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PINOCCHIO PARABOLA ESOTERICA di SALVATORE BRIZZI

Post n°67 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da liberalamente2012

Pinocchio parabola esoterica

 

Nel Maggio 2012, dopo aver tenuto a Rimini un seminario su Pinocchio, parabola esoterica, sono stato intervistato sull’argomento Risveglio presso il parco giochi “L’Italia in miniatura” (Viserba di Rimini) dove esiste anche un percorso dedicato alla favola di Pinocchio, come si può vedere nelle immagini di questo video messo a disposizione gratuitamente dagli amici del Giardino dei Libri:


Notare che il libro di Pinocchio ebbe grande successo popolare, ma l’allora imperante perbenismo (1883, anno della pubblicazione) della critica letteraria ne sconsigliò la lettura ai ragazzi “di buona famiglia” per i quali, taluno soggiunse, “poteva trattarsi di una perniciosa potenziale fonte d'ispirazione”.
Pinocchio è una storia con una narrazione semplice che può essere goduta da parte delle masse, ma con un significato nascosto riservato solo a coloro “che sanno” e “che vedono”. Nel bambino che si accosta a questa avventura s’imprime, oltre che il significato più superficiale, morale e cosciente, un significato più profondo, esoterico e inconscio.

Pin-occhio (l’occhio della pineale) è a tutti gli effetti la rappresentazione del percorso di risveglio. Il Padre, Geppetto, ne è il Creatore, infatti non è un vero padre nel senso comune del termine, ma Colui che lo trae dalla materia e gli dà forma. Pinocchio non nasce da una donna, e questo è il primo fatto extra-ordinario. Geppetto lo scolpisce nel legno, lo crea burattino, cioè un essere “meccanico”, “addormentato”, come direbbe Gurdjieff, in grado di parlare e camminare, ma non dotato di coscienza, quindi non ancora umano.
Collodi, massone, ha un’idea semplicemente geniale per illustrare una parabola esoterica!

Appena creato, Pinocchio diviene subito ingestibile, in quanto non ha ancora ritrovato né la sua anima (la Fata Turchina) né tantomeno il Padre, dal quale dovrà prima separarsi per conoscere le insidie del mondo, proprio come accade al figliol prodigo nell’omonima parabola evangelica. Lungo il suo cammino iniziatico impara a conoscersi, a gestire il corpo, le emozioni e la mente, sorvegliato a distanza dalla sua anima, la quale – nonostante le menzogne del burattino – lo aiuta nei momenti più bui e lo rimette sempre sulla “retta via”.

Incontra il Gatto e la Volpe (il corpo emotivo e il corpo mentale) che lo illudono e lo ingannano. A causa loro Pinocchio crede di poter moltiplicare facilmente i suoi soldi anche senza possedere ancora la vera Conoscenza, quella che dovrebbe acquisire frequentando la Scuola che lui sempre rifiuta.

Il Gatto e la Volpe – i suoi corpi, il suo apparato psicosomatico – a un certo punto prendono il sopravvento e lo impiccano. Pinocchio muore e resuscita.

Mangiafuoco è l’equivalente del termine evangelico “mammona”, è il burattinaio, ossia la potenza del mondo (“non puoi servire a Dio e a mammona” dice Gesù) che ti fa lavorare e ti sfrutta insieme agli altri burattini, i quali possono venire sacrificati e gettati nel fuoco in qualunque momento.

Lucifero/Lucignolo è colui che lo distrae dalla Scuola, cioè dall’autentica Conoscenza, quella che lo metterebbe in contatto con i “maestri” e lo farebbe diventare finalmente Uomo, come vuole la Fata Turchina. Lucignolo lo indirizza invece verso il Paese dei Balocchi, dove tutti gli abitanti sono bambini (animicamente) cioè poco evoluti, inclini al vizio e immersi nell’ignoranza (“lì non vi sono scuole, lì non vi sono maestri, lì non vi sono libri”). Questa esperienza simboleggia il massimo della dissoluzione umana, infatti Pinocchio viene precipitato nel mondo infraumano (viene trasformato in asino), cioè ha una temporanea esperienza di retrocessione animica, che però gli consente l’ennesima successiva trasmutazione.

