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questo continuare a cercarsi

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sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 15/07/2015

 

Riforma

Post n°3789 pubblicato il 15 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Riforma

Da "La Tecnica della Scuola"


Riforma, Renzi e Giannini all'unisono: noi questo Paese lo cambiamo, piaccia o non piaccia


Alessandro Giuliani


Il premier: rispetto le critiche e gli errori che abbiamo fatto, ma è un dato certo che con questa legge avremo più autonomia per le scuole, merito e valutazione per gli insegnanti. Ora tocca alla PA. Il ministro: si si chiude un capitolo che è quello legislativo, importante per i tempi che siamo riusciti a rispettare, e se ne apre un altro.

Dai vertici del Governo e del ministero dell'Istruzione arrivano dichiarazioni entusiaste per la firma apposta poche ore fa dal Capo dello Stato al testo di riforma della scuola.

"Gli analisti dicevano che la riforma della scuola era morta. Nel giro di due mesi abbiamo portato a casa la legge, come stiamo per portare a casa la riforma della Pa. Noi questo Paese lo cambiamo, piaccia o non piaccia", ha detto il premier Matteo Renzi in un'intervista a '47-35 Parallelo Italia', che è stata registrata venerdì scorso e sarà in onda su Raitre la sera di martedì 14 luglio.

"Io rispetto le critiche e gli errori che abbiamo fatto", però è un dato certo che con la riforma avremo maggiore "autonomia per le scuole, più merito e più valutazione per gli insegnanti, più insegnanti", ha proseguito Renzi.

E ancora: "l'ho detto nell'Eurosummit della settimana scorsa: abbiamo centinaia di migliaia di persone in piazza, una volta per la scuola, una volta per il Jobs Act, per la Pa. Perché? Perché le riforme scontentano le persone, non sono la magica chiave per accontentare tutti. Cambiare è un principio che va sempre bene quando c'è bisogno di fare i proclami politici, quando puoi qualcuno cambia non tutti sono contenti. Le rendite di posizione valgono per tutti e il cambiamento fa paura", dice ancora il premier.

 Anche da Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, trapela "grande soddisfazione" per la firma della Legge che riforma la scuola: voglio mandare, ha detto il titolare del Miur all'Ansa, "un ringraziamento sentito sul piano istituzionale nei confronti del presidente della Repubblica Mattarella", a margine di un seminario svolto a Palazzo Madama.

"Siamo consapevoli - ha aggiunto Giannini - che si chiude un capitolo che è quello legislativo, importante per i tempi che siamo riusciti a rispettare anche per la velocità di questo passaggio, e se ne apre un altro. Guardo con consapevolezza l'enorme lavoro che ci aspetta, ma anche con la fiducia che riusciremo a dimostrare nei fatti, con un dialogo aperto e costante con la scuola e la società italiana, come questo disegno di legge porti delle opportunità", ha concluso il ministro.

 

 
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Invalsi

Post n°3788 pubblicato il 15 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Invalsi

Da "ItaliaOggi"


Invalsi, al Sud prevalgono i no. In arrivo un rimedio per il cheating


La bassa adesione ai test va di pari passo con i rendimenti

Emanuela Micucci

«Le scuole del Sud del nostro Paese non recuperano lo svantaggio. È un debito che abbiamo nei loro confronti: li stiamo privando di una condizione migliore». Alla presentazione, nei giorni scorsi al Miur, del Rapporto Invalsi sulle rivelazioni degli apprendimenti di 2 milioni e 250mila studenti di circa 13mila scuole nell'anno scolastico 2014-2015 (www.invalsi.it), la presidente dell'istituto Anna Maria Ajello spiega il divario in italiano e matematica degli studenti del Nord e del Sud, che conferma come l'Italia sia un Paese a due velocità fin dalla scuola primaria. Il fenomeno, infatti, sebbene poco evidente in II elementare, si acutizza nel corso dell'itinerario scolastico e il sistema educativo non sembra in grado di contrastarlo. Ormai da anni. Non solo.

Analizzando il dato territoriale sulla minore partecipazione, quest'anno, alle prove Invalsi, emerge che le scuole che si sono astenute dalle rivelazioni sono concentrate nelle regioni del Mezzogiorno e che sono quelle che solitamente hanno raggiunto risultati peggiori. A eccezione della prova nazionale in terza media, obbligatoria perché all'interno dell'esame di licenza media, la partecipazione delle II e V primarie ha avuto un'adesione tra il 95% e il 100%, tranne in tre regioni meridionali: Puglia (18% e 22%), Campania (24% e 30,7%) 3 Sicilia (54% e 62%). In II superiori, che in totale hanno visto la partecipazione dell'81,27%, l'astensione è stata forte in 4 regioni del Sud con oltre il 30% di mancata adesione: Calabria (38,26%), Puglia (46,41%), Campania (53,23%) e Sicilia (72,44%).

