Creato da consigli71 il 26/11/2009
 

Mediazione familiare

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Il setting della mediazione familiare

Post n°3 pubblicato il 26 Novembre 2009 da consigli71
 

La mediazione familiare si struttura in una serie di incontri (da un minimo di 3 ad un massimo di 12/13 incontri). Il fine è di redigere, attraverso un percorso di negoziazioni a tappe, un documento di accordo che i coniugi presenteranno poi al giudice per la necessaria ratifica ufficiale. Il mediatore è un terzo soggetto imparziale, equidistante e professionalmente preparato che aiuta la coppia a stabilire una comunicazione costruttiva ed efficace. La figura del mediatore serve ad evitare che la coppia corra il rischio di venire schiacciata dalla crisi. Egli è responsabile del processo di negoziazione: ha il compito di guidarlo, dirigerlo ed evitarne le insidie e le cadute nel vuoto; raramente interviene nei contenuti, di esclusiva competenza dei protagonisti, cioè degli ex coniugi. L'imparzialità del mediatore implica che egli non parteggi per l'uno o per l'altro coniuge, ma si limiti a controllare che il processo di negoziazione si svolga in maniera corretta, evitando il più possibile sbilanciamenti o abusi di potere da parte di una delle due parti. Volendo schematizzare, l'intervento di mediazione familiare si divide in due fasi:

1) Fase di pre-mediazione (da 1 a 3 incontri) serve per:

  • chiarire la situazione familiare generale, ed individuare gli specifici problemi da affrontare;
  • stabilire se la coppia è mediabile, ovverosia se esistono le condizioni di base minime per poter intraprendere insieme un percorso di mediazione. Si tratta quindi di escludere che all'interno della coppia si verifichino gravi episodi di violenza, problemi di alcolismo e di tossicodipendenza, o che uno dei due coniugi soffra di malattie mentali;
  • verificare che esista da entrambe le parti la reale volontà di giungere ad accordi;
  • stabilire se la conflittualità, se esistente, possa essere contenuta o trasformata positivamente;
  • costruire un tavolo di mediazioni necessario per poter passare alla 2nda fase, quella delle negoziazioni vere e proprie.

2) Fase di mediazione:

E' la fase durante la quale i coniugi in via di separazione negoziano con l'aiuto del mediatore gli accordi su tutti gli aspetti coinvolti nella riorganizzazione familiare: dall'affidamento dei minori alla casa di famiglia, dall'orario delle visite del genitore non affidatario all'ammontare dell'assegno di mantenimento, fino alle eventuali divisioni patrimoniali. In mediazione si opera in modo abbastanza autonomo rispetto al sistema giudiziario, nel senso che pur nel rispetto del sistema legale vigente in ogni paese, i coniugi passano al vaglio un'ampia gamma di opzioni che includono anche quelle alternative ai paradigmi e agli stereotipi normativi tradizionali.

In mediazione si cerca di trovare accordi che non avvantaggino nessuno, ma che siano soddisfacenti per entrambe le parti. Questo risultato può essere ottenuto soltanto attraverso l'invito del mediatore a superare la rigidità delle posizioni preconcette per soffermarsi sui reali interessi delle parti, che spesso scoprono di avere interessi comuni sottostanti a rigide prese di posizione oppositive.

 
 
 
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