Infine Collodi descrive l’avventura nella pancia della balena, dove Pinocchio, al termine del suo ciclo evolutivo e delle sue esperienze iniziatiche, incontra nuovamente il Padre che l’ha creato. Anche qui è evidente il parallelismo sia con la parabola del figliol prodigo sia con il Libro di Giona, dell’Antico Testamento, dove il protagonista trascorre tre giorni e tre notti nella pancia del cetaceo e alla fine prega Dio nella sua afflizione e si impegna a onorarlo e a pagare quello che ha promesso. Allora Dio comanda al pesce di vomitare Giona.

Pinocchio si ricongiunge col Padre e onora il volere della Fata Turchina, ossia la sua anima.



 
 
 

Ragazzo compie un miracolo: rianima un cane che aveva smesso di respirare.

Post n°66 pubblicato il 27 Agosto 2013 da liberalamente2012

E' incredibile quello che è successo in spagna: Una ragazza stava giocando tranquillamente con il suo cane in un parco, quando all'improvviso l'animale si sdraia a terra e smette di respirare, la ragazza in preda al panico ed alla lacrime non sà che fare, quando fortunatamente un ragazzo prende coraggio e decide di tentare una rianimazione al cane, fortunatamente dopo un pò di tempo, la manovra ha avuto successo, la ragazza contenta potrà tornare a giocare con il suo migliore amico con le lacrime agli occhi ed il sorriso sul viso.

link del video


 
 
 

Ragazzo autistico e cieco con un talento immenso

Post n°65 pubblicato il 22 Agosto 2013 da liberalamente2012

clicca qui per guardare il video

 
 
 

Scuola: cosa pensi se ti dico che…

Post n°64 pubblicato il 20 Agosto 2013 da liberalamente2012

 
 
 

La piccola Anima e il Sole

Post n°63 pubblicato il 26 Luglio 2013 da liberalamente2012

La piccola Anima e il Sole
Non avere paura del buio, ti aiuterà a trovare la luce

scritta da

 Neale Donald Walsch

 C'era una volta, in un luogo fuori dal tempo, una Piccola Anima 
che disse a Dio: "Io so chi sono!"
"Ma e' meraviglioso! E dimmi, chi sei?" chiese il Creatore.

"Sono la Luce!"
Il volto di Dio si illumino' di un grande sorriso.
"E' proprio vero! Tu sei la Luce."

La Piccola Anima si senti' tanto felice, perche' aveva finalmente
scoperto quello che tutti i suoi simili nel Regno avrebbero
dovuto immaginare.
"Oh", mormoro', "e' davvero fantastico!"

Ben presto pero', sapere chi era non fu piu' sufficiente.
Sentiva crescere dentro di se' una certa agitazione, 
perche' voleva essere cio' che era.
Torno' quindi da Dio (un'idea niente male per chiunque desideri
essere Chi E' in Realta') e, dopo aver esordito con un:
"Ciao, Dio!" domando': "Adesso che so Chi Sono, va bene se lo sono?"

E Lui rispose: "Intendi dire che vuoi essere Chi Sei Gia'?"
"Beh, una cosa e' saperlo, ma quanto a esserlo veramente...
Insomma, io voglio capire come ci si sente nell'essere la Luce!"
"Ma tu sei la Luce", ripete' Dio, sorridendo di nuovo.
"Si, ma voglio scoprire che cosa si prova!" 
piagnucolo' la Piccola Anima.

