Riflessioni...

Ricominciare, sì, ma quando??


Voltare pagina...Questo era l'intendimento alla base della mia decisione di tornare a casa, a Costa Volpino.Fin da subito sapevo che la cosa non sarebbe stata facile: la forzata convivenza, anche se temporanea, in casa con i miei genitori, mi riempiva d'angoscia, visti i burrascosi trascorsi tra di noi, ora appianati, sì, chiariti, sì, ma con quel fondo di "rodimento interiore" che ancora nei momenti di nervosismo saltava fuori da parte di mia madre, soprattutto.E poi, i bambini, assolutamente non abituati a vivere in condominio, vivaci, chiassosi, vivi... Condizione che mal si attaglia a due persone "anziane", ormai abituate alla loro stanca routine.Da subito i contrattempi: l'inquilino che tarda ad andarsene, che una volta andato, se la piglia comoda con la consegna dell'appartamento, lasciato in condizioni pietose e da tinteggiare. Lavoro impossibile da eseguirsi a causa dell'imperversare della pioggia, che avrebbe impedito una riuscita a regola d'arte. Dall'altro lato, preparare tutta la mia roba nella vecchia casa s'è rivelato assai problematico, sempre per via del maltempo: se qui era pioggia, là era tutta neve, e quindi impossibile arrivarci, o, meglio, arrischiarsi a portar via qualcosa.Finalmente a fine gennaio tutto è pronto per il trasloco definitivo. Contatto il mio vicino di casa, che ha un piccolo negozio di mobili, per concordare la data per effettuare il trasferimento dei mobili. E mi dice che fino a fine febbraio, non se ne parla proprio: ha un grosso lavoro per un albergo, e non ha tempo da dedicarmi.Pazienza. Cerco di organizzarmi diversamente, ma mia mamma comincia a non stare bene.Piedi gonfi, affanno, astenia... Le capita spesso, durante la cattiva stagione, ma mai con l'edema degli arti inferiori: decenni da fumatrice incallita, su polmoni non prettamente "sani", l'hanno portata ad avere una salute estremamente cagionevole. Giorno dopo giorno la situazione peggiora, e la porto in ospedale il 12 febbraio. Scompenso cardiaco, grave, per giunta, vista la sua situazione polmonare.Quattro giorni in unità coronarica, poi il blocco renale, l'ipercapnia, e il coma. Trasferita in rianimazione, passa 13 giorni in coma farmacologico. Al risveglio è lucida, ma ancora la sua vita dipende dal respiratore artificiale, collegato tramite la tracheostomia.Poi, lentamente, ripiomba in uno stato di incoscienza, dal quale si risveglia definitivamente due settimane fa, dopo averci fatto temere il peggio per un suo totale recupero a livello neurologico.Domani la trasferiranno in un altro ospedale, per la riabilitazione sia fisica che respiratoria. Deve rieducarsi a respirare senza l'ausilio della macchina, per poter tornare a casa, in condizione di quasi autonomia. Non sarà infatti più la "roccia" che era prima, e il mio voltare pagina s'è trasformato in una radicale sostituzione del libro della mia vita. Libro che son sempre stati gli altri a scrivere per me, anche ora, allorquando mi trovo mio fratello a voler decidere per me della mia vita e di quella dei miei bimbi.Ma non glie lo permetterò.La cosa più importante per me ora, è che mia madre torni a casa ristabilita, che poi ci sarà ancora molto da fare, per permettere al suo cuore di poter tornare a lavorare meglio.Papà, in tutta questa storia, è stato meraviglioso: dopo lo sconforto iniziale, e conseguente stato confusionale che lo ha portato a fare cose "strane", si è ripigliato talmente tanto che al controllo semestrale lo hanno trovato leggermente migliorato. Poi s'è lasciato nuovamente andare, ed ora "viaggia" allo stesso ritmo di prima che mamma s'ammalasse, ma non è fonte di grossi problemi, per fortuna. E nelle discussioni con mio fratello, prende sempre la mia parte. :O)La difficile situazione a casa, ha naturalmente influito anche sui bimbi, purtroppo trovatisi un po' trascurati. Soprattutto Davide, che ha più bisogno d'aiuto, a causa del suo ritardo cognitivo.Ma ha una dottoressa fantastica, la quale mi ha proposto, con molto tatto, un aiuto a casa per lui, in modo da farlo "scaricare", e permettergli di ritrovare la serenità perduta in questi due mesi di travaglio per tutti.E c'è sempre il famoso trasloco da organizzare... (a dire il vero, mio fratello ha già deciso per il 18 di questo mese... :o) Mica tutti sono fortunati come me, ad avere chi decide cosa, come e quando fare le cose!).Ringrazio tutti quanti hanno avuto la pazienza di leggere fin qui, e tutti coloro che continuano a supportarmi, malgrado la mia forzata lontananza da queste "lande".Un abbraccio.