Riflessioni...

I PROMESSI SPOSI


Ieri è terminata la scuola, e, come vuole la prassi, c'è stata la festa per salutare amichetti e maestri.Occasione buona per proiettare il risultato di settimane di duro lavoro, una rivisitazione de "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni.Il risultato è stato un'esilarante commedia, dove un improbabile cronista annuncia l'arrivo della peste a Milano, "...accolta dalle autorità" della città. Una petulante e preoccupatissima Perpetua che telefona a carabinieri, ospedali e a "Chi l'ha visto", chiedendo notizie di don Abbondio, allontanatosi da casa da alcune ore.Azzeccagarbugli che parla per rime e scioglilingua "Leggi le leggi, le
ggile!".Le suore del convento di Monza, emule di Woopi Goldberg in "Sister act", che nella foga della danza perdono il velo, mentre alla domanda di una fantastica Lucia Mondella "Chi di voi è la monaca di Monza?", risponde un'impertinente bimba dicendo: "Io no, sono la monaca di Ponza! Lo so che la battuta è banale, ma sono nata sull'isola di Ponza!".I bravi che abbordano don Abbondio, sono rivisti in chiave moderna: bulletti di quartiere con il "chiodo" di pelle nera, e gli occhialoni scuri, che stanno a filosofeggiare sul loro appellativo: "Ma se siamo cattivi, perché ci chiamano bravi?".La regia, come sempre accade in queste occasioni, è "artigianale", e le riprese non sempre all'altezza della situazione, ma la buona volontà da parte di insegnanti e bambini è lodevole.Incantevoli gli scorci del paese, toccante "l'addio ai monti", con le parole del Manzoni in sovrimpressione sullo scorrere delle immagini del lago (d'Iseo, ma pur sempre lago).Si capisce che mi è piaciuta molto???