"Eh, gia'" ammise il Creatore nascondendo a malapena una risatina,
"avrei dovuto immaginarmelo. 
Hai sempre avuto un grande spirito d'avventura."
Poi cambio' espressione. 
"Pero', pero'... C'e' un problemino.."
"Di che si tratta?"
"Ebbene, non c'e' altro che Luce. Vedi io ho creato solo cio' che sei e, 
di conseguenza, non posso suggerirti nulla per sentire Chi Sei,
perche' non c'e' niente che tu non sia."

"Ehh?" balbetto' la Piccola Anima, 
che a quel punto faceva fatica a seguirlo.
"Mettiamola in questo modo", spiego' Dio. "Tu sei come una candela
nel Sole. Oh, esisti, indubbiamente. In mezzo a milioni di miliardi
di altre candele che tutte insieme lo rendono cio' che e'.
E il sole non sarebbe il Sole senza di te.
Senza una delle sue fiammelle rimarrebbe una semplice stella...
perche' non risulterebbe altrettanto splendente.
E, dunque, la domanda e' questa: 
Come fare a riconoscersi nella Luce quando se ne e' circondati ?"

"Ehi", protesto' la Piccola Anima, "il Creatore sei tu. Escogita una soluzione !"
Lui sorrise di nuovo. "L'ho gia' trovata", affermo'.
"Dal momento che non riesci a vederti come Luce quando sei dentro la luce,
verrai sommerso dalle tenebre."

"E che cosa sarebbero queste tenebre"
"Sono cio' che tu non sei" fu la Sua risposta.
"Mi faranno paura?"
"Solo se sceglierai di lasciarti intimorire", lo tranquillizzo' Dio.
"In effetti, non esiste nulla di cui avere paura, a meno che non sia tu
a decidere altrimenti.
Vedi, siamo noi a inventarci tutto. A lavorare di fantasia."

"Ah, se e' cosi'..." fece un sospiro di sollievo la Piccola Anima.

Poi Dio prosegui' spiegando che si arriva alla percezione delle cose
quando ci appare il loro esatto opposto.
"E questa e' una vera benedizione", affermo', "perche', se cosi' non fosse,
tu non riusciresti a distinguerle.

Non capiresti che cos'e' il Caldo senza il Freddo, ne' che cos'e' 
Su se non ci fosse Giu', ne' Veloce senza Lento.
Non sapresti che cos'e' la Destra in mancanza della Sinistra,
e neppure che cosa sono Qui e Adesso, se non ci fossero La' e Poi.
Percio' - concluse -  quando le tenebre saranno ovunque,
non dovrai agitare i pugni e maledirle.
Sii piuttosto un fulgore nel buio e non farti prendere dalla collera.
Allora saprai Chi Sei in Realta', e anche tutti gli altri lo sapranno.
Fa' che la tua Luce risplenda al punto da mostrare a chiunque
quanto sei speciale!"

"Intendi dire che non e' sbagliato fare in modo che gli altri
capiscano il mio valore?" chiese la Piccola Anima.
"Ma naturalmente!" ridacchio' Dio.
"E' sicuramente un bene! Rammenta, pero', che
non significa .

Tutti sono speciali, ognuno a modo proprio!
Tuttavia, molti lo hanno dimenticato. Capiranno che e' buona cosa
esserlo nel momento in cui lo comprenderai tu."

"Davvero?" esclamo' la Piccola Anima danzando, 
saltellando e ridendo di gioia.
"Posso essere speciale quanto voglio?"
"Oh, si, e puoi iniziare fin da ora", rispose il Creatore
che danzava, saltellava e rideva a Sua volta.

"In che modo ti va di esserlo?"
"In che modo? Non capisco."
"Beh", suggeri' Dio, "essere la Luce non ha altri significati,
ma l'essere speciali puo' essere interpretato in vari modi.
Lo si e' quando si e' teneri, o quando si e' gentili, o creativi.
E ancora, si e' speciali quando ci si dimostra pazienti.
Ti vengono in mente altri esempi?"