«Le prove possono essere migliorate», commenta Ajello, «ma non si può eludere la necessità che abbiamo come Paese di disporre di strumenti attendibili che accertino l'acquisizione da Nord a Sud di competenze che appaiono veri e propri diritti di cittadinanza». Anche perché il gap tra Nord e Sud è già di 7 punti in italiano e 6 in matematica in II primaria e cresce in V primaria rispettivamente a 10 e 11 punti. Ma la svolta si registra in III media: il Nord consegue risultati significativamente superiori alla media nazionale, il Centro intorno alla media e il Sud, isole comprese, registra il segno meno. Tendenza che si consolida in II superiore: lo scarto in italiano a fine delle medie di 14 punti al Sud e18 nelle isole, in matematica 19 e 22, sale a 18 punti in italiano al Sud e 20 nelle isole, in matematica 21 e 26. Nel Mezzogiorno è maggiore la variabilità i risultati tra scuole rispetto al Centro e al Nord già dalla primaria. «Il sistema d'istruzione nelle regioni meridionali», osserva Roberto Ricci, responsabile area prove dell'Invalsi, «appare non solo meno efficace in termini di risultati raggiunti, ma anche meno capace di assicurare uguali opportunità di apprendimento a tutti gli studenti: meno equo».

Gli istituti tecnici del Nord conseguono risultati, specie in matematica, buoni e paragonabili a quelli dei licei, superiori alla media italiana. Mentre al Sud il punteggio è inferiore alla media. Anche nei licei che, quindi, vanno peggio dei tecnici del Nord. Con l'autovalutazione delle scuole, osserva Carmela Palumbo, direttore generale Miur, le prove dovrebbero smettere di essere vissute dalle scuole come «isolate» per diventare «un vero servizio agli istituti per migliorarsi». Entro due anni poi, annuncia Ajello, «saremo pronti per erogare le prove Invalsi al computer, già esistono delle sperimentazioni. Potrebbe avvenire in una finestra temporale di una settimana, con prove equivalenti generate da un sistema ben collaudato. Ciò consentirebbe alle scuole di inviare gli alunni in tempi successivi nella stessa aula per effettuare le prove». Si ridurrebbe il cheating (copiatura), la correzione sarebbe automatica, potrebbe essere «l'occasione per ripensare gli esami di Stato, perché potrebbero meglio rispondere alla verifica anche delle soft skills ».


 

 
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MOBILITA'

Post n°3787 pubblicato il 15 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "ItaliaOggi"


La mobilità rende tutti uguali

Non è più consentito scegliere la scuola dove essere trasferiti, scatta la chiamata diretta. Anche i vecchi assunti perdono la titolarità della sede

Carlo Forte

A partire dal prossimo anno l'accoglimento delle domande di trasferimento o di passaggio comporterà la perdita della titolarità della sede. E in ogni caso, i docenti potranno chiedere solo di passare dalla sede di titolarità ad un altro ambito geografico. Il cambio di sede, infatti, non potrà più essere richiesto da una scuola all'altra, ma solo da un ambito geografico all'altro.È questa una delle novità più importanti contenuta nella legge delega sulla scuola, varata dalla camera dei deputati in via definitiva il 9 luglio scorso. Il dispositivo prevede, infatti, che il diritto alla titolarità della sede sopravvivrà ad esaurimento e solo per i docenti che all'atto dell'entrata in vigore della legge risulteranno già titolari.

A tutti gli altri si applicheranno le nuove norme. Che prevedono la sostituzione del diritto di titolarità della sede con la titolarità nell'ambito. In pratica, dal prossimo anno gli uffici scolastici disegneranno dei distretti subprovinciali nei quali sarà compreso un certo numero di scuole. Che saranno individuate secondo un criterio di maggiore vicinanza e avendo cura di non superare un numero complessivo di alunni che sarà definito dagli uffici. Nella definizione degli ambiti gli uffici dovranno anche tenere presente la natura montana o insulare dei territori.

I docenti che non rientreranno nella disciplina transitoria, che consente la conservazione della titolarità, assumeranno la titolarità direttamente sull'ambito. L'inserimento nell'ambito comporterà l'assoggettamento all'alea degli incarichi triennali. Che saranno proposti dai dirigenti scolastici, annullando le disposizioni contrattuali che regolano attualmente la mobilità.

La discrezionalità del dirigente incontrerà però il limite dell'obbligo di motivazione dei provvedimenti e del rispetto di criteri generali, che saranno adottati dal comitato di valutazione della scuola. Che comprenderà anche i genitori e, nelle scuole superiori, aun rappresentante degli studenti. Ma per evitare di essere inclusi negli ambiti non basterà evitare di presentare la domanda di mobilità. La legge delega, infatti, prevede espressamente la collocazione automatica negli ambiti per tutti i docenti che risulteranno soprannumerari o in esubero nell'anno scolastico 2016/2017.

L'inclusione negli ambiti è prevista anche per i docenti che saranno immessi in ruolo sull'organico aggiuntivo. La legge non prevede la cancellazione degli istituti delle assegnazioni provvisorie e delle utilizzazioni. Ma in ogni caso i movimenti, anche se di durata annuale, non avranno più come punto di arrivo una scuola, ma un altro ambito territoriale. Il docente interessato dovrà poi attendere la chiamata del dirigente scolastico di una delle istituzione comprese nell'ambito di destinazione.

 

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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