se blindi il testo "sei un uomo finito"

ROMA - Il disegno di legge di riforma della scuola approderà nell'aula della Camera il prossimo 7 luglio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Una decisione che viene accolta dalle proteste di Sel e Movimento 5 Stelle, che accusano maggioranza e governo di mettere in atto una "forzatura". La riforma della scuola, viene spiegato al termine della capigruppo, ipotizzando il via libera del Senato entro domani o al massimo entro venerdì, passerà all'esame delle commissioni competenti dalla prossima settimana.

Intanto, sono 630 i subemendamenti al testo dei relatori presentati sul ddl scuola in commissione Istruzione del Senato. Ma sul testo, come già confermato ieri dal premier Matteo Renzi al termine del Consiglio dei ministri, si va verso il voto di fiducia domattina. Fra le forze di opposizione, la Lega Nord sta valutando, in caso di voto di fiducia, di rimanere fuori dall'aula.

"Stiamo valutando il provvedimento, ma siamo orientati a seguire la linea di rimanere fuori dall'aula come abbiamo sempre fatto durante le fiducie. In questa valutazione ci stiamo confrontando con Forza Italia e nello specifico con il senatore Marco Marin", spiega il capogruppo Giammarco Centinaio. Sia Marin sia Centinaio partecipano ai lavori della commissione Istruzione.

I punti principali e più discussi della riforma riguardano il piano dell'offerta formativa, i poteri decisionali del dirigente scolastico, il comitato per la valutazione dei docenti, i criteri di assunzione degli insegnanti precari, le agevolazioni fiscali per donazioni a favore delle scuole private. Nella seduta di ieri i relatori in commissione hanno presentato un maxiemendamento, sostitutivo dell'intero testo, che recepisce alcune proposte di modifica. Il maxiemendamento (qui il testo integrale) prevede che tra i 100mila docenti assunti entro il mese di agosto ci siano anche gli idonei del concorso 2012 e che la nuova regola della chiamata diretta dei docenti da parte del preside sia valida da settembre 2016. Gli incarichi conferiti dal dirigente avranno durata triennale. Il preside resta titolare della gestione dell'istituto, ma dovrà rispettare le competenze degli organi collegiali. Il piano dell'offerta formativa sarà elaborato dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi definiti dal dirigente scolastico, e approvato dal consiglio di istituto.

Intanto, il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, componente del direttorio pentastellato, scrive su Fb: "Oggi in piazza di Spagna il M5s" chiede "Renzi dimettiti" e il "ritiro del ddl scuola. Assumete i precari 100mila subito, non tra un anno, con decreto e su posti vacanti 2014, attingendo anche dalla II fascia in base al fabbisogno! Renzi, se metti la fiducia sulla scuola, sei un uomo finito".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

DDL scuola

Post n°3703 pubblicato il 25 Giugno 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “OrizzonteScuola”


DDL riforma scuola. Diretta: prima chiamata per fiducia ore 16.00. Il testo del Maxiemendamento analizzato dalla V Commissione



di redazione

Oggi al senato si prevede alta tensione. il voto finale potrebbe avvenire pomeriggio o in tarda serata. Seguite la diretta con OrizzonteScuola.
Ieri si è discusso fino a tardi. Alle 20 e 30 i Senatori presenti in aula erano una quarantina, la maggior parte dell'opposizione.

Oggi si è partiti presto, la maggioranza conta di portare a casa il risultato quanto prima. La prossima settimana il provvedimento potrebbe essere alla Camera per l'approvazione finale che si pensa avverrà il 7 di luglio.

La minoranza del PD, salvo colpi di scena, voterà la fiducia, dovrebbero mancare all'appello Corradino Mineo, Lucrezia Ricchiuti, Walter Tocci e Roberto Ruta. La maggioranza naviga sul filo del rasoio, appesa a 9-11 voti di margine rispetto al quorum di 161. La fiducia potrebbe passare per una manciata di voti. Movimento 5 stelle, Lega e Forza Italia hanno già affermato che voteranno la sfiducia.

AGGIORNAMENTI IN DIRETTA
10.37. Il testo del Maxiemendamento al momento in esame in V Commissione bilancio
Nessuna modifica sostanziale, ad una prima analisi. Per il voto di fiducia si attende il parere della Commissione. Scarica.
10.16. In aula Senato prima chiamata per fiducia ore 16

Si attende parere commissione bilancio su maxiemendamento. La prima chiama del voto di fiducia sul maxiemendamento del governo al ddl Scuola inzierà intorno alle 16. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo secondo quanto annunciato dal presidente Pietro Grasso in aula al Senato.