La Piccola Anima rimase seduta per qualche istante a riflettere.
"Ne ho trovati un sacco!" esclamo' infine.
"Rendersi utili, e condividere le esperienze, e comportarsi 
da buoni amici.
Essere premurosi nei confronti del prossimo.
Ecco, questi sono modi per essere speciali!".

"Si!" ammise Dio, "e tu puoi sceglierli tutti, o trovare qualsiasi 
altro modo per essere speciale che ti vada a genio, in ogni momento.
Ecco che cosa significa essere la Luce."

"So cosa voglio essere, io so cosa voglio essere!" annuncio' la Piccola Anima
sprizzando felicita' da tutti i pori.
E ho deciso che scegliero' quella parte che viene chiamata
.
Non e' forse speciale essere indulgenti?
"Oh, certo", assicuro' Dio. "E' molto speciale."

"Va bene, e' proprio quello che voglio essere.
Voglio saper perdonare.
Voglio Fare Esperienza in questo modo."

"C'e' una cosa pero' che dovresti sapere."

La Piccola Anima fu quasi sul punto di perdere la pazienza.
Sembrava ci fosse sempre qualche complicazione.
"Che c'e' ancora?" ribatte' con un sospiro.
"Non c'e' nessuno da perdonare", disse Dio.

"Nessuno?" Era difficile credere a cio' che aveva appena udito.
"Nessuno", ripete' il Creatore. "Tutto cio' che ho creato e' perfetto.
Non esiste anima che sia meno perfetta di te. Guardati attorno."

Solo allora la Piccola Anima si rese conto che si era radunata 
una grande folla.
Tanti altri suoni simili erano arrivati da ogni angolo del Regno
perche' si era sparsa la voce di quella straordinaria 
conversazione con Dio e tutti volevano ascoltare.

Osservando le innumerevoli altre anime radunate li' intorno,
non pote' fare a meno di dare ragione al Creatore.
Nessuna appariva meno meravigliosa, meno magnifica o meno perfetta.
Tale era il prodigio di quello spettacolo, e tanta era la Luce
che si sprigionava tutt'attorno, che la Piccola Anima
riusciva a malapena a tenere lo sguardo fisso sulla moltitudine.

"Chi, dunque, dovrebbe essere perdonato?" torno' alla carica Dio.
"Accidenti, mi sa proprio che non divertiro'!
Mi sarebbe tanto piaciuto essere Colui Che Perdona.
Volevo sapere come ci si sente a essere speciali in quel senso."

La Piccola Anima capi', in quel momento, che cosa di prova
a essere tristi.

Ma un'Anima Amica si fede avanti tra la folla e disse:
"Non te la prendere, io ti aiutero'."
"Dici davvero? Ma che cosa puoi fare?"
"Ecco, posso offrirti qualcuno da perdonare!"
"Tu puoi..."
"Certo! Posso venire nella tua prossima vita e fare qualcosa
che ti consentira' di dimostrare la tua indulgenza."

"Ma perche'? Per quale motivo?" chiese la Piccola Anima.
"Sei un Essere di suprema perfezione! Puoi vibrare a una velocita'
cosi' grande da creare una Luce tanto splendente 
da impedirmi quasi di guardarti!
Che cosa mai potrebbe indurti a rallentare le tue vibrazioni
fino a offuscarla? Che cosa potrebbe spingere te
-che sei  in grado di danzare in cima alle stelle
e viaggiare per il Regno alla velocita' del pensiero-
a calarti nella mia vita e divenire tanto pesante da compiere
questo atto malvagio?"

"E' semplice", spiego' l'Anima Amica, "perche' ti voglio bene."
Sentendo quella risposta, lo stupore invase la Piccola Anima.
"Non essere tanto meravigliato, Piccola Anima.
Tu hai fatto lo stesso per me. Davvero non ricordi?
Oh, abbiamo danzato insieme molte volte, tu e io.
Nel corso di tutte le eta' del mondo e di ogni periodo storico,
abbiamo ballato.
Abbiamo giocato per tutto l'arco del tempo e in molti luoghi.
Solo che non te ne rammenti.

