Riflessioni...

Post N° 222


Sono stati 10 giorni intensi.Prima, i preparativi per la partenza. Si ha sempre l'impressione di aver dimenticato qualcosa.Evidentemente il mio neurone ancora funziona bene: avevamo tutto!Il viaggio di andata è andato bene fino quasi a destinazione. Poi, complici la stanchezza e il desiderio di arrivare presto alla meta, ho sbagliato strada, finendo vittima di un bastardissimo autovelox. L'incazzatura che ne è seguita, ha fatto poi sì che perdessi la concentrazione necessaria per seguitare il viaggio in tranquillità.E così, cercando la strada che mi riportasse sulla retta via, ho malamente preso un avvallamento del terreno, che ha letteralmente fatto "volare" (per quanto concesso dalle cinghie che lo trattenevano) il portabici, provocando un'ammaccatura sul portellone del bagagliaio.Come inizio non è stato male.Per fortuna il resto del soggiorno è stato tranquillo, a parte il tempo non propriamente "da mare".Ma abbiamo trovato attività alternative, con grande soddisfazione di tutti.La cosa più strabiliante (ma perché ancora mi strabilio??) è stata la capacità di trovarmi sempre nel posto giusto al momento giusto, senza appuntamento, senza alcun accordo o informazione in merito. Se ci fossimo dati appuntamento ogni volta, non ci saremmo presentati così puntuali... coincidenze??? Sono più di tre anni che ne capitano di più o meno eclatanti... Difficile ormai considerarle tali...
La settimana è volata, ed è arrivato il momento di ripartire. Il viaggio di ritorno è stato tranquillo. Giunti a casa, siamo stati aggrediti dal caldo soffocante, quello che è mancato durante la vacanza al mare. In serata, altri 70 km per andare a cena dai nonni e tornare a casa.La domenica è trascorsa in assoluto riposo, mentre il lunedì mattina è stato un frenetico susseguirsi di faccende domestiche per rendere la casa decorosa per l'ospite atteso.50 ore insieme, ininterrottamente.Poi l'ennesima pazzia: "Che ne dici se domani andassimo a Livigno?". "Perché no?". E via, di nuovo in auto, altre tre ore e mezzo di viaggio per percorrere i 190 km del tortuoso tragitto.Lungo il viaggio ti faccio da cicerone, ti mostro quelli che per me sono i luoghi più incantevoli della "mia" valle e della Valtellina. I bambini sono entusiasti.Arriviamo a destinazione... Sono tre anni che manco da quei posti, che non vedo la mia casetta, l'unico sogno realizzato insieme al mio ex marito. Non ci ero più tornata, non riuscivo a tornarci. Ce l'ho fatta per potertela mostrare.Apro la porta esterna, poi quella interna. Ed è lì, bella come sempre. Non è cambiato nulla, solo l'esterno, un po' più trascurato e il prato circostante leggermente modificato da lavori eseguiti per migliorare la strada d'accesso, ora asfaltata.Ti guardi in giro, ti mostro ogni particolare. Ti piace. Andiamo di sopra, apro le tende scure, facendo entrare la luce. Usciamo sul balcone, e la vallata si stende sotto di noi."E' bellissimo...", mormori a voce bassa.E' ora di pranzo, chiudiamo tutto con cura e decido di portarti ancora più su, fino a dove può arrivare l'auto, dove la vallata s'allarga, offrendo uno spettacolo incredibile.
Ti racconto dell'aquila, degli stambecchi, delle marmotte e degli altri animali che si possono vedere. Al ristorante ti consiglio i piatti locali, praticamente ti "ordino" di scegliere i pizzoccheri, mentre io mi butto sui manfrigoli, che non mangio da parecchi anni. Come sempre facciamo, a metà pietanza ci scambiamo il piatto. Ridiamo e scherziamo con i bambini, felici di essere lì con noi, a far progetti su quello che c'è da fare la prossima volta che ci andremo tutti insieme.La prossima volta...