Riflessioni...

Il tempo passa..


E' passato molto tempo, dall'ultimo mio post.I giorni, le settimane, i mesi, sono scivolati via, ed è già quasi Natale un'altra volta. Mia mamma si è ripresa bene dallo scompenso cardiaco che ci ha fatto prima temere per la sua vita, poi per la sua salute mentale, infine per la sua ripresa fisica, e che l'ha tenuta in ospedale per quattro mesi, due dei quali in terapia intensiva, attaccata ad un respiratore artificiale.Ora è vittima di qualche acciacco stagionale e dell'età, ma sembra reggere bene. Papà invece ha iniziato il declino. Dopo il ritorno a casa di mamma, è peggiorato vistosamente ed ora non riesce più a badare a se stesso; necessita di essere accudito quasi in ogni cosa, dal vestirsi, all'andare in bagno, al trovare la dritta via per le stanze di casa.Le mie giornate sono quindi dedicate alla cura dei miei cari: i bambini, i miei genitori. Alla fine riesco a ritagliarmi un po' di tempo per me, che trascorro generalmente riposando o navigando qui e là in internet.Mi sono allontanata dalla chat, che salvo rarissimi momenti, non rappresenta più per me quell'occasione di svago che era invece in passato. Sarà che ho più occasione di frequentare gente "reale", un po' per la scuola, un po' per i rapporti di vicinato, un po' per le uscite per le commissioni di casa, spesa inclusa. Divertimento, poco o nulla. C'è sempre qualche imprevisto che mi manda a monte i programmi. Pazienza: mi guadagnerò un posto in paradiso. :o)Il mese prossimo, poi, ricomincerò a lavorare, come prima, da casa, grazie al mio "capo" (lo chiamo affettuosamente così), che ha pazientemente atteso che potessi tornare operativa.Tornare a "casa" mi ha permesso di rivedere volti del passato, che credevo ormai sepolti sotto la patina dell'oblio, e che invece, inaspettatamente, rispuntano fuori, tra baci, abbracci e sorrisi. L'ultima, proprio due giorni fa: la mia migliore amica delle elementari. Non la vedevo da almeno 25 anni.E' stata una vera emozione, in pochi minuti, ritessere le fila dei ricordi, aggiornarci sugli eventi da quando ci siamo perse di vista.E poi c'è sempre Giuseppe, presente come sempre, ancor più premuroso ed amorevole, ora che ha "adottato" anche i miei genitori sotto la sua ala protettiva.Mamma e papà lo hanno accolto bene. Papà mi ha addirittura detto: "Tienilo stretto, non fartelo scappare! E' davvero un brav'uomo".I bimbi si sono ben integrati nella nuova realtà, e beneficiano delle maggiori comodità della situazione logistica: Federico frequenta un corso di chitarra, mentre Davide ha da poco iniziato quello di basket, mentre con la scuola, è il secondo anno che partecipa a quello di nuoto. Ha fatto parecchi progressi, ora sa leggere, seppure stentatamente, e molte parole ancora lo mettono in difficoltà. Scrive benissimo, ed è ordinato. E' molto affettuoso, e buono d'animo: se qualcuno è in difficoltà, si fa in quattro per aiutarlo. Federico sta vivendo l'età della "stupidera", come si dice qui da noi, ed è più difficile da gestire, ma a scuola va bene, salvo sporadiche "cadute" che recupera prontamente.Io ancora devo completare il mio percorso di recupero di me stessa, ma sono decisamente a buon punto.Uno stimolo non indifferente è stato il dover organizzare gli spazi della nuova casa, decidere gli acquisti dell'arredamento mancante e necessario per rendere vivibile e godibile l'appartamento. Ancora aspetto il falegname per alcuni lavoretti, ed ho ante e scaffali impacchettati negli angoli, ma spero a breve di terminare il tutto. La sarta mi sta sistemando le tende, e Giuseppe mi sta facendo tutti i vari lavoretti di completamento, armato di trapano e cacciavite.Abbiamo così ora un bellissimo divano tutto rosso, dal quale guardare la televisione posizionata in un angolo, su una mensola. Sotto la mensola, provvisoriamente, trova posto un grazioso tavolino d'antiquariato dove i bimbi tengono il loro televisore piccolo, la Wii e la Playstation, mentre accanto al frigorifero c'è il mobiletto del computer con la stampante; una libreria nera e rossa, divide la cucina/soggiorno dal disimpegno che porta nel reparto notte. Su un mobiletto dello stesso colore campeggia lo stereo, e negli scaffali sottostanti, fanno bella mostra di sé tutti i miei vecchi dischi in vinile.Scatoloni di libri in garage, aspettano di essere aperti e sistemati nei ripiani, mentre i quadri, ancora impacchettati nel "pluriball", sono appoggiati al muro in camera mia, in attesa del momento buono per essere appesi.Ma giorno per giorno casa "cresce", diventa sempre più bella, e finalmente la sento "MIA".Al mattino, aprendo le imposte delle portefinestre del balcone, rivolte a nord, lo spettacolo mozzafiato delle cime del gruppo dell'Adamello bianche di neve, mentre al tramonto si colorano di rosa.Sono tornata a casa.