La seduta è stata quindi sospesa in attesa che la commissione Bilancio si pronunci sul maxiemendamento presentato al provvedimento. Dopo il parere inizierà la discussione generale in aula (a cui sono state riservare 3 ore e 20 minuti) e a seguire le dichiarazioni di voto.
10.11. Seduta sospesa, per la fiducia si attende il parere della commissione bilancio.
10.10. Davide Faraone su Twitter: @davidefaraone.Determinati ad approvare ddl #labuonascuola e a salvare le assunzioni insegnanti precari. Inevitabile la fiducia. @MiurSocial
10.09. Lumini su banchi M5s Senato, celebriamo suo funerale
"Riposi in pace": è quanto hanno scritto i senatori del Movimento 5 stelle in alcuni cartelli esposti in aula al Senato mentre la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha posto in aula la questione di fiducia sul maxiemendamento al ddl Scuola. Per celebrare il "funerale" della scuola i 5 stelle hanno acceso in aula anche dei lumini elettrici.
09.41. Il presidente Pietro Grasso ha convocato la conferenza dei capigruppo che deciderà il 'timing' delle votazioni in aula.
La seduta riprenderà al termine della riunione. A quanto si apprende, il maxiemendamento non dovrebbe contenere ulteriori novità rispetto al testo di sintesi presentato in commissione dai relatori, Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap) Il testo del maxiemendamento
09.38.  Il governo pone la questione di fiducia sul maxiemendamento al ddl Scuola. Lo ha annunciato la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, intervenendo in assemblea.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

AVVISO

Post n°3702 pubblicato il 25 Giugno 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: AVVISO

AVVISO IMPORTANTE AI DOCENTI,STUDENTI,PERSONALE ATA, GENITORI

Riceviamo nelle nostre caselle di posta (copdus@gmail.com e fabiana.giallosole@libero.it) l'invito, da parte di numerosissimi colleghi, studenti, famiglie, personale ATA ad inviare ai senatori della minoranza PD il testo che segue al fine di evitare il voto sul maxiemendamento.
Il nostro coordinamento, condividendo pienamente il contenuto della richiesta, procede volentieri alla divulgazione , sia tramite questo blog che sulla nostra pagina FB
Copdus Sassari
 Ecco gli indirizzi di posta elettronica ai quali inviare il testo che segue:
claudio.broglia@senato.it,
paolo.corsini@senato.it,
giuseppeluigi.cucca@senato.it,
erica.dadda@senato.it,
federico.fornaro@senato.it,
mariagrazia.gatto@senato.it,
miguelgotorpd@senato.it,
mariacecilia.guerra@senato.it,
paolo.guerrieri@senato.it,
silviolai@gmail.com,
sergio.logiudice@senato.it,
doris.lomoro@senato.it,
patrizia.manassero@senato.it,
claudio.martini@senato.it,
mauriziomigliavacca@hotmail.com,
corradino.mineo@senato.it,
massimo.mucchetti@senato.it,
lucrezia.ricchiuti@senato.it,
lodovico.sonego@senato.it,
walter.tocci@senato.it
OGGETTO: NO AL MAXIEMENDAMENTO SCUOLA
Onorevole Senatore Le chiediamo di non votare il maxiemendamento scuola fortemente contestato da tutti i soggetti che in questo settore operano: studenti, docenti, famiglie, personale ATA.
Non si renda complice del massacro della scuola pubblica in questo paese!
La saluto cordialmente e le auguro un buon lavoro per il bene di tutti gli studenti italiani.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

Biblio-Blogs e Forum utili:

Docente Bibliotecario

http://www.libreriamo.it/


I lettori possono riprodurre liberamente le immagini presenti in questo blog.

In questo blog sono presenti immagini tratte da Internet. 

Se qualcuna di esse, a nostra insaputa, è  protetta da copyright

Vi preghiamo di informarci e provvederemo subito a rimuoverla.

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Net Parade

Sostieni il blog Docenti Inidonei e + su Net Parade!

Con un click aiuterai il blog a crescere! 

a

 

 

Psss...puoi votare + volte! Grazie. FabianaGiallosole

 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

pillole musicali

 

s

 

Loredana Errore - Innamorata (Audio) - YouTube

Loredana Errore Ti sposerò - YouTube

 Naya Rivera - Songbird (Traduzione italiano) - YouTube

Preghiera della sera 

O Maria dacci la tua forza

 e la tua volontà per affrontare

 e superare gli ostacoli della vita...

 

Divagazioni artistiche sarde

 

http://web.tiscali.it/spazio_alguer/articoli/2001/immagini/0533_2001%20.jpeg

Il sito di Giuseppe Nieddu

(Grafico pubblicitario, disegnatore fumetti, illustratore tradizionale e digitale etc)

Carlo Nieddu videomaker, fotografo, noto sul web come Carloportone 

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963