Riflessioni...

Post N° 274


Sono ormai quattro anni e mezzo che mio marito è uscito di casa, e che la mia vita ha subìto una drastica svolta.In tutto questo tempo, sono cambiate un sacco di cose. Dall'entusiasmo iniziale, unito alla paura per la mia vecchiaia, siamo passati ad una fase inversa: ottimismo per la vecchiaia e paura per il presente.E sopra tutto, la rassegnazione.L'imminente (ancora non so quanto) trasloco, mi infonde un po' di speranza. Tornare alle mie radici, ascoltare di nuovo il lento scorrere del fiume, teatro dei miei giochi di bambina, rivedere e rivivere i luoghi della mia infanzia e della mia giovinezza, sarà come "tornare a casa".E se dapprima l'idea mi spaventava, per tutta una serie di motivi che me la facevano sentire come "obbligata", adesso non vedo l'ora di prendere possesso della mia nuova casa, di risistemare i mobili, acquistare nuove tende, riordinare tutto e ripartire da capo.Come se un'imponente impresa di pulizia passasse nella mia vita, spazzandone via le cose ormai inutili.Niente più mi tiene legata qui.Ogni legame s'è spezzato, ormai seppellito dopo anni di sofferenza e di solitudine.Rimpiangerò solo l'aria sensibilmente più fresca nella stagione estiva, e gli incomparabili tramonti invernali.Il resto fa già parte del mio passato.Casa mia... aspettami! Sto tornando.