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Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 06/07/2015

 

DDL

Post n°3754 pubblicato il 06 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: DDL

Da “OrizzonteScuola”


DDL riforma. Domani sindacati in piazza, "ignorati 10milioni di post che chiedevano modifiche"


di redazione

 

Domani, 7 luglio, sindacati e partiti di opposizione saranno in piazza per dire NO alla riforma della scuola. I sindacati danno i numeri della protesta.

Secondo FLCGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA questa riforma non risolve il problema del precariato, come, invece, afferma il governo e mortifica la partecipazione e la collegialità, concentrando i poteri nelle mani dei dirigenti scolastici.

Inoltre, a seguito della possibilità dei dirigenti di scegliere i docenti delle scuole, non rispetta la libertà di insegnamento e propone, affermano, "una visione distorta di valutazione e merito".

Tutti aspetti che sono stati evidenziati durante il confronto sul testo in modo massiccio, almeno secondo quanto affermano i sindacati.

Infatti, sarebbero stati ignorati:

  1. 400mila firme raccolte per sbloccare il contratto;

  2. 618mila persone che hanno scioperato;

  3. un milione di fiaccole nelle piazze delle città;

  4. un milione di messaggi mail e post twitter che chiedevano modifiche;

  5. e un'altissima adesione allo scipero durante gli scrutini.

 
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ATA

Post n°3753 pubblicato il 06 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: ATA

Da “OrizzonteScuola”



Personale ATA dimenticato dalla riforma: ancora mistero sulle assunzioni, insufficiente quanto chiesto al MEF


di redazione

 

ANIEF - La ragione dell’assenza nella riforma del Governo di ogni riferimento al personale ATA si ritrova nella legge di stabilità quando, a fine 2014, si è deciso di cancellare più di 2 mila posti, come se non fossero necessari per il regolare funzionamento dei nostri 8.400 istituti autonomi.

Come si fa a parlare di rilancio dell’istruzione pubblica, ignorando una delle parti fondamentali per la sua organizzazione, assistenza, sorveglianza e pulizia? Allo stesso modo, a dispetto di quanto stabilito dalla Corte di Giustizia europea a fine novembre, rimane un mistero l’assenza delle 40mila unità di personale Ata, con oltre 36 mesi di servizio svolto, nel piano “straordinario” di 100 mila assunzioni deciso.

Nel frattempo, da resoconti sindacali sugli incontri al Miur, apprendiamo che è stata richiesta al MEF l’autorizzazione all’assunzione di soli 6 mila ATA, un sesto del personale stabilmente impegnato, la metà dei posti risultanti vacanti in organico di diritto. Questa è pura elemosina, sempre che sia concessa, rispetto, all’auspicabile autorizzazione di 22.261 immissioni in ruolo, come risultante dalla somma di 3.643 posti al 31 agosto 2015, 12.735 posti per supplenze al 30 giugno e 6.243 di posti che si rendono disponibili per il turn over.

“Sono quasi 40.000 i precari ATA che potrebbero essere stabilizzati dai giudici del lavoro –  dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief – ma nella legge di stabilità si leggono solo i tagli previsti per 2.000 posti e alle supplenze brevi del personale non docente”.

Nella riforma del Governo addirittura, a parte un accenno vago alla possibilità di chiedere il potenziamento degli organici nel piano triennale dell’offerta formativa - non si sa in base a quali criteri - alcun accenno riguardo al piano straordinario di assunzioni, al merito, alla valorizzazione.

Tutto ciò per l’Anief è incoerente e illegittimo persino rispetto alla procedura d’infrazione 2124/10 della Commissione UE contro l’Italia, che si è trasformata il 20 novembre scorso in parere motivato e potrebbe portare a una prima condanna per 8 milioni di euro. Per non parlare dell'applicazione della recente sentenza della CGUE da parte dei giudici nazionali nel caso di ricorsi seriali ai tribunali del lavoro o di risarcimenti da richiedere al tribunale civile di Roma.

“Il paradosso – continua Pacifico – è che ad avviare la causa giudiziaria a Strasburgo è stata proprio una denuncia per tutelare il personale non docente, mentre lo Stato ha deciso di ridurre il numero dei posti di 2.020 unità per assicurarsi una riduzione nella spesa di personale pari ad euro 50,7 milioni a decorrere all’anno scolastico 2015/2016”.

Per queste ragioni, ANIEF si schiera a favore dalla stabilizzazione del personale Ata su tutti i posti disponibili. Sarebbe un passo importante per la valorizzazione di una categoria afflitta da tante problematiche: oltre ai tagli al personale, gli assistenti amministrativi e tecnici devono fare i conti con stipendi del tutto inadeguati, spesso con mansioni non più solamente esecutive, ma anche concettuali: non di rado, infatti, i tecnici, per ovviare alle molteplici richieste di lavoro, svolgono lavori da amministrativi. E solo raramente sono presenti nella scuola primaria e media, malgrado queste necessitino di interventi informatici e tecnologici continui. Non meno rilevante è il problema delle segreterie, dove il processo di autonomia e digitalizzazione delle scuole è stato caricato sulle spalle del personale amministrativo senza formarlo e decurtandogli posti di lavoro. Per non parlare dei collaboratori scolastici, il cui organico è stato penalizzato nonostante il dimensionamento scolastico abbia richiesto una loro presenza più capillare nei plessi.

