Riflessioni...

Post N° 241


Ascolti il mio racconto dei lenti progressi di Davide, ridiamo insieme per la sua "stramberia".Dolce e testardo, tanto da saper conquistare con nulla, e mandar fuori dai gangheri un minuto dopo, è il tuo nipote "preferito".Non c'è da vergognarsi ad ammetterlo, eri tu accanto a me quella mattina quando nacque. E' normale che tu sia così attaccato a quella piccola peste che alla nascita era grande come un coniglietto.Ricordo che mi tenevi la mano, e mi dicevi: "Stai tranquilla, l'ho visto, ce la farà. Ora pensa a riprenderti, a star bene, perché lui ha bisogno di te.".Non mi ripresi, non abbastanza per poterlo accudire come avrei dovuto, ma di più non potevo.Cominciarono gli anni bui tra di noi, la tua rabbia, insieme a quella di mamma, il mio dolore per non essere capita. Stavo male, e bisognosa di ogni più piccolo barlume di forza per resistere alla situazione che stava precipitando, dovetti scegliere di "eliminare" le cose che potevano peggiorare la mia situazione. Da qui il mio allontanamento, la mia "chiusura" verso di voi.Poi, i nostri colloqui solitari, senza che mamma ascoltasse. Ho sempre preferito parlare con te che con lei. Cominciai a raccontarti di come stavano realmente le cose, a raccontare fatti, eventi che avevo sempre taciuto. E cominciasti a capire, ad accettare.Ho percepito che forse almeno con te potevo recuperare il rapporto, ma che per poterlo fare, bisognava che anche mamma si rendesse conto della situazione.Avvenne in modo crudele, ma aprì gli occhi sulla montagna di menzogne che fino ad allora le furono raccontate al solo fine di screditare me.Ieri ho passato una bella giornata, serena, ridendo e scherzando come 10 anni fa, quando nulla sembrava potesse offuscare la mia gioia di neo-mamma.Ieri mi sono nuovamente sentita "figlia", e non più la "nemica", il reietto frutto di un parto indesiderato.Grazie papà.