"Entrambi siamo stati Tutto. Siamo stati Su e Giu',
la Sinistra e la Destra, il Qui e il La', l'Adesso e il Poi;
e anche maschio e femmina, bene e male:
siamo ambedue stati la vittima e l'oppressore.
Ci siamo incontrati spesso, tu e io, in passato;
e ognuno ha offerto all'altro l'esatta e perfetta opportunita'
di Esprimersi e di Fare Esperienza di Cio' che Siamo in Realta'."

"E quindi", continuo' a spiegare l'Anima Amica,
"io verro' nella tua prossima vita e, questa volta, saro' il .
Commentero' nei tuoi confronti qualcosa di veramente terribile,
e allora riuscirai a provare come ci si sente nei panni
di Colui Che Perdona".

"Ma che cosa farai", domando' la Piccola Anima,
leggermente a disagio, "da risultare tanto tremendo?"
"Oh", rispose l'Anima Amica strizzando l'occhio,
"ci faremo venire qualche bella idea".

Poi soggiunse a voce bassa:
"Sai, tu hai ragione riguardo a una cosa".
"E quale sarebbe?"
"Dovro' diminuire alquanto le mie vibrazioni, e aumentare
a dismisura il mio peso per commettere questa brutta cosa.
Mi tocchera' fingere di essere cio' che non sono.
E quindi, ti chiedo in cambio un favore."

"Oh, qualsiasi cosa, qualsiasi cosa!" grido' la Piccola Anima,
che intanto ballava e cantava.
"Riusciro' a perdonare, riusciro' a perdonare!"
Poi si rese conto del silenzio dell'Anima Amica e allora chiese:
"Che cosa posso fare per te? Sei davvero un angelo,
sei cosi' disponibile ad accontentarmi!"

"E' naturale che sia un angelo!" li interruppe Dio.
"Ognuno di voi lo e'! E rammentatelo sempre: 
Io vi ho mandato solo angeli."

A quel punto la Piccola Anima senti' ancora piu' forte il desiderio
di esaudire la richiesta e chiese di nuovo:
"Che cosa posso fare per te?"
"Quando ti colpiro' e ti maltrattero', nell'attimo in cui commettero'
la cosa peggiore che tu possa immaginare,
in quello stesso istante ..."

"Si? Si..."
"Dovrai rammentare Chi Sono in Realta'", concluse l'Anima Amica
gravemente.
"Oh, ma lo faro'!" esclamo' la Piccola Anima, "lo prometto!
Ti ricordero' sempre cosi' come sei qui, in questo momento!"

"Bene", commento' l'Anima Amica, "perche', vedi, dopo che 
avro' finto con tanta fatica, avro' dimenticato chi sono.
E se non mi ricorderai per come sono, potrei non rammentarmelo
per un sacco di tempo.
Se mi scordassi Chi Sono, tu potresti addirittura dimenticare
Chi Sei, e saremo perduti entrambi.
E allora avremmo bisogno di un'altra anima che venisse
in nostro soccorso per rammentarci Chi Siamo."

"No, questo non accadra'!" promise la Piccola Anima.
"Io ti ricordero'! E ti ringraziero' per avermi fatto questo dono:
l'opportunita' di provare Chi Sono."

Quindi, l'accordo fu fatto. 
E la Piccola Anima ando' verso una nuova vita,
felice di essere la Luce e raggiante per la parte 
che aveva conquistato, la Capacita' di Perdonare.

Attese con ansia ogni momento in cui avrebbe potuto fare
questa esperienza per ringraziare l'anima che 
con il suo amore l'aveva resa possibile.

E in tutti gli istanti di quella nuova vita,
ogni qualvolta compariva una nuova anima a portare
gioia o tristezza -specialmente tristezza-
ricordava quello che aveva detto Dio.

"Rammentatelo sempre",

aveva affermato con un sorriso,
"Io vi ho mandato solo angeli".

 

 
 
 
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