Il sindacato ricorda come siano ancora aperte le adesioni sul portale Anief per aderire ai ricorsi per la stabilizzazione, gli scatti di stipendio e l’estensione dei contratti al 31 agosto.

I ricorsi Anief per la stabilizzazione del personale Ata

 

 
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Buona Scuola

Post n°3752 pubblicato il 06 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”


La "Buona scuola" inizierà male, anzi malissimo

Non si sa ancora come verrà risolto il problema degli esoneri dei vicepresidi.


Reginaldo Palermo

Ormai quello che fino a qualche settimana fa era un timore adesso è una certezza: con l'inizio dell'anno scolastico nelle scuole sarà il caos e non soltanto per le probabili proteste organizzate dai sindacati o anche dai vari comitati più o meno spontanei che sono sorti in questi mesi.
Il problema maggiore sarà legato alla copertura dei posti e delle cattedre scoperte.
Al Ministero si sta lavorando senza sosta ma è davvero difficile che all'inizio di settembre tutto possa funzionare regolarmente.
Sono ancora troppi i punti in sospeso. 
Per esempio non è per nulla chiaro come verrà risolto il problema degli esoneri dei vicepresidi, soprattutto nelle istituzioni scolastiche affidate in reggenza (non meno di 2.500 in tutta Italia).
Riuscire ad effettuare prima dell'inizio delle lezioni una parte almeno delle assunzioni necessarie a coprire i posti vacanti sembra davvero una missione impossibile (lo scorso anno per fare 15mila assunzioni gli uffici periferici dovettere lavorare diverse settmane).
Tanto che ormai si sta parlando di assunzioni effettuate anche ad anno scolastico avviato, senza peraltro precisarne il termine ultimo.
In tutto questo c'è una palese contraddizione: uno dei principi ispiratori della legge prevede che gli insegnanti dovrebbero essere assegnati alle scuole in base alle effettive esigenze del Piani dell'offerta formativa. Questo, però, a partire dal 2016/2017; per quest'anno la regola sarà ben diversa: nelle scuole i docenti arriveranno quando potranno (o meglio quando gli uffici riusciranno a nominarli) e i dirigenti, dopo una rapida stretta di mano e una frase di circostanza ("Ben arrivato nella nostra scuola, lei che materia insegna?") avrà a diposizione pochi minuti per decidere a quale plesso e a quale classe assegnare i nuovi arrivati. Tutto sarà affidato più al caso che non a decisioni razionali o anche solo ragionevoli. La "Buona scuola" non inizierà di sicuro sotto i migliori auspici.

 
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Riforma

Post n°3751 pubblicato il 06 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Riforma

Da “La Tecnica della Scuola”


Tutti i numeri contro la riforma

400.000 firme raccolte per lo #sbloccacontratto, 618.000 persone che hanno scioperato, un milione di fiaccole nelle piazze, 10.000.000 post, mail e tweet, percentuali di adesione altissime allo sciopero degli scrutini: a pubblicare le cifre sulla portata del dissenso contro il ddl, anche sui quotidiani di domenica 5 luglio, sono stati i cinque sindacati rappresentativi della scuola.


Alessandro Giuliani

Contro la riforma si è attuata una protesta enorme, compatta, senza precedenti. Per chi ancora non ne comprende la grandezza, arrivano in soccorso i numeri: 400.000 firme raccolte per lo #sbloccacontratto, 618.000 persone che hanno scioperato, un milione di fiaccole nelle piazze delle principali città, 10.000.000 post, mail e tweet, percentuali di adesione altissime allo sciopero durante gli scrutini.

A fornire le cifre sulla portata della contestazione anti-riforma, a poche ore dal probabile voto definitivo della Camera, sono Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda, che in un documento unitario spiegano le ragioni per cui, anche se il ddl passerà, “la mobilitazione continua”. Per darne maggiore visibilità, i sindacati hanno anche pubblicato il documento sui principali quotidiani di domenica 5 luglio.

Perché "una scuola così non può chiamarsi 'buona'", si legge nell'inserzione. E ancora: "Il Governo continua a sostenere provvedimenti dannosi per la scuola senza ascoltare insegnanti, studenti e famiglie. Non si può migliorare il sistema scolastico con provvedimenti che l'intero mondo della scuola ritiene, con solidi argomenti, sbagliati".

Per i sindacati rappresentativi, in conclusione, “questa legge non risolve il problema del precariato, mortifica la partecipazione e la collegialità, non rispetta la libertà di insegnamento, propone un'idea distorta di valutazione e merito, cancella in gran parte la contrattazione”.

Continua a raccogliere adesioni, intanto, l'iniziativa di protesta del 7 luglio, con inizio alle ore 16.00, in Piazza Montecitorio per dire "no" al disegno di legge: parteciperanno praticamente tutte le sigle sindacali ma anche associazioni e movimenti vari, autoconvocatisi via web, in coincidenza con l’avvio del dibattito pomeridiano sul testo di riforma previsto nell’Aula della Camera.

 

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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